
9, Granaio 269, ventunesima ora del giorno.
Questi erano il giorno e l’ora prestabilita in un messaggio giunto a tutti i Fedeli all’Unico e che recava la firma di Satheel. Nessuno si fece attendere e, all’ora stabilita, si ritrovarono dove richiesto. Due imbarcazioni li attendevano per portarli in un’isola lontana, là... dove doveva svolgersi una missione tanto pericolosa quanto necessaria.

Il corpo putrefatto di un uomo era conservato nella stiva di una delle due imbarcazioni, ma non un corpo qualunque..non un qualsiasi nemico dell’Oscuro e dei suoi seguaci..ma quello di colui che era stato il Figlio Prediletto di Crom, suo seguace e servo per tanti, tantissimi anni e che Satheel aveva strappato al mondo dei vivi per onorare e servire l’Unico Vero Dio.
Ora quel corpo trovava la sua vera utilità per i figli dell’Oscuro, essere merce di scambio allettante e irresistibile per spingere i Demoni, figli dell’Abisso, a compiere la volontà dei Cultisti.
Giunsero sull’isola ben presto e cominciarono a setacciare i sotterranei della stessa in cerca di segni tangibili della presenza di esseri demoniaci.
La ricerca non durò a lungo e presto un demone alato fece la sua comparsa.

Il cibo offertogli doveva essere davvero allettante poiché il demone acconsentì allo scambio . L'intero corpo del defunto Aral Caladan in cambio di una richiesta ben precisa, che Satheel non tardò a formulare offrendo subito una parte come pegno e garanzia.
La ricerca continuò, quindi, in un altro sotterraneo e stavolta fu la creatura demoniaca ad essere attratta dal sacco coi resti del sacerdote che Satheel teneva ben stretto.
Un’altra contrattazione ed infine un nuovo accordo. Stavolta il Demone sembrava il più potente e saggio finora incontrato. Sapeva in che mani erano finite le reliquie di Aral e pretese subito il corpo mutilato e i luoghi dove reperire tutte le reliquie.

Ritornati in superficie fu subito palese che ancora qualche creatura dell’Abisso era attratta da Satheel , quello che sembrava ormai essere un sacco vuoto in realtà conteneva ancora una reliquia.. forse la piu importante, sicuramente la piu appetibile. Fecero così la loro apparizione Senoy, un demone stregone dalla voce quasi umana e suadente, e Sensenoy, un demone dal volto molto simile al primo ma dal corpo incredibilmente massiccio e muscoloso.

I Cultisti si appartarono per discuterne tra loro per qualche istante.
Ciò che quella creatura prospettava loro era tanto allettante quanto pericoloso.
Riportare nel mondo dei vivi un Demone così temibile e potente era molto rischioso.
Senoy spiegò ad orecchie attentissime che tale era la potenza di quella creatura che secoli prima era stato “sigillato” e relegato nell’Abisso.
La discussione fu breve ed infine fu deciso di compiere il rito richiesto.
Senoy porse a Satheel una mappa che indicava il punto preciso dove era possibile compiere il rito e ordinò al suo possente "fratello" Sensenoy di scortare gli umani fino alla loro nave.

Il viaggio fu lungo e non privo di pericoli, tuttavia non si tardò a trovare il punto indicato vista l’estrema precisione della mappa avuta dalle mani di Senoy.
Egli era li ad attendere l’arrivo delle imbarcazioni e si ergeva su di uno scoglio in mezzo al mare aperto. Fece disporre le imbarcazioni in modo che si avesse la migliore visuale e annunciò che quello era il punto preciso dove secoli prima la temibile creatura era stata “sigillata”.
Quello stesso pezzo di roccia avrebbe fatto da altare per il rito che ci si apprestava a celebrare.

Senoy prelevò di peso Satheel dalla barca insieme con l’ultimo, prezioso pezzo del corpo di Aral Caladan.
Il cuore del sacerdote avrebbe canalizzato il potere del rituale liberando dal sigillo il Demone.
Seguirono momenti di profonda concentrazione, il sacerdote fedele all’Unico era in meditazione e vi restò per alcuni minuti. Fece poi un segno, invitando tutti a prestare la massima attenzione mentre mostrava i segni sul suo corpo, segni tangibili e indelebili della Fede nell’Unico.
Ad alta voce invocò ciascuna delle otto Virtù e i Cultisti risposero ad ogni singola invocazione secondo l’antico rituale.

La cerimonia durò alcuni minuti, all’ultima invocazione Satheel prese il cuore del sacerdote impuro innalzandolo con entrambe le mani.

Una forte sacralità permeava tutti ed ad un tratto una violentissima scossa di terremoto agitò le acque, le imbarcazioni e gli animi dei presenti. Ciò che videro era al di là di ogni immaginazione, uno squarcio nelle acque, al di là dello spazio e del tempo.
I cultisti rimasero qualche istante a guardarlo frastornati da tanta potenza e dopo pochi istanti da quel nero abisso emrese un demone molto più eccezionale di quanto si aspettassero. Un demone alato, nero come la notte piu scura, dalle corna e polsi ornati d'oro.
Samangelof, il guardiano dei Neri Cancelli, tornava così nel mondo dei vivi.

La potenza inaudita di tale creatura era tangibile, Egli appena uscito dall’abisso in cui era stato relegato urlò: RIVIVO!!
Samangelof volse il suo sguardo verso Senoy chiedendo a gran voce chi l’avesse liberato da tale prigionia. Senoy rispose di aver portato a termine il suo compito e indicò Satheel che ancora reggeva tra le mani il cuore dell’umano impuro chiamato Aral Caladan.

Samangelof si rivolse allora a Satheel e pronunciò poche e chiare parole…
Il rituale andava completato, il cuore di Aral Caladan sacrificato e con esso chi lo teneva tra le mani…

Un amaro sorriso comparve sulla bocca di Satheel, il volere di quella creatura era chiaro e non si sarebbe tirato indietro..
Ad un cenno di Samangelof demoni comparvero tutto intorno e ciò che era stato stabilito accadde..
Satheel cadde sotto l’attacco dei demoni richiamati da Samangelof .

L’orrendo squarcio nel mare ribolliva furiosamente, l’acqua veniva risucchiata da tutte le direzioni, le imbarcazioni erano violentemente scosse e tutta Ardania sarebbe stata risucchiata in quell’abisso senza fine.
Occorreva richiuderlo e sigillarlo nuovamente affinché non risucchiasse ogni cosa..
Samangelof urlò rabbiosamente a Senoy ciò che andava fatto e il demone esegui senza fiatare.

Tutto era compiuto, sotto gli occhi ancora increduli dei cultisti il corpo di Satheel fu gettato ancora agonizzante nella voragine, richiudendola.

Il temibile Samangelof era di nuovo tra i mortali e l’uomo conosciuto prima come Redual Asterot e poi come Satheel era perito a tale scopo e la sua stessa anima accolta per sempre nell'Abisso. Le conseguenze che questo incredibile evento avrà sul mondo, nessuno può dirlo.
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