Quella notte, nel sepolcrale silenzio di Edorel, si diffondeva una malinconica melodia d’arpa proveniente dalla sommità della Torre Nera. Lassù, una solitaria figura nera, sotto lo sguardo di un cielo senz’astri, pizzicava le corde di uno strumento color sangue, creando quella musica di sovrannaturale bellezza.
Ad un tratto, lo distrassero un battito d’ali membranose e il lieve tocco di piedi nudi sulla fredda pietra del pavimento alle sue spalle, inducendolo a cessare di suonare e a voltarsi in quella direzione.
I suoi occhi argentei incontrarono quelli dalle iridi cremisi di una stupenda fanciulla che, a prima vista, facilmente avrebbe potuto essere scambiata per un angelo, se non fosse stato per le ali purpuree che si aprivano sulla sua schiena e per il suo sguardo che sembrava rilucere come il fuoco degli inferi. Non un velo celava le sensuali forme delle sue membra candide ma, senza mostrare alcun pudore, ella stava innanzi a chi, a pochi passi di distanza, la guardava.
Dopo qualche istante di esitazione, si mosse con leggiadria verso il suonatore e, prendendogli le mani nelle sue senza proferir parola, le portò nuovamente presso le corde dello strumento, come a volergli suggerire di proseguire ciò che aveva interrotto. Si sedette quindi ai suoi piedi, raccogliendosi le ginocchia al petto con le braccia, e dal basso guardò prima lui e poi l’arpa, in attesa che la musica riprendesse.
Stupito da quella richiesta muta, di una creatura venuta al mondo così di recente da essere ancora incapace di esprimersi con la parola, l’uomo tornò con le dita a sfiorare quelle corde per soddisfarla, ripensando a ciò che non molto tempo addietro era avvenuto.
Il trionfo di Armisael, il Signore della Pestilenza, sembrava allora imminente, grazie all’operato dei Cultisti della Torre Nera che, al suo servizio, con astuti inganni avevano indotto i mortali suoi nemici ad intraprendere vie per raggiungere traguardi inesistenti, facendo guadagnare a Lui il tempo necessario per prepararsi a sferrare l’attacco finale ai loro regni.
Per premiarli per ciò che avevano compiuto, Armisael aveva loro donato l’uovo di una Progenie Abissale, spiegando che esso avrebbe conferito alla Torre Nera un nuovo grande potere.
Egli era stato però sconfitto prima di rivelare ai suoi servitori come fare uso di ciò che avevano ottenuto.
Il Signore della Torre Nera aveva allora deciso di recarsi a chiedere consiglio al Signore dei Ghoul Kuranes, presso la sua remota fortezza, raggiungibile soltanto attraverso il Luogo degli Spiriti.
Giunti al suo cospetto, i Cultisti gli avevano offerto il cadavere di una peccatrice in cambio del suo sapere.
Dopo aver ascoltato le parole di Kuranes, essi avevano fatto ritorno alla loro dimora e nelle notti successive avevano preparato quanto era necessario a svolgere il procedimento che avrebbe permesso all’uovo di schiudersi.
Infine, con il favore delle tenebre, si erano radunati presso tre pentacoli tracciati con sangue umano affinché il rito avesse potuto avere inizio.
Cinque cuori erano stati posti sulle punte del pentacolo centrale mentre il sesto, quello di un
sacerdote di Danu, era nella mano della celebrante, la Signora della Magia Nera.
L’uovo era stato collocato nel mezzo, sotto il suo sguardo.
Dal pulpito presso il pentacolo, poi si erano alzate alte verso il cielo notturno le sue invocazioni.
Successivamente, dopo aver reciso con una lama il cuore, ella ne aveva lasciato colare il sangue per bagnare la progenie.
Infine, dalla sua mano erano divampate fiamme oscure che avevano arso il fiore di loto nero che reggeva nel palmo come reagente necessario al rito.
In risposta, il guscio dell’uovo si era frantumato e da esso era emerso un demone infante, dal potere oscuro già temibile sebbene fosse da poco venuto al mondo.
La creatura, asservita ai Cultisti, era stata poi condotta entro le mura della Torre Nera che da quella notte era diventata la sua dimora.
Molto era accaduto da allora e quel demone cresciuto presso le terre maledette di Edorel era ormai talmente mutato rispetto a com’era in origine, sia nelle sembianze che nel potere, da non esser più riconoscibile.
Avrebbe avuto ulteriori metamorfosi o aveva ormai ottenuto la sua forma definitiva?
Questo si chiedeva il nero suonatore dell’arpa mentre guardava gli occhi della fanciulla alata affascinati dalla sua musica...
Chiudi l'evento
Lo staff di The Miracle Shard (The Miracle)
non si assume alcuna responsabilità sui contenuti di un evento. A priori ogni
abuso di utilizzo del sistema di anteprima verrà punito . Segnalate gli abusi nell'apposita sezione del sito. .
|