Il Funerale di Hari
Scritto da : Maudit in data : 03/11/2005 18:16:14

Con una missiva di Hengi, così Maudit venne a sapere della sua morte. Hari era morta per mano dei ribelli. Passò qualche giorno prima che venisse celebrato il funerale Maudit pensò molto a quella giovane barda..fu uno dei primi ad accoglierla, muta com era non spiacciacava una parola, ma quando lui la portò a uccidere quei cani di ribelli qualcosa la smosse e la parola tornò. Era sempre sorridente e al servizio della città, il Guardiano avrebbe ben presto dimenticato, non voleva nemmeno pensarci, come era morta ma lasciare solo il ricordo della sua musica. Si mosse in prima persona per i preparativi del funerale..la nave..e tutto ciò che la cerimonia prevedeva. E quella sera del 2 di Nomembune Helcaraxe si riunì per salutare la sorella Hari.

Lo Jarl Claus Von Kessel assieme al Guardiano Maudit presenziò introducendo il rito funerario: tutti presero in mano delle torce che vennero accese dall'unica fiamma accesa: quella dello Jarl. Tutto era pronto e si poteva iniziare, i presenti uscirono dalle porte cittadine verso la pira funeraria. La tradizione voleva che prima di quel giorno il corpo rimanesse esposto al cimitero dove in onore dei grandi guerrieri sarebbe anche potuta restare una lapide così che il ricordo non svanisse mai.

Prima di iniziare il rito Maudit scortato da due guardie andò al cimitero, prese il corpo di Hari tra le braccia e lo portò sulla nave dove fu per l'ultima volta appoggiato sulla pira funeraria preparata con maestria dai curatori e sacerdoti della città. I presenti osservarono il cadavere, alcuni erano talmente giovani che era la prima volta che osservavano l'antico rito nordico. Pregarono in selenzio, la neve cominciò a scendere, Bjorn era pronto a celebrare il rito ma all'ultimo si decise di far provare Kaleb ancora inesperto come celebrante..e così fu la cerimonia come da tradizione ebbe inizio

Tutti ascoltavano con attenzione...alcuni come lo Jarl, Maudit e il sacerdote Bjorn ne avevano viste e celebrate così tante da conoscere l'intera formula funeraria a memoria, la neve continuava a scendere, si insinuava tra le vesti, tra le armature, tra i legni della pira, sopra il cadavere fino a ricoprirlo di un sottile strato di lucida neve bianca..quella neve che tanto Hari aveva amato. La cerimonia andava avanti la parte oratoria era ormai giunta al termine..adesso i presenti furono invitati a salire sulla nave dove avrebbero ognuno di loro messo un po' di cibo..qualche bevanda in modo che il viaggio per il Valhalla procedesse senza nessun intoppo, ordinatamente si misero in fila e ognuno mise del suo

Ecco la nave era pronta, pronta per un ultimo viaggio ancora che avrebbe spinto Hari tra le braccia degli dei "che resti solo cenere al vento" recitavano gli antichi celebranti, e così doveva essere...uno a uno rimpugnarono le torce accese qualche minuto prima in piazza e le gettarono sulla nave..qualcuna si spense altre appicciarono bene il fuoco, Maudit si avvicinò alla riva osservò il corpo della giovane barda e scagliò la torcia sopra la pira, le fiamme iniziarono a invadere la nave e il cadavere

Più alte sono le fiamme più velocemente la sua anima si avvicina agli dei qualcuno disse. "Tagliate le funi!" fu l'ordine...alcuni colpi secchi e le cime saltarono via, la tradizione voleva questo..le onde del mare avrebbero accompagnato il viaggio del defunto fino a quando solo cenere sarebbe rimasta, fino a quando gli Dei non avrebbero preso Hari definitivamente con loro nel Valhalla assieme ai più grandi guerrieri del nord. LA nave scivolava tra le onde, ancora galleggiava, scomparve tra la nebbia dell'orizzonte..ad Helcaraxe si crede che le fiamme che durino di più siano quelle degli Jarl e dei guarrieri più valorosi, Danu portò via con se la nave al nord non sapranno mai quanto quella barca sarebbe bruciata ancora oguno pensava per se..La cerimonia era finita ma non la serata, si riunirono tutti in locanda a festeggiare perchè ad Helcaraxe un funerale è festa

Mangiarono, bevettero e parlano infine si riunirono fuori città dove lo Jarl spiegò un antico gioco che un tempo i bimbi della città facevano. Con qualsiasi cosa che potessero raccattare dentro lo zaino 3 gruppi di 3 persone l'una formarono idialmente la figura di un demone e vi sputarono sopra così da liberare il cammino del defunto da presenze maligne facendo in modo che il viaggio per il Valhalla fosse facile e felice

La serata finì qui, tutti si ritirarono chi un po' più triste come Zelgadis chi più sorridente. Così finiva la vita di Hari del Clan Valdar e la neve riniziò lentamente a scendere.

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