Gli Antichi 4 Pilastri III
Scritto da : Dijon Kamal in data : 22/03/2007 03:19:51

L'Oasi di Tremec, forte della benedizione di Akkron l'Unico, ha da tempo iniziato il Recupero dei Sacri Pilastri, assicurando all'interno della Sublime Porta già due delle quattro preziose Reliquie. E' un caldo meriggio di Macinale quando il Venerabile Monys Valeynt Daubnahil, Maestro dei Dervisci, giunge all'Oasi e subito chiede udienza presso il Sultano. Presto per Tremec la notizia si sparge e giungono molti dei cittadini al Palazzo Sultanale dove Dijon il Giusto siede sul suo trono d'oro con al fianco l'Immortale pronto a proteggerlo.

Nel mentre, Monys riferisce le nuove informazioni che ha raccolto nei suoi viaggi, riguardo all'ubicazione dei Sacri Pilastri, ma tra lui e la Reliquia si frappone una mappa all'apparenza incomprensibile. Dijon il Giusto, nella sua grandezza, riconosce all'istante i luoghi segnati e li descrive agli astanti. Si trattava di un isola a quanto pare familiare al Sultano, abitata con molta probabilità da mortali creature.

Al Popolo dell'Oasi si presenta un viaggio lungo e pericoloso, con una traversata in mare aperto; ciò desta l'eccitazione di alcuni, ma il terrore di altri che del mare conoscono solo storie terribili di naufragi e tragedie. Ma queste premesse non minano il Vigore dei Neri e tutti si offrono di partire al più presto per questa Santa Cerca.

Grandi sono le aspettative nei cuori dei Tremecciani: il desiderio di riportare nell'Oasi un Sacro Pilastro brucia l'animo quanto il timore della disfatta, ma Tremec sarà pronta a fare il volere dell'Unico... La ricerca partì pochi giorni più tardi, al calare della sera. I valorosi uomini attraversarono tutto il deserto per arrivare alle loro navi pronte per la traversata. La mappa indicante il luogo fu distrutta pochi giorni prima per evitare che potesse in qualche modo, finire nelle mani sbagliate. Il vento soffiava a favore e le navi solcavano l'acqua del mare come fossero sospinte da Lostris stessa, fin quando gettarono l'ancora...arrivati erano arrivati nel luogo indicato dalla mappa..entro quei luoghi vi furono forti scontri tra pericolose creature, demoni ed addirittura draghi

Pensavano di esser riusciti a trovare il Pilastro...ma la loro speranza subi un brutto colpo...i tesori di quelle bestie celavano solo cianfrusaglie e del Pilastro nemmeno l'ombra. Non si dettero per vinti risalirono sulla barca, circunnavigarono l'isola...erano sicuri era quello il posto, lì da qualche parte il Pilastro della Parsimonia era stato per secoli nascosto. Quando lo sconforto stava per soggiungere, l'esploratore chiamò a se gli uomini: aveva trovato qualcosa

Una strana grotta nascosta da fronde e rami d'albero si addentrava nel cuore della montagna, Gazza entrato a controllare aveva riferito: oro..tanto oro custodito da enormi Draghi. Dovevano combattere. E così fu, una cruenta battaglia, lo stridere dei possenti draghi, il rumore di ferraglia, le grida e le urla dei tremecciani rimbombavano tra le pareti della grotta. Il drago era fortissimo...combatteva strenuamente in difesa del suo oro, ma la forza di volontà e la potenza dei tremecciani superò ogni immagginazione..dopo tanta fatica i piccoli cuccioli e l'enorme drago stramazzarono senza vita sulle frasche ormai inzuppate del loro sangue.

L'apprensione e l'attesa del popolo del deserto era palpabile nell'aria..il drago dalla pelle d'oro custodiva gelosamente immensi tesori d'oro..collane, anelli, oro fuso, quando un baule coperto da del fogliame attirò l'attenzione del Sultano. Frugò li dentro per minuti, il drago aveva riempito quel baule di numerevoli schifezze, carcasse, carne imputridita e addirittura legname...quando dal fondo dell'enorme baule riuscirono a fatica a recuperare una piccola e pesante cassa chiusa a chiave. Spezzarono la serratura che bloccava il coperchio dell'impolverata cassa...

Lo avevano trovato!!! Il Pilastro della Parsimonia era veramente lì...chissà come finito tra le zampe di un enorme drago assetato e attirato dall' oro. La loro gioia era incontenibile...il peso del pilastro d'oro non era indifferente ci vollero 5 uomini per caricarlo sulla nave. Durante la traversata notturna, per il mare d'ardania quella sera tra il mormorio delle onde si sarebbe potuto udire dei canti di felici marinai tremecciani, dei canti che persi nel tempo tornarono prepotentemente a smuovere l'aria così come l'antico pilastro perso ormai ritrovò il suo posto tra le calde sabbie dell' Oasi di Tremec

Da quella sera stessa il Pilastro della Parsimonia ritrovò il suo antico posto, là vicino all'acqua di quel lago che dava vita a quello splendido posto chiamato Tremec. Là vicino a quel lago che sarebbe stato ancora una volta il miglior maestro per insegnare alle genti il significato di quel Pilastro chiamato Parsimonia.

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