[Druidi] Fra i granelli di sabbia desertica
Scritto da : Rosie O'Ryen in data : 15/10/2006 17:03:58

Nel pomeriggio del 12 Orifoglia dell'anno 270, Aja Prem e Rosie o'Ryen lasciarono alle loro spalle le radure e le foreste delle Terre Selvagge. Dinanzi a loro si dischiusero le porte del deserto, aspro, giallo, chiazzato di pietre, dapprima piatto, poi tondeggiante nelle sue dolci e bombate dune. Granuli di sabbia si poggiano sulla pelle e si insinuano nella stoffa delle tuniche e dei manti, sollevati dagli zoccoli delle cavalcature che incedono ritmicamente ed elegantemente, cullandole sino al loro sopraggiungere all'Oasi di Tremec. La cerca odierna consisteva in semplice reperimento di materiali per utensili metallici, di cui rifornire la fortezza, percui le due druide si avviarono verso la cava all'entrata dell'oasi. Nessuno pareva quel giorno volersi affaticare fra le rocce, all'infuori di un vecchio scorbutico che faceva cozzare il piccone borbottando piu di un piccolo abitante delle montagne. Gli si avvicinarono. "Maledetti picconi...che volete... non vedete che sono impegnato?" Pronuncio' il calvo e ricurvo vecchietto, voltandosi di scatto, per interrompersi stupito nel vedere le due druide. Era Abdil Semreth il saggio delle sabbie, colui che appariva e scompariva inghiottito dalle sabbie, concedendo il suo sapere con parsimonioso velo di incoerenza come spesso è il mistero. "Vi siete liberate degli uomini...mi fa piacere! Noto inoltre quanto l'ordine stia migliorando in fatto di gusti. Quindi siete venute qui per scambiare due coccole col vostro saggio di fiducia?".

Avvampando di rossore e scuotendo il capo, Ro' presento' al barbuto saggio la sorella Aja. "Capisco" proseguì Abdil. "Dunque siete giunte per spiegarmi come diamine si usa questo aggeggio", disse gettando ai piedi di Ro' un piccone: "Mi hanno venduto questo piccone in titanio spacciandolo per eccezionale! Altro che minerali, ho guadagnato una fregatura!" Scocciato. Ro' raccolse l'attrezzo, mostrando come impugnarlo saldamente, si avvicino' alla parete rocciosa, sfiorandola con l'indice destro. Socchiudendo gli occhi, sollevo' la picca, calandola rapidamente in una vena incisa nella roccia. Raccolse, mostrandola ai due dinanzia a lei, la roccia indicando le striature rosso cupo come il bronzo che la tingevano. Abdil dono' allora l'attrezzo a Rosie, chiedendo poi: "Come vanno le cose a Paranor?". Fu Aja a rispondere come il rullio di un tamburo, avvolgendo l'anziano Abdil: "Molto bene, stiamo sistemando innumerevoli cose alla fortezza, fra cui anche la biblioteca e gli antichi tomi in essa riposti confusamente". Abdil interrompendola sobbalzo' dandosi un colpo alla fronte "ah ecco, avevo scritto una cosa per voi e... visto che mi avete aiutato a non capire come si raccolgono i minerali, ve lo siete meritato." Aggiunse sogghignando : "Altrimenti ve lo avrei fatto pagare centomila monete. Beh lasciamo stare il mero denaro, pensiamo alle gioie della vita". Ammiccando a Ro' porge il libro ad Aja.

Soffiando la polvere del deserto dalla copertina ne legge il titolo: Samhain.

Il vecchio scorbutico ancora una volta, prima che la sabbia lo accogliesse in un vortice, ci aveva rinnovato l'antica conoscenza druidica.

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