
"...Non ricordo più quando è successo ormai, era un giorno come un altro di qualche settimana fa, mi trovavo a Rotiniel solo per scambi commerciali nulla di più poca roba diciamo... elfi da tutte le parti chiaramente e anche mezzelfi, li consideravo poco, se un giorno qualche Djaredin dovrà comunicare con questi esseri di certo non sceglieranno me, quindi ho ben pensato a lasciare correre risatine e scherni vari... aspettavo solo un buon falegname, un umano capitano di non so quale nave di "pirati", penso li chiamino così.
Bhè fatto sta che ero lì solo per questo motivo, incontrai al massimo un tale di nome Merlino, Merlotto non ricordo sinceramente, un tipo serio, rispettoso, pacato... peccato per il suo sangue metà elfico ma in ogni caso battere il ferro delle miniere di Rotiniel per una vita gli ha insegnato sicuramente un po’ di educazione, e questo lo ha reso ai miei occhi estremamente piacevole, lo ritenni una persona adatta per cominciare a instaurare diciamo una conoscenza.
Passarono le ore e mentre Merlano mi mostrava i suoi lavori, il capo "pirata" non sembrava arrivare... mi trattenni dunque a Rotiniel più a lungo del previsto.
Poi accadde l'imprevedibile mio signore... so che non mi crederà ma la vostra barba è lunga e il vostro braccio è forte... quindi prima di giudicarmi mi ascolti.
Un drago come mai ne ho visti in vita mia squarciò i cieli della "perla" e si posò proprio nel centro della città... i suoi occhi erano adirati, le sue scaglie di un rosso scuro simile al sangue, cominciò a seminare la morte... non voleva distruggere voleva solo uccidere con occhi pieni di rancore e desiderosi di vendetta, gli elfi del posto evidentemente avevano provocato la sua collera... decisi di non intervenire mio signore, come da ordine del Re.
Ma la collera di un drago è cieca mio signore.
La sua furia lo portò verso di me... provai a non ingaggiare uno scontro ma il drago non mi volle ascoltare e mi strinse fra le sue fameliche fauci forandomi l'addome e mutandomi nell'essere che ora ha davanti agli occhi.
Mi guardi mio signore, niente barba ne capelli, i miei occhi sono quelli di un rettile la mia pelle quella di un drago! le mie mani sono artigli! la mia forza è aumentata... ma non mi posso battere in questo stato... questi poteri sono maligni, la magia dell'orrida bestia mi contamina e questo non è un bene... il mio orgoglio è perduto... non mi rimane niente.
Ora sa la mia storia mio signore e spero lei non mi giudichi uno stolto ma solamente un cugino sfortunato.
A lei ora le decisioni.
Come suo sottoposto le chiedo aiuto per risolvere al più presto questa maledizione, come cugino e militare le chiedo scusa per aver disobbedito agli ordini, come Djaredin le chiedo la morte nel caso non ci sia risoluzione a questo orrido mutamento.
Sono perduto..."



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