Lo spiazzo erboso in cui celebrare la Festa degli Innamorati era stato allestito e sistemato da diversi giorni: delle piante di lino in fiore disegnavano un grande cuore al cui centro, leggermente spostato verso l'alto, ne era stato piantato uno piu piccolo di viti, i cui rami si intrecciavano tra loro a creare una sorta di intimo riparo.
Panchine in numero pari erano state disposte all'interno del disegno delle piante di lino, perchè le coppie potessero prendere posto e partecipare così alla cerimonia.
Poco più distante c'erano invece gli allestimenti per la parte più profana della festa: 4 allegre pedane con delle mele appese sopra per il gioco di ''mangia la mela'', un enorme tappeto rosso su cui ballare, e tanti tavoli per il banchetto preparato da Shala McBrain.
Molta gente era presente, proveniente da tutta Ardania, e molta altra in più se ne aggiunse con il passar del tempo: non solo Amoniani, ma anche Cavalieri del Monastero, Nordici, Elfi, Tremecciani, Ramjalar e genti di Tortuga.
Poco oltre l'orario stabilito, Padre Rudeth Iben prese posto tra le viti e iniziò la cerimonia:
"Fratelli miei
nella grazia degli dei
è giunto anche quest'anno
il mese di Madrigale.
Come tutte le creature che in primavera
pian piano si svegliano e riprendono
le loro attività più dispendiose
anche l'uomo tende a...''
Le parole si persero per qualche momento in un'invasione di scoiattoli e furetti che qualcuno avevo portato e poi liberato tutti assieme e che crearono un po' di scompiglio e allegria in più.
Le parole del sacerdote tornarono a udirsi al di sopra dei commenti e delle risate della folla man mano che tornava la calma.
''...e isentimenti che in esso risiedono
fra lo svilupparsi armonioso degli alberi
con le foglie, i fiori e poi i frutti
e il nascere o rafforzarsi
di tanti amori fra noi uomini..."
Padre Rudeth guardò i presenti prima di continuare
"Il caritatevole Awen ha pensato e creato per noi
questo sentimento tanto stupendo quanto forte e impetuoso
che cos'è l'amore se non la forza più grande
che sorregge uomini, città e interi regni?
Ognuno lo vive a modo suo
ma la spinta che da ai nostri cuori
la sentiamo tutti prima o poi
e la dobbiamo seguire, anche per vie tortuose.
Questa sera vogliamo rendere grazie ad Awen e a tutti i dei giusti
per averci donato una cosa così bella.''
Un breve schiarsi di voce e continuò:
"Chiedo a tutti voi
di aprire i vostri cuori
e dedicare alla persona amata
un fiore che io vi darò, in segno d'amore, e...
un pensiero, una frase.
Potrete recitarla dinnanzi a tutti
oppure farla leggere
solo alla persona amata e agli dei
che tutto sanno e vedono.
ora... aiutatemi a invocare la loro benedizione
Dopo la benedizione degli Dei il sacerdote continuò spiegando la simbologia delle Viti: non erano lì solo per creare un piccolo angolo riparato per gli innamorati ma l'intreccio dei loro rami carichi di grappoli maturi non era altro che la rappresentazione dei sentimenti di due persone veramente innamorate.
Fu quindi la volta delle coppie ad alzarsi per scambiarsi doni e parole all'interno dell'abbraccio delle viti e sotto gli occhi degli Dei e di tutti i convenuti.
Fra tutti si alzò per primo il Console Fawen Bruzzanot, invitando la donna di cui si era innamorato.
Seguirono Rheyar Cormain e Lilyen, sposati da alcuni mesi.
Fu la volta quindi del Console Raimond Lamber, con la sua compagna.
Dopo di loro si alzò la Tari di Rotiniel, Lindel, e prese posto tra le viti con il suo compagno.
Quindi fu la volta di due Ramjalar, che resero la cerimonia più colorita del solito.
Poi si alzararono due Nordici
E quindi diverse altre coppie presenti.
Finita la cerimonia di benedizione con lo scambio di doni e messaggi d'amore tra tutte le coppie presenti, ci si trasferì tutti nella zona allestita per i festeggiamenti più profani, dove la festa andò avanti tra giochi, balli e banchetti per tutta la serata, con l'allegria di tutti i presenti.
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