La distruzione delle armi sacre
Scritto da : Mirgal in data : 04/03/2006 15:18:24


La notte stendeva le sue ali oscure sulle rovine di Edorel avvolte in un silenzio innaturale.
Solo il chiarore vermiglio della lava che riempiva le profonde fenditure della terra osava sfidare il dominio del buio in quei luoghi.
Un calore infernale saliva dal lago di fuoco lungo le alte pareti della torre che si innalzava dalle sue fiamme.
Entro quelle mura nere come l’Abisso, figure oscure si erano riunite in segreto…




Su ordine di chi li guidava, si lasciarono alle spalle le porte che separavano quel luogo sacro dall’esterno e si incamminarono tra le rovine, per giungere là dove era stato in precedenza disposto tutto ciò che occorreva al compimento dei loro propositi.
Tre grandi pentacoli erano infatti stati tracciati con il sangue sul suolo maledetto di Edorel.
Giunti in loro prossimità, al centro del minore dei tre, la figura dalle vesti di porpora pose una ad una tutte le armi sacre, sterminatrici di demoni e di nonmorti, che i fedeli dell’Oscuro avevano sottratto nei giorni precedenti agli infedeli.
Tutto era pronto per l’inizio del rito…




In quattro, i più puri agli occhi della Divinità, si disposero in cerchio intorno al pentacolo con le armi al centro.
Le parole di chi li guidava, salito sul podio, aprirono la celebrazione.
Creature demoniache e nonmorte vennero richiamate per contribuire con il loro potere a ciò che si stava per compiere.
I demoni si disposero nel grande pentacolo di destra mentre i nonmorti occuparono il centro di quello di sinistra.




Tutti si allontanarono poi dal pentacolo con le armi nel mezzo e la figura nera che era sul podio lasciò il posto ad una delle quattro che erano prima lunga la circonferenza.
Rivolta al cielo notturno, facendo appello alle Forze delle Tenebre e ricorrendo a tutta la oscura potenza magica, ella richiamò dall’Abisso una torreggiante creatura demoniaca alata che comparve tra le altre figure lì riunite.







Salì allora sul podio la figura dalle vesti di porpora e, pronunciando salmi nella Lingua Nera, invocò sul demone la benedizione delle Potenze dell’Abisso per renderlo il tramite di tutta la loro spaventosa furia.
Le sue parole salirono alte nel silenzio:
“Abyss’le Veldrakas, is dharin rhu…
Vestath rhuir veldra lhus Narhun’le rin boon…
Fon Vashnaru’dess’le kemrhast!”
Alla sua invocazione fecero eco tutti gli altri presenti urlando le stesse parole blasfeme.




In risposta, la benedizione divina scese sulla creatura, pervadendola di un incontenibile potere, molto al di là del suo originario.
La guida delle scure figure riunite, fronteggiando il demone, gli ordinò nella Lingua Nera:
“Vashnaru’le boon, kradrath sser naruth’le akayur nu nodh sser thuklasn!”




Tutti gli altri presenti, protraendo le proprie braccia verso il centro, all’unisono urlarono in onore dell’Oscuro:
“Issa sshikal, Vashnaru!”




A quel punto, la creatura demoniaca fu avvolta dalle fiamme abissali e le riversò contro le armi al centro del pentacolo.







In pochi attimi, le armi sacre furono consumate dal calore infernale sprigionato ma la stessa struttura fisica del demone si dissolse per l’insopportabile sforzo di esser stata il ricettacolo di tanto potere.
L’esplosione di fiamme, magia ed energie oscure fu di tale portata che, sul pentacolo, le tenebre si addensarono in modo innaturale e imprevisto, agglomerandosi e prendendo vita propria.







Le scure figure che stavano svolgendo il rito si trovarono in breve circondate da quegli esseri senza controllo appena creati e, prima di poter reagire, li videro avventarsi contro loro stessi.




Lo scontro si concluse rapidamente e le creature di tenebra furono disgregate dai fendenti delle armi e dagli incantesimi delle figure oscure che avevano osato attaccare.
Una ad una, come gocce che si erano separate, si ricongiunsero al mare della notte di cui originariamente erano parte.
Alla fine né di loro né delle armi distrutte v’erano più tracce.




Il rito si era concluso con successo.
Potenti armi contro i servitori dell’Oscuro erano state sacrificate in suo onore e i suoi nemici non avrebbero potuto mai più brandirle.
Soddisfatte per quanto compiuto, le figure oscure lasciarono quei luoghi al silenzio e fecero ritorno nella Torre Nera.
Tra le sacre mura, l’Adunanza si sciolse e ciascuno dei suoi partecipanti scomparve nelle tenebre notturne...




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