Durante una sera come tante al villaggio Qwaylar,Ikenga propone a Testa di Papaia di andare ad Amon ad incontrare un amico. I due decidono così di partire e dirigersi verso la Guerriera.
Giunti al porto di Amon, Ikenga spiega a Testa di Papaia il perché del viaggio, ma non appena i due entrano tra le mura della città una fitta cappa di oscurità li avvolge in modo misterioso. Intimoriti i due Qwaylar chiedono a Kaleb, un altro amico di Ikenga, quale sia il motivo di tale buio ed il nordico spiega che è in corso un rito che ha a che fare con l’Oscuro.
Dovendo attendere che Raimond si liberi dai suoi impegni, Ikenga e Testa di Papaia fanno amicizia con la popolazione amoniana e con gli stranieri presenti e li allietano raccontando aneddoti sulla propria doppia natura: animale e uomo lo Stregone, frutto e uomo lo Sciamano.
Incuriositi i due Qwaylar giracchiano per la città e scoprono che all’interno di grandi gabbioni sono rinchiusi un troll nero ed un Signore degli Ogree. Nonostante la paura per le possibili mazzate, i due tentano invano di liberare le due creature. Ma le sbarre che imprigionano i mostri sono troppo resistenti per esser piegate a forza di braccia.
Finalmente, dopo ore di attesa, Raimond si libera e i due fratelli Qwaylar possono essere accolti nella sua dimora per discutere di faccende della massima importanza; al termine della discussione i due uomini della giungla si appisolano sotto un albero nel bosco ad ovest di Amon.
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