La Storia dei Draghi: una Voce dal Passato
Scritto da : Dagon Alhazred in data : 04/02/2006 21:37:41

Il 26 postapritore pareva volersi concludere con una tranquilla serata. Il calore sprigionato dalla forgia mondava da ogni impurità addensando ciò che avevo raccolto in piccole forme metalliche di differenti colori. "Dia duit Rosie" proruppe Dagon. Così intenta ero nel riordinare il mio lavoro, che il saluto udito mi colse di soprassalto. Inavvertitamente posai una mano sul bordo della forgia, ustionandomi. Zompettavo sul prato, agitando la mano lesa, quando ecco che Hugh ci annunciò di aver una missiva importante per tutto l'ordine.



Sopraggiunsero nel mentre i fratelli Arpax e Alafer, la sorella Jaden. Dagon enunciò brevemente il contenuto della missiva: "Fratelli, abbiamo appena ricevuto una missiva da un anziano fratello. Pare che abbia qualcosa di importante da donarci: dei tomi che lui reputa importanti per noi. Nella missiva chiede espressamente di andare alla sua ricerca, poiché crede che il suo corpo sia ormai pronto per abbandonare questo ciclo vitale. Indica la taverna di Ilkorin come luogo dove potremo trovarlo. " Senza indugio partimmo.



Il viaggio fu lungo e insidioso. Il nostro passaggio destava stupore e interesse: molti nel Doriath si soffermarono stupidi ad osservarci, fin allorquando giungemmo alla locanda di Ilkorin.



Ivi incontrammo Kaminith, colui che ci aveva scritto. Nei brevi attimi trascorsi con lui ci rese partecipi di frammenti della sua lunga vita. Millecentodiciotto anni succedutisi in una vita che volgeva ora al termine. Voleva lasciare a noi, che rappresentavamo il futuro di quanto lui era stato in passato, ciò a cui più teneva. Posò sul tavolo a cui sedevamo un cofanetto finemente intarsiato. Preso poi da una tosse convulsa si stese in terra, sorretto da Dagon e Alafer, domandandoci di prenderci cura del suo fedele seguace, una magnifica aquila: "La mia amica Resis, vorrei che la liberiate e che trovasse un compagno. E' con me da ormai otto anni. Solo il Saggio Abdil conosce il suo luogo di origine, me l'ha donata lui, quando mi vide debole. Vi prego aiutatela." Accarezzò per l'ultima volta l'animale e spirò fra le braccia di Dagon e Alafer.



Non restava altro che dar degna sepoltura al fratello che aveva posto l'ultimo tassello nel suo sentiero di vita. Ai piedi di un albero, avvolto dal caldo abbraccio della Madre, il suo corpo ora giaceva.



Solennemente Dagon pronunciò l'ultimo saluto: " Che il volere della Madre si compia Che tutto scorra nella sua imperitura ciclicità Come è stato Come sarà" Ripartimmo, schierandoci in modo da dar all'aquila la giusta protezione. La prima meta fu il rientro alla Bella avvolta dalle nebbie, per posare il cofanetto che celava un contenuto da svelare ancora ai miei occhi. La seconda...Le Terre selvagge, ove mesi fa avevamo incontrato Abdil il saggio tremecciano. E proprio in quel luogo lo trovammo.



Dopo innumerevoli tentativi di farlo colloquiare anche con Dagon, il Gerofante, si accorse dell'aquila riconoscendola immediatamente. Dagon e Jaden esposero i fatti cosi come si eran succeduti e finalmente ottenemmo la risposta che ci occorreva: ai piedi dei monti a nord di Loknar. Rensis avvrebbe finalmente ritrovato il luogo in cui aveva visto per la prima volta il sorgere del giorno.



Un nuovo viaggio, il deserto da affrontare, l'aiuto dei nordici, gli ophidiani che ci ostacolavano...fino al tanto sospirato guado per Loknar. Proprio nella foresta antecedente la città, l'aquila si librò in un volo liberatorio.



Ringraziammo i nordici per l'aiuto e la scorta concessaci e, con impazienza di scoprire cosa contenesse il cofanetto, rientrammo.



Una pergamena elegantemente firmata da il primo Gerofante di cui la storia parli: Auron!



Tre antichi tomi.



- Dagli Annali Druidici = Scritto da Rosie O'Ryen -

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