Shamusiel, il demone dell'Inganno
Scritto da : STAFF in data : 16/07/2006 17:28:46

Tutto ebbe inizio con il ritrovamento di un antico passaggio sigillato al di sotto delle rovine nella foresta Qwaylar; Badu' Mandelor, un giovane Qwaylar, ne aveva subito fatto parola con Ikenga e si era prodigato nel ercare informazioni. Da quel giorno erano seguite incursioni sporadiche di rettili nelle citta' di tremec, loknar,kardargast e il villaggio Qwaylar... i Sauri cercavano qualcosa percependo l'imminente risveglio del loro signore..

Ikenga del villaggio Qwaylar, dopo aver consultato Mombata, decise di organizzare una spedizione organizzata nel tempio. qwaylar e corsari si diressero quindi al tempio diroccato decisi a far luce sui complicati misteri legati agli attacchi dei sauri perlustratori...



Giunti a quella che sembrava essere la stanza di un antico tesoro, rimossero senza capire i sigilli di una maschera, sigilli che fino a quel momento avevano segregato la forma terrena di Shamusiel, a quel tempo conosciuto solo come "L'imperatore-dio Saurita". Nessun saggio tuttora potrebbe dire da quanti secoli quella maschera giacesse in quelle antiche rovine e perchè fosse stata ritrovata solo in quel momento.
Silenzio... poi le urla disumane del qwaylar, fulmini ed infine l'immensa esplosione


Rimossi i sigilli e ormai libero di agire il demone prese forma fisica arttraverso il corpo ospite di Badu, l'incauto Qwaylar che aveva quasi per gioco infilato la maschera... I corpi agonizzanti degli avventurieri, la fuga veloce verso la luce... Solo piu tardi chi era sopravvissuto si rese conto di cio' che avevano fatto.

Da quel giorno gli attacchi dell'esercito dei Sauri si fecero più massicci. L'esercito era formato da innumerevoli individui: migliaia di rettili, tra lucertole di palude,di lava, uomini lucertola sputatori, lanceri, spaccateste, sciamani.. schiere di viverne, rugginofagi e lucertole giganti corazzate, infine le sue guardie scelte, enormi uomini lucertole dalla forza ineguagliabile. Gli attacchi però non sembravano essere mirati a uno scopo ben preciso, o perlomeno evidente. E anche se ogni volta i sauri si ritiravano non si aveva mai l'impressione di una vera vittoria. Nella giungla inoltre, zona di principale influenza dei sauri, erano state erette in cima ai monti, enormi e svettanti colonne di pietra raffiguranti serpenti ad esse attorcigliati.

Mentre il resto di Ardania veniva scossa da terribili eventi che coinvolgevano i potenti demoni conosciuti come "gli Spettri" o "Spiriti" e gli umani cercavano di capire se i sauri fossero in qualche modo collegati a tutto questo, l'Imperatore Saurita fece la sua prima mossa avventata, forse costretto da qualche evento improvviso fuori dai suoi piani.

L'imperatore in persona e un grosso contingente del suo esercito si spostò in massa dalla giungla verso il vulcano a nord di Tremec. L'Imperatore-Dio guidava un enorme carro trascinante uno dei santuari simile a quelli eretti nella giungla. L'immensa nube di polvere alzata da questa inusuale carovana non potè non mettere in allarme le guardie Tremecciane quando questa si avvicinò all'oasi.

Rapidamente i migliori combattenti dell'oasi guidati dalla Gran Visir Isdihar Udeen, si armarono per poter controllare più da vicino ma vennero subito respinti dall'orda di rettili. Lo scontro infuriò, sembrava che per ogni rettile caduto, questi venisse sostituito da altri due più grossi del precedente...

Nei giorni passati Mambagida, il Saggio delle Isole, come del resto tutti i Saggi, non era certo rimasto con le mani in mano. Insieme a Mombata, il potente protettore della giungla Qwaylar, aveva cautamente osservato da vicino i movimenti dei Sauri e quando questi partirono per questo improbabile viaggio non si fece cogliere di sorpresa. Al passaggio del dio saurita egli si trovava già a Tremec per avvertire i Tremecciani. Il saggio aveva infatti intuito che quelle costruzioni di pietra servivano al Dio Saurita di controllare mentalmente tutti i suoi sudditi, e che quello che trasportava stava per essere posato nel vulcano per controllare probabilmente altri esseri della lava o delle paludi vicine.



