Il ritorno alla Luce
Scritto da : Arwel in data : 28/06/2005 23:25:14

Prima ancora di essere mago, Asragon era un uomo giusto e altruista. Difficilmente si adirava e se lo faceva era solo per cause che lui riteneva del tutto ingiuste.Era un uomo buono, cordiale e amico di chiunque non recava danno altrui, in maniera ingiusta.
Col tempo però, si allontanò da ogni forma di amicizia per proseguire da solo, e in completa solitudine nei suoi studi di magia.
Conobbe Arwel quando la sua età era già avanzata. Questi, un chierico di Crom, aprì lui gli occhi facendo stranamente avvicinare Asragon, un mago che non credeva in Dio alcuno fino ad allora, al culto del Dio Crom, Dio di giustizia e virtù;
quanto per cui Asragon viveva senza sapere che v'era un Dio a mostrargli tali principi.
Ma qualcosa rese Asragon diverso negli ultimi tempi. Viveva a Rotiniel, dove è concesso l'uso di magie agli occhi dei giusti, probabilmente non tali.Ciò che stava accadendo ad Asragon, nessuno tra i suoi conoscenti riusciva a spiegarselo.
Nella sua lunga vita, nei lunghi anni passati a meditare e studiare incrementando oltremodo la sua arte nella conoscenza della magia..qualcosa doveva essere successo.
Probabilmente aveva a che fare con qualche libro; con qualche studio effettuato di recente nella Perla.
Nessuno era in grado di capire cosa fosse successo a quell'uomo dall'età avanzata, una volta con il sorriso perennemente presente dietro quella folta e lunga barba;
ora una persona tremendamente schiva e silenziosa. Aveva bisogno di qualcosa, o di qualcuno..probabilmente per ritrovare se stesso. Dopo l'invio di una missiva ad Arwel che dimorava presso la Fortezza del Sacro Verbo, i due si incontrarano come su richiesta del mago nella taverna ove nei tempi passati erano soliti trovarsi quando Arwel veniva a pernottare a Rotiniel.





Stando a quanto Asragon raccontò in quel lungo pomeriggio ad Arwel, il mago era venuto a conoscenza di un libro diverso da quelli sui quali aveva passato la sua vita. Grandi poteri dimoravano in quelle pagine; grandi figure erano presenti in quel tomo.
Una grande forza risiedeva in quelle parole..ma una forza che probabilmente nessuno sarebbe riuscito a controllare...e che di certo Asragon...non avrebbe voluto nè apprendere nè dominare.
Il volto cupo, sempre serio; i suoi vestiti scuri..il bastone intarsiato recante una sfera nera con 4 lune all'interno erano la dimostrazione che vi era qualcosa in Asragon...del tutto diverso da quanto questi era sempre stato.





Arwel nell'ascoltare la terribile storia non riusciva a trovare una immediata soluzione al problema. Egli mentre il suo vecchio amico parlava, pensava a come avrebbe potuto aiutarlo. Ma questa volta, non era di fronte ad un eretico. Non era di fronte a qualcuno che era mosso dagli Dei ingiusti.
Egli era difronte a qualcosa che riguardava studi a lui arcani. La magia..per quanto affascinante e al tempo stesso terribile possa essere non era qualcosa da risolversi nel bene o nel male con le preghiera di un'uomo.
Tuttavia, gli si aprirono gli occhi, e speranza soggiunse al suo animo, quando Asragon gli disse che in quei giorni aveva probabilmente trovato una soluzione a quanto gli stava accadendo.
Avrebbe rinunciato alla potenza che forze non benevole gli avevano concesso, o da lui avevano ottenuto...in cambio di una nuova vita.
Non era ad Arwel dato a sapere quale tomo racchiudesse la soluzione di cui Asragon parlava.
Tuttavia la soluzione era apparentemente semplice.
Asragon doveva essere ucciso da qualcuno che aveva con lui un forte legame. Solo un uomo dallo spirito puro e giusto avrebbe potuto spezzare quanto stava accedendo. Inoltre, se la sua morte fosse stata comportata da qualcuno o qualcosa da poteri demoniaci il suo spirito non benevolo sarebbe cresciuto fino a rendere di lui qualcosa ai libiri ignoti.
Avrebbero dovuto fare presto altrimenti quanto controllava Asragon, o Asragon controllava, avrebbe spinto questi a una morte suicida contro quei demoni di cui negli anni aveva conosciuto le dimore.
Arwel avrebbe dunque dovuto uccidere uno degli uomini a lui più cari.., per altro giusto ai suoi occhi, senza la certezza che il tutto sarebbe servito a ridonare all'uomo che gli si trovava difronte la vita che una volta viveva.





