Tratto da: "Memorie del Sacerdote Arcere"
Tornava in piazza dopo aver conversato piacevolmente con una
giovane umana nel Palazzo del Senato di Rotiniel, quando sembrò
riconoscere la sagoma di un individuo conosciuto, a dorso nudo,
circondato da persone che si applicavano per dargli conforto. La
sua voce stanca e trasandata sibilava
"O...Orcamm... cercaa..."
Il Maestro non si fece chiamare una seconda volta e giunto alle
sue spalle si accorse dele piaghe che ne affliggevano il corpo,
ormai deciso a respingere il male che aveva assorbito per tanti
anni. L'uomo che chiedeva aiuto, era Caglisotro de Sade, per
molti, semplicemente, il volto del male.
"Devi aspettarmi qui Cagliostro, torno subito" disse con fare
rassicurante per poi correre via in direzione del Tempio
Aprì la cassa in cerca di una tunica pulita, acqua santa e della
terra fertile che aveva raccolto nel continente umano e in quello
elfico.
Tornò in tutta fretta in piazza e coprì le piaghe del sofferente
con la tunica pulita appena presa. Poi sussurrò
- Riesci a cavalcare?
-N...oo...
-Devi riuscire, questo non è il posto
Cagliostro provò ad alzarsi, ma crollò a terra, cercando con le
poche energie rimastoglie di richiamare il suo cavallo
spirituale.
Orcam lo mise sul dorso del destriero magico
comandandogli all'orecchio di seguirlo, per il bene del suo
padrone... la bestia, sebbene innaturale, parve ascoltarlo, e
corse come il vento dietro il Gran Maestro.
In pochi minuti arrivarono sul luogo, l'antica sorgente del
Doriath, alcune leggende vogliono che l'acqua che spilla dalle
pietre provenga dalle radici del Tulip.
Cagliostro scivolò a terra quasi esanime, Orcam lo aiutò ad
alzarsi.
Trasse da due sacchetti i due pugni di terra feritile e proferì:
-...vedi Cagliostro, questa terra proviene da due luoghi lontani
tra loro, ma è ugualmente molto fertile, dono della Madre -
Mise la terra nella mani di Cagliostro, unite a conca per
contenere il fagottino. Il mago odorò la terra e ne percepì il
potere, nonostante fosse ormai quasi privo di sensibilità.
Alchè Orcam estrasse una boccetta d'acqua benedetta e la versò
sulla terra, che rapidamente divenne uno scuro fango. Cagliostro
sussultò.
- ...da questa terra ora tu devi rinascere,in questa terra
getterai le tue scorie,dalla terra troverai feritilità e
benessere -
Il fango con lentezza iniziò a seccarsi, solidificandosi, tra i
gemiti di Cagliostro, e il chiudersi delle piaghe, Orcam
assisteva alla scena, senza poter fare più nulla.
Il fango divenne terra, poi polvere, alchè un vento tiepido si
alzò all'improvviso disperdendola nel cielo rosso per il
tramonto.
Cagliostro cadde in terra, ancora provato.
Orcam raccolse dell'acqua dalla fonte e la gettò sul volto
provato di Cagliostro, per dargli benessere.
- ...la Madre ti fa rinascere, perchè sei tu a volerlo...-
Orcam lo invitò a bere alla fonte, egli si trascinò con le poche
forze che gli rimanevano.
Giunto alla fonte bevve, dapprima con fatica, poi con sempre più
incontrollabile desiderio, come non avesse mai bevuto prima di
allora. Un sorriso apparve sul volto di Orcam, e il suo volto si
illuminò ancora di più quando il mago si alzò sulle sue gambe, e
le piaghe sembravano scomparse.
Cagliostro ricevette dell'uva, che mangiò famelicamente, quasi
non avesse mai mangiato prima di allora.
I due tornarono poi sui propri passi, ansiosi di vivere entrambi
il proprio futuro, sotto una nuova, benevola luce.
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