I Cavalieri Neri - Seconda parte
Scritto da : Kirk Hammer in data : 11/06/2005 20:29:25

Senza trovare mai sosta la cavalcata dei sette raggiunse rapidamente la città di Amon, la stessa notte. Sfrecciarono sotto la porta principale terrorizzando ogni passante e lasciando nel caos e nella confusione il corpo di guardia. Le poche guardie che ebbero la sfortuna di trovarsi sul loro cammino vennero trafitti dalle loro lance prima ancora di poter chiedere o capire cosa stesse succedendo.
Irruppero infine nella piazza principale e circondarono gli sfortunati e attoniti presenti. Uno dei Cavalieri parlò, ordinò più volte che gli venissero consegnati tutti i loro sacerdoti, ma i presenti si rifiutarono categoricamente. Venne così ordinato nuovamente il massacro. Colti alla sprovvista e in inferiorità numerica gli amoniani vennero massacrati con inumana rapidita.
Quando finalmente le guardie cittadine, gli altri guerrieri della città e i superstiti dei cavalieri dell'alba massacrati la sera stessa riuscirono ad accorere alle grida di allarme trovarono solo una manciata di corpi privati del loro cuore.


8 Granaio Non passò molto prima che i Cavalieri tornassero a far parlare di loro. Due giorni dopo fecero di nuovo la loro apparizione dinanzi le porte di Helcaraxe. Ma questa volta i cavalieri erano sei.Essi probabilmente sapevano che quel giorno la città era gremita di gente per via di una importante cerimonia religiosa e per questo si schierarono ordinatamente dinanzi i cancelli principali. In pochi minuti la città si mise in allerta e le guardie cittadine avvertirono i nordici, i Cavalieri dell'Alba e tutti i presenti alla cerimonia che ormai erano in locanda a festeggiare allegramente.

Presto i guerrieri del nord e i suoi alleati si schierarono dinanzi ai cavalieri, rimasti impassibili e immobili dianzi a loro, attendendo sfrontatamente che il nemico si organizzasse. Sembrava proprio che nulla potesse intimorirli, che nessuna emozione albergasse nei loro cuori.
"Consegnateci il vostro capo spirituale!" Intimò uno dei cavalieri puntando con la lancia Gordon Blackwolf, il Godar di Helcarxe. Ma anche questa volta tutti si rifiutarono categoricamente di sottostare alle condizioni dei cavalieri e lo scontro ebbe inizio.



La battaglia si fece subito cruenta. Copiosi schizzi di sangue macchiarono la candida neve del nord, urla selvagge e il clangore delle armi echeggiarono per tutta la città. Questa volta però i cavalieri non abbatterono i loro nemici con la consueta rapidità. Erano in forte svantaggio numerico e i loro nemici questa volta erano forti e ben armati. Ma non era solo questo. I Cavalieri sembravano colpire a casaccio senza voler finalizzare ogni duello.

Una volta che le fila nemiche furono disperse infatti un Cavaliere puntò improvvisamente il godar e spronò la sua bestia immonda alla carica. Il suolo tremò e spruzzi di neve si spansero tutto intorno. Il godar tentò di ripararsi entro le mura della città ma venne travolto dalla mortale lancia proprio nel centro della piazza. Il cavaliere scese da cavallo e si accostò al corpo del godar per finirlo. Molti guerrieri accorsero in aiuto. A quel punto il Cavaliere sembrò rivelare la sua vera forza. Senza batter ciglio si fece strada fra cinque guerrieri. Le loro armi rimbalzavano sulla sua solida corazza draconica e la sua spada colpiva veloce come il vento e letale precisione ogni punto scoperto delle loro corazze.

Dopo aver stordito e scaraventato via l'ultimo avversario con un violento colpo d'elsa, incurante dei colpiche rimbalzavano sulla sua corazza, trafisse il petto del godar inerme e gli estirpò il cuore. "Ritirata !!!" Tuonò con voce sepolcrale dopo essere rimontato sul suo destriero, stingendo ancora in mano il cuore sanguinolento.

"Il cuore è nostro !! Ritirata !!"

E così i cavalieri emettendo i loro versi striduli e innaturali sparirono di nuovo dal campo di battaglia così come erano venuti.

Finita la battaglia i combattenti si riunirono in piazza per cercare di capire cosa fosse successo. "Dannazione, sono arrivato troppo tardi !" esclamò una voce alle loro spalle. Era Sir Magnus, paladino di Crom. Sembrava sfinito e la sua armatura era ammaccata e imbrattata di sangue e terra. Erano giorni che il Paladino era sulle tracce di Cavalieri. Riusciva a percepire le loro auree maligne, ma riuscivano sempre a sfuggirgli. Questa volta, spiegò, sapeva che stavano per agire di nuovo e li aveva raggiunti. Ma i cavalieri non avevano intenzione di attardarsi, e gli lanciarono contro un loro compagno che lo tenesse a bada. Lo scontro fu terribile ma il Cavaliere nero infine perì. Tuttavia fu abbastanza per impedirgli di raggiungere Helcaraxe in tempo per avvertire.

Finalmente le intenzioni dei cavalieri erano più chiare. Stavano raccogliendo cuori di sacerdoti, o forse ne stavano cercando uno in particolare. Non ci è dato sapere quali blasfemi riti o stregonerie saranno in grado di compiere con questi cuori, ma se questi cavalieri hanno avuto l'ardire di uscire allo scoperto dopo tanto tempo e compiere atti così audaci sicuramente è per loro qualcosa si molto importante.

Non c'era tempo da perdere. Magnus non si fermò nemmeno per la notte, l'aura maligna dei cavalieri si faceva via via lontana e non doveva perdere le loro tracce. Anche Lady Hikaru e i suoi Cavalieri dell'Alba partì la sera stessa, dovevano correre ad Hammer e avvertire che uno de loro migliori sacerdoti, Kritos Silis, era in serio pericolo...

(...continua)

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