Grazie a questo consiglio i Tremecciani poterono concentarsi sul prezioso carico attaccando dal retro. Con la magia della Gran Visir e dell'ex Gran Visir Talib Jafar, un tempo famoso per aver acquisito il potere degli Efreeti, riuscirono a distruggere il magico santuario. Come previsto i Sauri si ribellarono al loro padrone e l'Imperatore fu costretto a dileguarsi.

Ma l'Imperatore Saurita non era certo sconfitto. Benchè gli fu impedito di allargare ulteriormente i suoi domini, il suo esercito era ancora numeroso. Tuttavia gli uomini ora conoscevano il suo punto debole. In un ultimo disperato sforzo un pugno di uomini radunati da ogni parte del sud invase in una notte gli avamposti sauriti devastando i Santuari rimasti con le cariche esplosive dei genieri nani.



A nulla servi' il veloce ritorno del demone.. solo e accerchiato dal suo stesso esercito... l'inganno svelato, le carte scoperte. Nei suoi ultimi minuti di lotta rivelò la sua vera natura, forse perdendo il controllo sui suoi poteri di illusione assunse per brevi attimi alcune delle forme che aveva assunto in passato. Un gigantesco e antico drago dei ghiacci, una creatura aracnide, un elfo, un uomo del nord, un angelo. Gli uomini inflissero infine l'ultimo colpo e il demone cadde, lasciando solo la maschera e il corpo del giovane Badu, da cui tutto ebbe inizio. Poco dopo anche il complesso di grotte iniziò a crollare costringendo gli uomini a fuggire fuori, seppellendo per sempre gli ultimi sauri rimasti e gli antichi segreti che celava.




Tornati al villaggio Qwaylar, gli eroi che avevano sconfitto l'Imperatore Saurita, incontrarono di nuovo il saggio Mambagida. Egli ascoltò i loro racconti e finalmente tutto gli fu più chiaro. L'Imperatore Saurita non era che l'ennesimo aspetto preso da Shamusiel, il demone dell'inganno e della corruzione. Le forme assunte prima della morte inoltre confermarono i timori già espressi dai regnanti di tutte le città nei passati concili. Tramite l'oracolo degli elfi scuri, Tramite il leggendario drago dei ghiacci Niflhel, tramite elfi e nordici guastatori, tramite lo spirito che parlò a Zanna il Re degli Orchi e chissà quanti altri, lo scopo di Shamusiel era stato fin dall'inizio quello di scatenare una guerra mondiale che portasse al più grande massacro che Ardania avesse mai ricordato. La morte di migliaia di umani, elfi, drow, orchi e sauri gli erano serviti per liberare Zeliel, il signore dell'Eccidio un tempo conosciuto dagli umani solo come "la Bestia", da secoli incatenata da magici vincoli.



Ma le sorprese non erano ancora finite. "Gli Spettri si stanno combattendo, non sappiamo ancora per quale motivo, ma è indubbio che i loro disegni porteranno a conseguenze terribili. Sicuramente l'astuto Shamusiel ha liberato il potente Zeliel per usarlo per i suoi scopi.. uccidendo gli spettri non..". Ed in quel momento fecero di nuovo la loro apparizione due Demoni fratelli che da tempo non avevano una parte in questa storia, e che nessuno dei presenti poteva conoscere. Senoy, l'astuto demone arcano e Sensenoy, il possente Moloch. "Hai parlato abbastanza, vecchio" disse Senoy. Il Demone Stregone lanciò sul saggio una potente maledizione che lo butto immediatamente a terra e sconparve in uno sbuffo di fumo. I presenti non ebbero il tempo nemmeno di imbracciare le armi.


Mambagida era a terra esanime, la sua linfa vitale abbandonava il suo corpo a vista d'occhio, scavando il suo volto sempre più simile ad un cadavere. La sua morte era ormai vicina. "Lascio... il mio posto... a Mombata.. sarà lui.. la vostra guida.. io..." e senza avere il tempo di finire la frase, spirò.

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