L'assedio di Tremec
Scritto da : Dijon Kamal in data : 28/01/2007 04:03:32

La giornata a Tremec pareva tranquilla, tra baratti, vendite e discorsi trascorreva come tante altre erano tracorse nell' Oasi del deserto. Quando a un tratto un Faddhayn posto a guardia delle mura sud della città corse verso il Visir... l'uomo correva affaticato, lo stridere del ferro dell'armatura faceva un gran baccano quando trovato il Visir urlò: "Allarme ci attaccano!! bestie enormi, sono già qui a ridosso delle mura!" La città diventò un subbuglio, i Feddhayn in allarme si vestirono mentre anche gli ospiti si preparavano a dare una mano. La gente condotta al luogo dal Visir Dijon Kamal e dall'Ezzedin Al Dayan trovarono una preoccupante situazione: orde di minotauri avevano superato le mura esterne a protezione di Tremec, portandosi a ridosso della città

Il combattimento fu duro e lungo, la città rimase per ore in bilico, riuscirono infatti con grande sforzo e a fatica a tenere il secondo ingresso libero e sicuro. Il combattimento si spostò sempre più verso l'esterno sino quasi a riuscire a portare la battaglia appena fuori la città

Molte persone morirono...altre invece fuggirono alla sola vista dei minotauri, ma dopo quasi 3 preoccupanti ore di combattimenti la minaccia sembrava passata. Il deserto sembrava sicuro, libero o meglio tornato alla normalità di sempre...alla sera i curatori fecero un gran lavoro sui feriti mentre i tremecciani si stupivano interrogandosi sull'accaduto. La notte sembrava passare tranquilla, ma l'indomani la scoperta di un accampamento costruito nel buio della notte riportò la città in allarme. I minotauri tentarono un altro assalto alla città, meno violento del primo, forse consci di aver già edificato l'accampamento. Il gruppo di combattenti riuscì a liberare l'ingresso della città e a portarsi a ridosso dell'accampamento delle bestie

Ci volle poco perchè una ondata di quelle bewstie insolite nel deserto uscisse dall'accampamento, vi fu un altro violento scontro. Altri uomini persero la vita in quel frangente, ma quando l'ultimo minotauro cadde a terra con un suono sordo, si ritrovarono tutti fi fronte a quelle alte palizzate di legno. Non sembrava esserci modo d'entrare, ne alcuna speranza di aprirsi un varco con la forza..."Forse col fuoco" pensarono..ma urgeva riorganizzarsi, sarebbero certamente serviti più uomini e più menti riposate...L'assedio proseguiva da sei giorni, ognuno dei quali scandito da piccoli tentativi dei minotauri di insediare la città Santa. E fu proprio prima di un ultimo tentativo che Alafer il Druido espose la sua idea ai Tremecciani: "Forse sono qui per l'acqua" disse, il Visir incrociò lo sguardo dell'Ezzedin. Forse era vero ciò che il Druido diceva, forse erano li veramente per l'acqua, sicuramente altre battaglie attendevano Tremec. Non passò molto infatti...la notte stessa pochi minotauri tentarono l'assalto, benchè soli il Visir assieme a Kinim Kyodrum e Mith Vingan riuscirono a disperderli.Quella notte i tre combatterono anche contro bestie ancora sconosciute al popolo Tremecciano, l'aspetto di un toro, eppure forse come 10

Eppure qualcosa non andava, era strano quell'attacco in piena notte, risultò molto strano, solo alcuni minotauri infatti furono sorpresi fuori dall'accampamento, un aggressione sicuramente meno violenta delle altre. Quando i tre dopo aver ucciso l'ultimo bestione si avvicinarono alle palizzate, un' espressione sbigottita prese forma nei loro stanchi volti

I minotauri quella sera in fretta e furia aprirono un varco nella palizzata, un qualcosa di molto simile a un enorme cancello che stupì i presenti preoccupandoli ulteriormente. Inoltre il perimetro di tutta l'opera appareva visibilmente rinforzata, restarono allibiti dalla velocità con la quale quelle specie di tori riuscivano a reperire il materiale in mezzo al deserto e la scaltrezza del loro lavoro...strani rumori provenivano dall'interno, sembrava infatti che qualcosa di ancora sconosciuto gironzolasse lì dentro. Poco prima di andar via notarono un altissimo obelisco, visibile a decine di metri di distanza, fsulla cui cima era posta un inquietante testa cornuta. La battaglia era tutt'altro che finita..