
Cielo sereno, nessun cinguettio, qualche grugnito da un allevamento allestito poco piu a sud. Ilkorin è davvero un posto
perfetto per chi vuole restare da solo, immerso nei pensieri. E nella sede dell'ordine degli "Artigli del Doriath", un telero ormai
non piu tanto giovane, era tormentato da un pensiero che non voleva lasciarlo stare. Dove è finito l'arco leggendario del primo
falco di Ondolinde? Questo pensiero non l'aveva mai lasciato da quando la Bianca Dama, Lilith, l'aveva reso noto proprio a lui,
in occasione di un casuale incontro a Tremec. Si sapeva solamente che era stato prima recuperato da un notissimo
mercante tremecciano e poi rivenduto ad altissimo prezzo a qualcuno. Ma chi? Ondolinde vorrebbe riaverlo, ed il Telero
vorrebbe essere di aiuto, ed è per questo che in quella sera, proprio in una Ilkorin bagnata da una fioca luce di torce appese
qua e la, una delegazione di Ondolinde formata da Lilith e due guardie, sarebbe stata ospite nel grande palazzo ad est del
mercato, ora sede dell'ordine degli Artigli. Lo scopo era quello di mettere assieme piu informazioni possibili in modo da poter
recuperare in qualche modo colui che è in possesso del leggendario arco.

Il nuovo ordine formato dal Telero spesso aveva portato regnanti e note personalità delle città elfiche a dubitare del suo
operato. Ma questa volta la Bianca Dama titubò ben poco, forse rassicurata dalle parole del Telero, forse convinta,
giustamente, che unire le forze sarebbe stata un'arma vincente.

Degli accordi furono stipulati, verbalmente, e sicuramente nè Lilith nè il Telero li avrebbero infranti. Quell'arco significa molto
per la Splendente, come significa molto per l'ordine degli Artigli riportare nelle giuste mani il Bianco cimelio. Iniziano così le
ricerche di Celerin Cu, l'arco che da generazioni guida i Falchi di Ondolinde nelle loro imprese, e che gli Dei siano dalla parte
degli elfi che lo cercano...

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