La Via di un Derviscio
Scritto da : in data : 08/10/2007 10:24:50

Mattina. Dolce il risveglio nell'Oasi alla quale non ero più abituato da mesi ormai.
Latte di cocco e mandorle dolci per nutrire il corpo mentre la mente corre già veloce su pensieri ancora non del tutto chiari.
Molte volte nella vita questa stessa sensazione, molte volte lampi fugaci attraversano la mente predicendo avvenimenti futuri, effetto del Khaab e della meditazione.
Qualcosa accadrà oggi dunque, un avvenimento che segnerà la mia vita. Mentre mi reco al Sacro Tempio non posso fare a meno di domandarmi irrequieto cosa accadrà di cosi importante, non riesco ancora a Vedere...

Come può una mente turbata comprendere la Via?

Mi dedico alle abluzioni del mattino sulle sponde di Raya purificandomi prima di entrare nel tempio, ripercorro ansiosamente gli eventi dei giorni passati tentando di sciogliere i nodi che mi separano dall'illuminazione ma non trovo via di uscita.
Entro sempre più roso dal dubbio nel Tempio violato e decido di dedicarmi, dopo le lodi e le preghiere mattutine, ad una profonda meditazione. Masticando del Khaab mi siedo sul tappeto di fronte all'altare e, invocando i Sacri Nomi, mi concentro:

Akkron as Salam, Akkron al Quddus, Akkron al Jamì, Akkron al Malik, Akkron al Aziz, Akkron al Jabbar, Akkron al Barì, Akkron al Fattah, Akkron al Alim.
Cantilenando e masticando purifico la mia mente da pensieri e riflessioni che potrebbero deviare il percorso verso l'Illuminazione, mi metto in ascolto paziente, il mio corpo mi parla, il Sacro Tempio intorno a me parla, il lieve Kamhsin mi parla, attendo di sentire la Sua Voce, attendo...

Se un uomo è turbato non verrà mai colmato da conoscenza.

Una mente libera da turbamenti, che non cerchi più di valutare cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, una mente al di là dei pregiudizi, osserva e comprende.

Il Dubbio, che arma potente! E' tanto capace di distruggere un uomo quanto accrescerne la forza.
Per gran parte della mia vita sono stato roso dal dubbio, a causa di terribili eventi crollò la fede in me e verso l'Unico; ma grazie al dubbio stesso cominciai la risalita ed ora, dopo anni, la Fede è forte quanto il Corpo.
Nulla era chiaro anche dopo la preghiera e la meditazione, ma ora ero calmo perché sapevo che il momento della chiarificazione sarebbe giunto da sé. “C'è un tempo per ogni cosa”. Questa la mia forza.
Il lampo finalmente giunge insospettato, sorprendente.
Monys Veleynt Daubnahil, il Maestro mi chiama a sé: “Oggi diverrai Derviscio se il tuo cuore sarà puro! Seguimi nel deserto ed invoca i Sacri Nomi.”
“Maestro”-chinai il capo-”Io non sono pronto per ciò” Dubbi, ancora dubbi.
“Sciocco, non sta né a te ne a me decidere se sei pronto, se Akkron lo vorrà oggi avrai l'Onore di dedicare la tua vita a Lui.”. Già! Sagge parole fugano ciò che rimane di paura e inquietudine.
“Ora corri, corri e prega, va verso il tuo destino”.
Avanziamo verso Est, al Canyon Maledetto, lì si terrà La Prova.
All'imbocco il maestro:”Se sei pronto Akkron ti mostrerà la Via” Libero la mente, questo è il momento più importante della mia vita e lo voglio vivere consapevolmente. Nessuna incertezza nei miei passi, odo chiaramente il Suo richiamo, l'invito a raggiungerlo per danzare al suo cospetto.
Arriviamo di fronte alla nera costruzione, Monys:”Ora figliolo Lui deciderà del tuo futuro, inginocchiati e prega, apri te stesso all'Unico, lascialo fluire attraverso te, qui si decide la tua vita o la tua morte”.
Respirando regolarmente entro in meditazione profonda, colto dalla Visione perdo ogni senso di realtà, mi dissolvo, sono Nulla nel Tutto.

Sappi che il corpo è una fragile brocca: rendi la tua mente una fortezza.

In ogni prova lascia che sia la comprensione a lottare per te, a difendere ciò che hai conquistato.
Poiché in breve tempo il corpo viene scartato. Allora cosa sente?
Come un inutile ciocco di legno, giace a terra. Allora cosa conosce?


Riemergo e, come un ossesso inizio una folle danza ebbro di gioia indescrivibile, innalzo lodi al Tutto poiché solo ora, ora che non sono più nulla So!
Questo era ciò che il maestro attendeva? Anche lui conosce ciò che provo io ora? Le domande si dissolvono, non sono importanti perché il cammino ormai è segnato.
Un'unica cosa egli mi dice:”Ora tu sei in grado di vedere in due modi: beduino con gli occhi della Sunnah e uomo con gli occhi del Tutto”
Monys mi conduce di nuovo con se verso il deserto, a piedi. Innumerevoli pericoli ci separano dal tempio ma nulla ormai può separarmi dalla meta, invocando Akkron ottengo la Sua protezione.
Severo il Maestro mi mette nuovamente alla prova colpendo duramente il mio spirito e il corpo ma nulla può più distogliermi, ora che Lo sento. Nessun dubbio, null'altro può distrarmi.
Il tuo peggio nemico non ti può fare male quanto i tuoi stessi pensieri, incustoditi.
Ma una volta padroneggiati, nessuno potrà aiutarti altrettanto neppure tuo padre o tua madre.





Giungiamo al tempio, ora dinnanzi ad una Vestale e ad un Sacerdote si compie il rito finale, un sigillo indelebile, riprova della fragilità del corpo viene impresso sul braccio destro, è un coccodrillo sacro. Un compito mi viene assegnato ed insieme ad esso il nome: Abdel il Forte.








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