Rapimento e Liberazione di Lord Orcam de Leon
Scritto da : Quaeril Uthalas in data : 26/07/2006 01:10:54

Era una serata tranqulla, alla Perla, immersa nel dolce tepore estivo, con una live e rinfrescante brezza che soffiava dalla baia.
All'improvviso, due enormi navi comparvero, quasi dal nulla, nel porto della città marittima. La curiosità dei passanti fu subito sopraffatta dall'orrore. Scheletri, a centinaia, erano il terrificante equipaggio di quegli sciagurati velieri. La quiete della sera era stata turbata.
Urla, rumori di battaglia, strida di orride creature non morte e gemiti di feriti e morenti facevano da contorno all'avanzata dell'orda di scheletri bardati con antiche armature arrugginite, che stringevano in pungo armi ormai corrose dai millenni, ma pur sempre letali. Nonostante l'eroismo dei Rotinrim e di coloro che erano accorsi ad aiutarli, l'orda giunta dal mare spazzò via ogni difesa e dilagò nella città. A guida dell'orda, un terrificante essere di un altro mondo: il Signore dei Demoni Elgh'and. Quando fu chiaro che le sole forze della Perla non sarebbero bastate a scacciare lui ed i suoi ripugnanti seguaci dalla città, egli avanzò una richiesta: avrebbe abbandonato il campo con tutto il suo esercito se, e solo se, il Portatore della Piuma Maledetta si fosse consegnato a lui e l'avesse seguito spontaneamente.
Vedendo la rovina calare sulla sua città, Lord Orcam de Leon avanzò, solo, fino a trovarsi di fronte al demone e, per la salvezza dei suoi concittadini, accettò di seguirlo verso quella che, egli sapeva, sarebbe stata un'orrenda prigionia.



Ma a Rotiniel non è usanza abbandonare gli amici, mai. E fu così che Akarius il bardo si recò dal Maestro del Fuoco Quaeril Uthalas e chiese l'aiuto dell'Accademia Elfica di Magia per un'ardito piano che aveva escogitato: tentare di ingannare il Demone offrendogli quello che più bramava, ossia la Piuma stessa! O meglio, un duplicato di essa.
Nonostante la difficoltà dell'impresa, l'Accademia non si tirò indietro e, poichè la segretezza era l'unica arma disponibile, solamente i quattro Maestri furono messi a parte del piano: il Kalyar dell'Aria Ely'en Feery, il Kalyar dell'Acqua Mewan, il Kalyar della Terra Belgarath e lo stesso Quaeril, Kalyar del Fuoco. Furono questi ultimi tre che, grazie alla benevolenza e alla disponibilità del Gerofante Dagon Alhazred e alla guida della druida di Rotiniel Jaden, furono condotti in gran segreto ad una baita druidica immersa nei boschi, laddove la Piuma, custodita fino a qual momento dai Druidi, fu loro mostrata.



Utilizzando arcani rituali ed un cristallo conosciuto come assorbitore energetico, i Kalyar prelevarono un frammento dell'aura della Piuma per poterla studiare e trovare così un modo di replicarla. Lunghe settimane di studio e preparazione condussero gli accademici ad ideare un potente rituale arcano che, Morrigan volendo, avrebbe loro permesso di ottenere il duplicato che tanto agognavano.
E fu così che, approfittando delle tenebre notturne e del fatto che tutta la popolazione di Rotiniel era impegnata a festeggiare il matrimonio dei loro concittadini Amandil ed Eveline, Belgarath e Quaeril si recarono in un luogo remoto, posto agli estremi confini settentrionali della Perla, dove ebbe inizio il rituale. Incisosi il braccio con un coltello di corallo, il Kalyar del Fuoco disegnò a terra un pentacolo con il proprio sangue, mentre, all'esterno del pentacolo, il Kalyar della Terra vegliava pronto ad intervenire a protezione del confratello. Terminato il pentacolo, i due procedettero ad quella che per loro era la parte più ripugnante... evocare un demone.



Il demone comparve e dileggiò i due maghi, che rimasero saldi nei loro propositi.



Presto scoppiò l'inevitabile battaglia e, come prevedeva il rituale, il demone venne abbattuto con potenti ed oscuri incantesimi, mentre la sua energia vitale e la sua aura maligna, strappate dal corpo grazie al potere della magia elfica, venivano imprigionate in arcani artefatti.



