Dalle "Cronache Tremecciane" di Abdil Semreth
Scritto da : in data : 01/10/2005 01:05:08


Quella sera, la sera del 28 Solfeggiante, osservavo la volta celeste come di consueto; quando d'improvviso uno spettacolo catturò la mia attenzione di incantato rapimento.
Quel che appariva come un astro in movimento solcava il cielo quieto e silenzioso. Ciò che più mi sorprese come astrologo, fu l'apparizione così improvvisa di tale corpo celeste in un cielo a me familiare.
Con concitata rapidità cominciai a consultare la risma di carte astrali disordinatamente sparse sul mio scrittoio in cerca di una stella conosciuta, sperando di aver preso un abbaglio. I ricordi della cometa di Edorel si facevano invece strada rapidi come l'aumentare di luminosità del piccolo astro.
Quando tornai di nuovo innanzi la finestra era ormai ben visibile a occhio ignudo. Il bagliore che la circondava da pallido e argenteo ora si presentava d'un rosso cremisi.
Ormai certo che la cometa fosse in rotta di collisione proprio con le terre di Ardania, in quel momento avrei voluto gridare e annunziare al mondo intiero ciò che sarebbe potuto accadere. Ma nessun messaggero avrebbe potuto correre tanto infretta ne tantomeno nessuno avrebbe potuto trovare rifugio altrettanto rapidamente.
Con il cuore stretto in una morsa potei solo osservare la cometa trasformarsi in una sfera di fuoco e solcare in un istante il cielo come un dardo, giù fino all'orizzonte. E così cadde.

Ma con mia somma meraviglia e sollievo seguirono solo attimi di profondo silenzio. La cometa sembrava non essere caduta non molto distante in termini geografici, eppure nessun suono raggiunse l'Oasi di Tremec. La cometa questa volta si era dimostrata di modeste dimensioni. Con accettabile precisione potei calcolare subito il probabile punto di impatto. Il regno dei giganti.

Di seguito posso ivi riportare solo scarna cronaca degli eventi che seguirono alla caduta della piccola cometa, frutto di una serie di testimonianze spesso incomplete e discordanti fra loro.

Quando i primi curiosi avventurieri ed esploratori entrarono nella Valle dei Giganti si trovarono innanzi una landa devastata dalle fiamme e dalle rocce incandescenti. Cadaveri inceneriti di orchi e troll si stendevano finchè l'occhio poteva vedere.
Cosa ancora più spaventosa erano i nuovi occupanti della valle. Le descrizioni sulla provenienza di queste creature risultano insolitamente vaghe e confusionarie. Alcuni asseriscono di averle viste ergersi dalle profondità della terra, altre le hanno descritte come creature appartenti alle tenebre stesse e che da esse continuamente apparivano e scomparivano.. quando per per colpire fulmineamente, quando per ghermire e inghiottire i malcapitati nell'oscurità.


Personalmente non saprei a quale delle due versioni dare più credito. Sono altresì certo che codeste creature non abitassero realmente il meteorite ma che abbiano varcato un qualche tipo di crepaccio dimensionale creato con l'immane impatto della cometa. Questa tesi è avvalorata dal fatto che i Juka, di cui si sospettava già da tempo avessero un limitato controllo dei portali dimensionali chiamati Dendejam, sembrano controllare alcune delle creature avvistate in tale occasione.

Fatto quantomai bizzaro è inoltre l'apparizione di una abominevole creatura emersa dal terreno sottostante la cometa, che i saggi hanno in seguito soprannominato "Grande Immondo". Tale creatura non è riportata in nessuno scritto e conosciuta da nessun saggio e con tutta probabilità è la sua prima apparizione su Ardania. Dalle descrizioni di alcuni testimoni sembra essere un enorme ammasso di carne informe dotato di alcuni pseudopodi artigliati, un'enorme bocca centrale capace di inghiottire un cavallo, notevoli poteri magici e una resistenza fuori dal comune. Creatura tanto potente da aver reso necessario l'attacco diretto di decine e decine di valenti eroi e la caduta di molti altri.


I combattimenti proseguirono per diverse ore. Testimonianze riportano che durante il combattimento persino i giganti sopravvissuti all'impatto uscirono timidamente dalle loro grotte per ricacciare le mostruosità che invadevano il loro territorio.

Infine dopo che l'area dell'impatto fu epurata da gran parte del flagello extradimensionale, un corposo distaccamento delle forze orchesche fece la sua apparizione.
Secondo la ricostruzione finale delle discordanti testimonianze, dopo aver occupato la zona strettamente limitrofa al meteorite con una violenta irruzione, le milizie di Kattlekha, con devastante rapidità esportarono tutte le rocce ricche di metallo meteorico e, approfittando del caos creato, lasciarono la scena come erano venuti.

Non esistono altri accadimenti di nostra conoscenza degni di nota. Per una descrizione più dettagliata delle creature avvistate e del metallo ritrovato in tale evento si rimandano agli scritti specifici.


Abdil Semreth, Storico di Tremec

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