La morte di Vesedra e la consacrazione oscura
Scritto da : Mirgal in data : 26/03/2006 03:24:43

Il silenzio regnava indisturbato nelle buie profondità della terra.
In attesa della loro preda, figure nere si celavano nell’oscurità.
Quella notte del sangue sarebbe stato versato e una vita sarebbe stata sacrificata in onore del loro Signore.




Come pianificato, di lì a poco due donne giunsero in mezzo a loro, un tempo maestra e discepola, ora schierate sui due versanti opposti nella guerra tra gli Dei.
Si fronteggiavano da un lato Isilwen Nightfall, nel cui cuore si era da tempo spenta la luce di Danu per lasciare spazio alle tenebre, dall’altro Vesedra, Priora di Hammerheim, sacerdotessa di Oghmar e nemica dei seguaci dell’Oscuro.
Con l’inganno, la prima aveva attirato la seconda dove le era stato ordinato, mostrandosi a lei come la persona che le era stata vicina in passato.




In un momento di dolore e smarrimento della propria vita, scioccamente la Priora aveva creduto di potersi fidare di una nemica.
Solo quando una figura scura apparve alle sue spalle per stringerle un laccio al collo, ella si rese conto dell’errore che aveva commesso.
Tutti gli altri presenti, che attendevano quel momento, emersero contemporaneamente dall’oscurità.




Uno di loro, con indosso una pesante armatura nera e con in pugno uno spadone, le si fece innanzi senza parlare e, con un gesto lento, le portò la lama all’altezza del collo.




Incredula e disperata, la donna guardava quella che era stata la sua maestra mentre il laccio intorno al collo le spezzava il respiro e le rendeva evidente il sopraggiungere della fine.
Nel silenzio, l’uomo che la era di fronte pronunciò a gran voce parole di una lingua oscura e tutti quelli che lo circondavano gli risposero in coro.




Subito dopo, inerme e impossibilitata alla fuga, la Priora venne decapitata con un colpo netto dello spadone e il suo cadavere si accasciò a terra.
Il suo cuore venne strappato dal petto e la sua testa raccolta per i capelli.
Con quei doni da offrire al proprio Dio la notte successiva, tutti i presenti svanirono nell’oscurità da cui erano emersi poco prima, lasciando a testimonianza dell’accaduto soltanto i resti massacrati della loro vittima.




Quando calarono le tenebre il giorno seguente, altrove essi si radunarono in segreto, lontano dagli occhi degli infedeli.
In un sotterraneo, un nuovo santuario in onore di Vashnaar era stato allestito e attendeva la consacrazione.
Al cospetto dell’altare, i più puri tra i fedeli mortali erano pronti a svolgere il rito oscuro.
Il celebrante invocò le Forze dell’Abisso e, in risposta, un demone apparve a rendere sacro il momento con la sua presenza.




Poi il sacerdote, in preghiera, si rivolse al Dio affinché posasse il suo sguardo su di loro.
Prese quindi il cuore e la testa di Vesedra, sollevandoli al cielo, e lasciò che il suo sangue bagnasse la pietra da consacrare.




A gran voce, allora offrì quel sacrificio all’Oscuro e rinnovò il suo giuramento di servirlo in eterno, inginocchiandosi innanzi all’altare.
La stessa cosa fu ripetuta dagli altri che erano con lui.




Uno alla volta, scesero infine ad onorare la nuova dimora della divinità anche tutti gli altri suoi fedeli che avevano atteso all’esterno il compiersi del rito.




Un nuovo santuario di Vashnaar era nato dal sangue versato da una nemica delle Fede, a celebrare la sconfitta subita dalle Divinità Inferiori nella notte precedente.
Tuttavia quello non era che l’inizio…


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