A quel punto, la piuma venne bagnata nel sangue stesso dei due maghi, impregnandosi di esso ed, infine, l'aura demoniaca del demone sconfitto venne riversata goccia a goccia ed imprigionata nella piuma, che lentamente divenne nera.



Il rituale era stato completato con successo! Il duplicato della Piuma, identico, ma privo di reali poteri, giaceva ai loro piedi.



Ma, ahimè, l'atto non fu senza conseguenze. L'utilizzo di un rituale così potente e pregno di magia oscura creò una breccia nella realtà stessa, in forma di portale magico, richiamando dall'Abisso un'orda di orridi demoni.



Nuovamente, la notte della Perla fu turbata e la battaglia infuriò a lungo prima che l'eroismo dei Rotinrim avesse ragione della folle rabbia dei demoni. Gli stessi novelli sposi non ebbero neppure la possibilità di godersi la prima notte di nozze, dovendo unirsi ai concittadini per respingere l'invasione. Nonostante il demone che guidava l'invasione avesse assunto l'aspetto di un'innocente ed indifesa elfa, i Rotinrim non si fecero ingannare e, dopo una pugna lunga e cruenta, ebbero ragione di esso.



Respinti nuovamente i demoni ed ottenuto il duplicato della Piuma, i maghi di Rotiniel chiesero all'Aran Isilmahtar il permesso di procedere con il piano di Akarius e, ottenutolo, radunarono un manipolo di prodi per tentare l'ardito inganno. Raggiunto il luogo della precedente evocazione, Quaeril tracciò nuovamente un pentacolo con il proprio sangue e richiamò uno dei demoni servitori di Elgh'and, ordinandogli di portare al suo padrone l'ingannevole messaggio che essi avevano architettato: avrebbero scambiato la Piuma per Lord Orcam, vivo ed integro.



Attratto dalla prospettiva di ottenere il tanto agognato trofeo, il Signore dei Demoni in persona si mostrò.



Ebbe luogo un lungo duello verbale, teso a far credere che il valore ed il coraggio degli abitanti della Perla fossero ormai stati piegati dai ripetuti attacchi.



Ed infine la falsa Piuma venne finalmente presentata al Demone.



Il momento cruciale era giunto... l'inganno sarebbe stato scoperto ? Un freddo sudore scorreva lungo le membra dei Rotinrim, che strinsero le armi e si prepararono ad opporre le loro forze, i più potenti incantesimi, le più sentite preghiere e soprattutto il loro indomito coraggio contro quella che sarebbe stata la terribile furia del demone, qualora fosse stato solo sfiorato dal sospetto. Dopo pochi istanti, che parvero però lunghi interi millenni, il Demone si chinò, afferrò la Piuma e, senza dire altro, scomparve nel portale.
Fu la volta dei Rotinrim di temere l'inganno... avrebbe Elgh'and rispettato la sua parola ? In fondo, i Demoni erano ben conosciuti ingannatori...
Ma lo sfrontato coraggio di quel manipolo di manti azzurri ottenne la massima ricompensa: dal portale venne quasi scagliato fuori il corpo di un vecchio, piegato dalle torture e quasi irriconoscibile. Poi il portale si richiuse.



Per un attimo, i Rotinrim furono presi dallo sconforto: era davvero quello il loro Lord ? Un vecchio, debole al punto da non potersi levare in piedi, reso irriconoscibile dalle indicibili sofferenze patite ? Ma se il corpo era debole, lo spirito di Lord Orcam de Leon era rimasto forte e saldo. Da sotto la tunica lacera egli estrasse ciò che di più caro aveva, l'azzurro mantello della Perla, che egli aveva celato ai demoni per l'intera durata della sua prigionia!



Commossi e rincuorati, gli stanchi Rotinrim condussero Lord Orcam alla propria dimora e lo adagiarono sul letto, dove egli cadde immediatamente in un sonno profondo, ma sereno.



Sangue, paura, inganno, tenebra: nulla era valso contro il coraggio, la dedizione e l'amore dei Rotinrim.
Orcam de Leon era tornato alla città che amava. Perchè la Perla non abbandona gli amici. Mai!

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