
“Tanto si riposa meglio,tanto si lavora meglio”
Le aveva già ripetute al cugino Jorek quelle parole e durante il cammino verso la sua stanza a palazzo si facevano sempre più insistenti nella sua testa. Era vecchio ormai, quando non dormiva si recava in locanda a mangiare e ultimamente lavorava poco e non usciva affatto dalla città se non per tedio.

Quando si era seduto sul letto dei brividi lo percorrevano lungo tutta la schiena arrivando sino al collo.
“Cosa c’è Tordek?”

Quello non era un giorno come altri. Il sonno non calava facilmente su quelle palpebre ormai consumate dal tempo.
“Qual è il problema vecchio Tordek?”
Il respiro si faceva affannoso,le gambe pesanti e le braccia tremavano.
“Voci….”
Voci provenivano dal corridoio intimando al nano di seguire le loro misteriose indicazioni


Eppure,arrivato alle segrete del palazzo, non c’era nessuno che lo avesse chiamato… Da dove proveniva quella voce?
“Dalla cella Tordek!”

Quelle voci rimbombavano nella testa del nano come se provenissero non dalla porta a pochi passi da lui ma da ogni direzione e da più persone che gliele sussurravano contemporaneamente.
“Toc,Toc…”
Dalla cella si sentiva qualcuno bussare.

Eppure non c’era nessuno. Forse i funghi ingeriti durante il pasto,poco prima,non erano stati colti da mano esperta o forse stava già dormendo e quello era solo un sogno.
Sì,forse era così.
Eppure mentre la mano si allungava nuovamente verso la maniglia una bagliore intenso proveniva dagli stracci ammucchiati disposti lungo un lato della cella.

“No!non è possibile…era scomparso…mi aveva abbandonato…e adesso è qui,di nuovo”
Il Nero Diamante che una volta gli aveva causato molte sofferenze si posava sul palmo della mano del Barbabianca senza che egli ne potesse distogliere lo sguardo.
Più il nano cercava di ritrarre le mano, più questa involontariamente stringeva e portava sé l’oggetto maledetto.
“No…non di nuovo!”
“Taci vecchio nano e ascoltami:recati nei cunicoli svelto!”
“BASTA!”
“Tu sei forte Tordek!I cunicoli hanno bisogno di una tua visita!Raggiungili ,svelto.”
“Basta parlarmi…basta…non ce la faccio più!”

Aveva il volto segnato dal terrore e dalla paura ma le sue gambe si muovevano velocemente lungo le sale e i corridoi giungendo più velocemente possibile ove indicavano le voci.


Dopo una lunga e affannosa corsa il fiato lo costringeva e fermarsi per un attimo…le voci non gli avevano fatto dimenticare la veneranda età e di certo l’avevano indebolito.
Quand’ecco che dense fumate nere apparivano dal terreno per poi scomparire con la stessa velocità
Tordek era confuso e disorientato e cercava protezione mettendosi con le spalle contro il muro disperato per la sua condizione di vulnerabilità estrema alla quale era costretto.

L’ennesima colonna di fumo celava dietro di sé la figura di un enorme essere alato

La paura,di quella che poche volte aveva provato nella vita, adesso lo attanagliava più che mai
“Aiutatemi!AIUTO!”
Ormai la disperazione l’aveva portato a rannicchiarsi in un angolo roccioso vicino a un grande fungo attendendo qualcosa che lo portasse via di lì. Il tempo d’un battito di ciglia ed ecco che dinnanzi a lui si ergeva maestosa la figura d’un orrido demone dalle fauci spalancate e dagli occhi che emanavano un bagliore giallo intenso che penetravano i suoi sino a gelare il cuore.
Tremende profezie provenivano dalle oscure fauci del demone avvilendo completamente la mente e lo spirito del nano che indifeso ascoltava le sue parole.

Pochi attimi dopo il nano veniva attorniato dall’energia sacrilega sprigionata tramite un’oscura formula magica dalla figura demoniaca e gli occhi del nano pian piano si offuscavano.


Ridendo diabolicamente il demone tornava nella sua dimora scomparendo alla vista, che sembrava venire meno,del Barbabianca.
“Aiuto…sono diventato cieco!Korg illumina tu la via,Berzale guida tu i miei passi…Mi lasciate solo adesso?”
La Triade non rispondeva alle suppliche di Tordek. Stringeva allora il nano il Diamante nel pugno quand’ecco che un intenso bagliore rischiarando la sua mente lo conduceva alla via della salvezza, al di fuori di quel labirinto di roccia nel quale sarebbe sicuramente morto

Passo dopo passo Tordek malamente camminava lungo il cunicolo che precedentemente l’aveva condotto in quel luogo funesto ed un’altra sorpresa inaspettata gli si parava dinnanzi.
“Posso aiutarti cugino?Sembri stanco e affaticato….”
“No…no..è questa la via per la città giusto?
“Si è questa,ma lascia che ti dia una mano”

Tordek non aveva più le forze neanche per rispondere,si appoggiava al nano e seguiva lentamente i suoi passi sino all’uscita dei cunicoli.
“Cugino che ti prende?”
Il vecchio nano giaceva svenuto a terra e poco tempo dopo riaprendo gli occhi scorgeva la figura del cugino Tiranon Zolfonero che gli porgeva dell’acqua.

“Sto bene…sto bene…”
“Che ti è successo cugino?”
“Nulla…sarà stata la polvere dei cunicoli o qualche esalazione di qualche fungo velenoso;piuttosto grazie dell’aiuto,dopo vieni da me avrò modo di ricompensarti”
“Non ti preoccupare cugino”
Tordek camminava turbato nuovamente verso il palazzo dopo aver salutato il cugino.Quello che gli era capitato lo aveva profondamente turbato ma la morsa che stringeva il suo cuore era svanita tutta d’un tratto donandogli maggiore tranquillità e sicurezza. Forse era davvero tutto un sogno ,e per porvi termine bisognava soltanto ritornare da dove tutto ciò era partito, nel suo letto della stanza all’interno del palazzo reale.
La stanchezza di faceva sentire passo dopo passo e il nano era ormai giunto nella sua stanza. Ora uno strano senso di pace e tranquillità lo rasserenavano a tal punto che sarebbe potuto psrofondare tra le lenzuola calde del letto e dormire per giorni e giorni…
“Sarà meglio procurarsi una camicia da notte, non vorrei passare come un pezzente,tantomeno nei miei sogni”
La mano del nano apriva il baule di adamantio nel quale erano contenuti i suoi indumenti
“Quello a righe o quello con i pallini?”
Era ciò che si domandava il nano come se tutto quello che gli fosse accaduto prima fosse stato momentaneamente lasciato da parte in un punto sperduto della sua memoria.
Eppure nel baule non c’era nulla se non un piccolo tomo di qualche pagina ben posto all’interno del contenitore

“La nana delle pulizie avrà spostato tutto,per Korg e adesso dovrò passare ore a rovistare per tutta la stanza. Vediamo cos’è questa roba”

“Un libro vuoto?E che me ne faccio per Berzale e Dera!Bah lo rimetterò nel….”
Delle scritte cominciavano ad apparire sulle pagine di quel libricino destando stupore ma allo stesso tempo angoscia che tutto ancora non fosse finito.

Riga dopo riga il nano si sentiva sempre più turbato date le sconcertanti rivelazioni del Diario,terribili quanto le profezie dell’oscuro che prima gli si era manifestato.



Avrebbe mostrato subito quel ai sacerdoti e avvertito subito lo Djare del pericolo imminente!O forse non subito…Dopotutto dopo un buon riposo si ragiona meglio…
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