All'improvviso, vista la contrarietà di Arwel nel fare cià che Asragon gli chiedeva, questi fu preso da furiosa ira e strane parole furono pronunciate dalla sua bocca.D'improvviso piccoli demoni attorniavano l'uomo di nero vestito. Arwel a quel punto,nel nome di Crom,non potè fare altro che andare contro la sua volontà, combattendo contro un suo amico,e con una preghiera estirpò quelle forme demoniache.





Asragon cadde stanco per terra. Arwel si precipitò verso di lui e nello spostargli i capelli dalla fronte vide gli occhi dell'uomo..neri come la notte..mentre questi con voce affannosa gli diceva...:"Ti prego...non voglio...solo tu.."
Offerti dell'acqua e del pane al mago, mentre i locandieri erano terrorizzati, Arwel pagò per i danni causati dai piccoli demoni alla locanda e scusatosi con il gestore per l'inconveniente andò via con Asragon. Aveva deciso di fare quanto il mago gli aveva chiesto. Infondo..anche se contro la sua volontà...era per una causa giusta..e questo ormai..era quanto importava.





Asragon si riprese, il suo volto riacquistò colore e i suoi occhi tornarono ad essere quelli del Vecchio mago.
Quando cominciarono ad essere lucidi, una lacrima scese sulla sua guancia destra.Poi..disse ad Arwel di seguirlo fino al deserto elfico. Qualunque cosa sarebbe potuta succedere, dunque meglio stare lontani da città e villaggi in modo da non recare danni ad alcuno.
Una volta nel deserto..Asragon disse ad Arwel che la sua ora era giunta, e che volente o nolente, avrebbe dovuto assolutamente ucciderlo.
Ma quando Arwel, pur contro la sua volontà era ormai deciso a fare quanto il mago gli chiedeva quest'ultimo fu colto da malore improvviso e una volta a terra..la luce tutt'intorno venne meno e pronunciate strane parole, Asragon si rialzò in forme demoniache.





[c ]
A quel punto Arwel doveva assolutamente uccidere quella forma immonda che gli si trovava innanzi e che ai suoi occhi si era impossessata di Asragon!





Così fu…pronunciate preghiere nel nome di Crom, un immenso fuoco colpì la creatura maligna. La luce tornò e tutto intorno…il silenzio. Tra le poche fiamme restanti…il corpo..senza vita..di Asragon.







Arwel sapeva bene che non avrebbe potuto portare in vita nel nome di Crom un uomo che aveva disdegnato il bene. Ma infondo…così non era mai stato..Asragon, era sempre rimasto un uomo giusto e fedele a crom e ai suoi ideali.
Non era una divinità malefica che aveva posseduto il corpo di Asragon, ma una magia a lui, e ad Arwel arcana.
Così…Arwel..tentò di riportare in vita il corpo del suo vecchio amico, e nel nome di Crom pregò per lui.





Crom rispose alle sue preghiere e Asragon era nuovamente dinnanzi a lui.
Il bastone intarsiato era bruciato tra le fiamme che uccisero il demone. Delle sue nere vesti, restava solo cenere.



Una nuova figura, dal volto sereno, e dalle bianche vesti, era ora tornata a vivere nella luce.La magia oscura, racchiusa nel dannato libro ad Arwel ignoto, aveva cessato di vivere nello sprito di Asragon.

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