Un nuovo Gerofante
Scritto da : Dagon Alhazred in data : 15/01/2006 02:16:21

Era il 19 dodecabrullo dell'anno 269 e tutto a Paranor pareva scorrere nella sua immota ciclicità. Alcuni sprazzi di luce rossastra ad ovest si arrendevano all'incessante calare delle tenebre ed una tenue brezza increspava le onde, carezzando di aria salmastra gli alberi millenari dell'isola. Tra le fronde, come protese in avanti per poter ascoltare meglio, un gruppetto di druidi si era soffermato per ragguagliarsi sugli ultimi accadimenti in terra ardana. Jaden, gran druida di Helcaraxe e delle Terre del Nord, Abis il Sulthananeth, gran druido della Splendente, Rosie O'Ryen, druida di stanza ad Amon e Dagon Alhazred, la cui natura errante lo portava a vagare da un continente all'altro.



Nonostante le preoccupazioni proprie di ogni druido fossero molteplici, una su tutte le sovrastava, seppure nessuno di loro avesse avuto modo di manifestarla apertamente. Il loro fratello, nonchè somma guida spirituale, Gilbert Mallorn, Gerofante dell'Ordine, mancava insolitamente da parecchio tempo da Paranor e nessuno riceveva ormai sue notizie da settimane.



D'un tratto un lampo di luce cristallina squarciò il buio fitto calato sul boschetto, sferzando i volti dei presenti e troncandone in gola le parole. Davanti ai loro occhi sbarrati e increduli si stagliava, sul suo nobile unicorno perlaceo, la figura elegante e sorridente di Gilbert Mallorn.



Tra i fratelli e le sorelle, che gioiosi per il suo ritorno si affannavano attorno a lui per sincerarsi delle sue condizioni, Gilbert raccontò con voce calda e pacata di come avesse trascorso gli ultimi tempi in solitaria meditazione, cercando di dare una risposta ai dubbi e le preoccupazioni che gli oberavano la mente e il cuore. "Ho consultato la Madre durante le mie più profonde meditazioni e sono giunto ad una decisione che apporterà un grande cambiamento nell'Ordine..." Lo spazio attorno al piccolo gruppo di druidi sembrava essersi fatto ristretto, era come se tutto il creato premesse verso la bocca di Gilbert, anelando le sue parole. In un silenzio irreale continuò, soppesando ogni singola parola con perizia ed equilibrio. "Ebbene fratelli miei, ho deciso di lasciare la mia carica di Gerofante." I volti dei presenti si tramutarono come in pietra per lo stupore e le successive parole di Gilbert ne scolpirono e modellarono man mano le espressioni come scalpello su candido marmo. "Ciò comporterà che il mio compito passerà ad un abile e saggio confratello, come tutti del resto. Colui che mi sostituirà avrà al suo fianco fratelli fedeli e saggi almeno quanto lui, perciò non temo la mia decisione." "Io non avrei saputo decidere il mio successore se non grazie al sussurro della Madre. Ella mi è apparsa in sogno nelle sembianze di una giovine fanciulla ornata di ghirlande e fiori dai molteplici colori e mi ha suggerito di mandare avanti, dinanzi a questo doveroso compito, il giovane, ma già saggio confratello, Dagon Alhazred."



Un lieve brusio accompagnò gli occhi dei druidi su Dagon che immobile e incredulo fissava con sguardo attonito i rapidi movimenti delle labbra di Gilbert. Il suo nome gli sembrava riecheggiare ovunque dentro di sè tanto che gli parve di non udire più nulla al di là di esso, fin quando socchiuse leggermente le labbra per biascicare: "Ma... io... non credo di poter essere all'altezza..." "Tu non credi nulla Dagon." La voce decisa e ferma di Gilbert tagliò di netto le flebili rimostranze di Dagon. "Seguirai il volere della Madre con serenità, consapevole delle difficoltà che comporterà, ringraziando il tuo maestro e i tuoi saggi compagni che ti hanno guidato verso ciò che adesso sei." "Come il saggio Ghijas fece in passato con me, ora ti consegnerò la veste del Gerofante, in modo che la tua autorità sarà nota ai più che avranno onore di incontrarti lungo il cammino." Si sfilò con grazia la tunica e, dopo averla delicatamente ripiegata, la poggiò sulle mani leggermente tremanti di Dagon. "A te, Dagon, Gerofante di Ardania!"



Detto ciò, Gilbert montò agilmente sul suo unicorno e, affidando l'intrecciarsi dei loro futuri cammini al volere della Madre, svanì al galoppo nell'oscurità.



Lo smarrimento lasciato dalla partenza di Gilbert fu presto colmato dalle felicitazioni dei fratelli verso il nuovo Gerofante. Dagon, reggendo con timore reverenziale la tunica tra le mani, ricambiava con fugaci sorrisi i gesti e le parole dei suoi fratelli malcelando un certo imbarazzo. Gli sembrò strano, ma in un tale momento di gioia da condividere con gli altri, tutto ciò che desiderava era solo un po' di solitudine. Tuttavia sapeva anche ciò che lo aspettava, avrebbe dovuto fare ciò che in passato i suoi predecessori avevan fatto. Si voltò verso la fortezza e intravide appena una sagoma scura e ricurva, stagliarsi nel rettangolo di luce che si apriva ad uno dei piani superiori. Prese commiato dagli altri druidi e si diresse verso l'entrata. Raggiunse le scale che portavano ai piani superiori. Recava ancora tra le mani la tunica, accuratamente ripiegata. Si fermò un attimo dinanzi al primo gradino di pietra e, lasciato andare un lungo sospiro, la indossò con cura. Sentì come se ogni singolo pensiero si fosse aggrappato pesantemente alla veste e, con passo pesante, affrontò a fatica la salita.



Lo trovò lì, appoggiato sul davanzale, nella stanza che, illuminata dal fuoco di quattro bracieri, ospitava la stele dell'Ordine Druidico. I riverberi delle fiamme danzavano agilmente sulle profonde rughe del vecchio e saggio Hannilius, che da tempo immemore presiedeva al rito. Egli chinò il capo canuto al mezz'elfo e con andatura claudicante lo condusse dinanzi alla stele.



Dagon appoggiò la mano sulla nuda pietra scorrendone i nomi incisi sino ad arrivare ai più recenti " ... Ghijas, Gilbert Mallorn ... " Uno spazio vuoto poco più giù attendeva di essere infranto. Lo levigò lentamente con la punta dell'indice, vi avvicinò il punteruolo e con alcuni colpi secchi e decisi iscrisse il suo nome.



Le roche parole di Hannilius si sostituirono agli ultimi echi di scalpello nell'ampia volta della stanza: "Dagon Alhazred, da oggi, 19 dodecabrullo dell'anno 269, sei il Gerofante dell'Ordine Druidico. I tuoi passi saranno certi e spediti lungo la via della saggezza. I fratelli e le sorelle ti sorreggeranno. Ardania tutta ti inneggerà al più saggio. Le tue parole saranno da esempio per tutti e nessuno metterà mai in dubbio ciò che pronunzierai, in nome dell'equilibrio, in nome del rispetto, in nome dell'amore e in nome di Colei che da e toglie la vita e la rinnova in un ciclo ordinato."



Sorrise al vecchio druido e si voltò nuovamente ad osservare il suo nome inciso. Con un colpo secco della mano spazzò via le schegge di pietra rimaste sulla fredda stele e con esse il turbinio di pensieri che lo assillava, impugnò saldamente il bastone del Gerofante e, con una nuova luce negli occhi, si avviò con passo leggero e deciso, verso ciò che la Madre aveva in serbo per lui.

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