Storia di un rapimento
Scritto da : Zell Hinir in data : 24/02/2006 17:02:29

Zell si trovava sul lato della montagna, con il piccone spaccava grossi pezzi di roccia cercando qualche vena di minerale. Ad un certo punto il messaggero Drow gli si parò alle spalle e gli consegnò una lettera.

Capì che un’ occasione simile non si sarebbe presentata una seconda volta. Lasciò a terra i minerali che aveva trovato, si infilò rapidamente l’ armatura precedentemente lascia a terra e si mise a correre rapidamente verso la Sala del Consiglio. Aveva bisogno della mano di un Fratello per aiutare Elanor, e Herumor era la persona adatta.

Herumor stava seduto, leggeva un libro con avidità e quasi non si accorse del robusto passo metallico di Zell. La porta si aprì violentemente Zell: “Herumor, Fratello!” Herumor:” Calma Flagello, che accade?” Zell:”Nostra sorella Elanor ha bisogno d’aiuto, dobbiamo aiutarla”
Fu così che i due si avviarono verso la zona della magnifica isola Drow adibita all’ ormeggio delle navi, ma a loro non occorreva una nave grande e maestosa, bensì una chiatta che bastasse ad intraprendere un viaggio verso l’ oasi, un’ imbarcazione modesta che non sia sospetta. Adocchiarono la Nim Alph, quel guscio di noce che Willhelm si ostinava a chiamare barca.

Willhelm non c’era, la nave era una necessità immediata, e l’ascia era abbastanza dura da rompere la serratura della passerella, e così fu. I due Luughiti si avviarono verso Tremec.

Per quasi tutto il viaggio il vento non gli fu favorevole, ma il trascorso da marinaio del gigantesco telero si rese sorprendentemente utile. Appena sbarcati non poche difficoltà intralciarono il cammino dei due, un gigantesco Ettin attaccò Herumor che con l’ imposizione della mano trapassò il mostro da parte a parte, un altro Ettin spuntò da un lato e Zell gli aprì il cranio con l’ascia. Zell: “Accoglienza calorosa” Herumor:”Potevano mandarci un comitato d’accoglienza più preparato”

Proseguendo verso il deserto, delle facce, o per meglio dire, delle figure note gli si pararono davanti. Aren:”Venduì” Herumor:”Venduì” Zell:”Mi è stata mandata una lettera, che succede?” Thyral:”Luugh ci ha donato una ghiotta occasione quest’oggi, cari fratelli” Nessuno aveva capito a pieno le parole di Thyral, ma ad un certo punto Herumor scosso come da un brivido iniziò a pronunciare parole di appello rivolte verso Lui, e fu così che Elanor, comparve. Si era fatta spirito e Luugh attraverso Herumor gli aveva concesso un’altra chance per diffondere ancora il verbo nel Doriath. Herumor:”Percepisco un altro spirito, ma non mi è familiare” Elanor:”Fratello si tratta di Kiya, è deceduta nei paraggi. Dobbiamo riuscire a portarla a Casa” Ovviamente per Casa intendeva l’ isola drow, un sorriso maligno si disegnò su volto del sacerdote e mettendosi in contatto con gli spiriti riuscì a costringere lo spirito a seguirci. A quel punto il gruppo si divise: Thryal e Aren proseguirono al galoppo, per arrivare a Luughnasad mediante cunicoli e passaggi segreti, il resto del gruppo (spirito incluso) riprese la via marina per il ritorno a casa.

Come al solito le disgrazie non vengono mai sole, dato che all’ andata il vento era contrario, anche al ritorno la natura decise di ostacolare il viaggio, ma non solo con il vento contrario ma anche con l’ invio di un gigantesco mostro marino. Zell gettò subito l’ ancora in mare a ammainò le vele, Herumor inizi ò a pregare e una strana aura viola si alzò intorno agli ospiti dell’ imbarcazione. Il mostro con il suo alito infuocato colpì il ponte di prua che irrimediabilmente prese fuoco in pochi istanti, Elanor corse subito sottocoperta a cercare dei secchi per spegnere l’ incendio,Herumor e Zell affrontarono il mostro con grande coraggio. Herumor colpì violentemente il mostro con il suo martello, Zell prima lanciò un’ascia accecando il mostro poi iniziò freneticamente a colpire il mostro con la sua ascia quando questo dimenandosi accecato dal dolore si avvicinava alla nave. Dopo qualche minuto il mostro cadde. I secchi non c’erano, la nave prendeva fuoco velocemente e mancava poco dall’ incidente alla tragedia. Herumor invitò i passeggeri a pregare Herumor:”Luugh tu che ci proteggi e dal tuo regno ci guardi, ascolta le parole del tuo umile servo, abbiamo bisogno del tuo aiuto” Le fiamme si spensero. Zell:”Elanor, sai che una donna a bordo porta sfortuna?” Elanor:”Sai che se lo ripeti ancora stanotte dormi sul pavimento?” Il possente telero scoppiò in una fragorosa risata. Il viaggio verso casa continuò con il solito vento sfavorevole, ma l’ importante era arrivare a casa. Non appena la nave fu ormeggiata e l’ancora calata, il Sacerdote trascinò lo spirito caduto fino alle sotterranee del Tribunale Drow , e lì recitò la litania per al resurrezione. Nella cella si materializzò Kiya Galenceleb, era nuda, disperata e impaurita, vestita solo di un medaglione, quello della sua famiglia. Le venne dato un abito sudicio, sporco di sangue e terra. Zell:”Piacere Milady, io sono Flagello il tuo carceriere, sarò colui che ti torturerà di giorno, colui che sognerai tutte le notti se e quando deciderò di farti dormire, benvenuta all’ inferno”.

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