
Lunedì 21 Post Apritore
Con grandi falcate correva Bisunto sull'ampia valle tortughese, in groppa un importante ospite.
Con occhio attento il capitano si guardava intorno intento senza dubbio a cercar tracce di altri marinai che fossero rimasti indietro.
Giunse alla Pera di Danu e, smontato da cavallo, ne attraversò il pontile per giunger finalmente sul galeone.
Barba: Capitano! Salute signore!
Bandiera: comodo, comodo Barba... ci sono tutti?
Barba: ehr... quasi capitano, gli ultimi stanno arrivando
Soddisfatto della risposta, con un ghigno stampato in volto, James si diresse verso il castello di poppa; Da lì avrebbe parlato.
Priscilla: Ahoy Capitano!
e mentre quella salutava un altro mozzo alle sue spalle aprofittava della distrazione per palparle una delle sode natiche
Margaret: Ahoy Capo!
Priscilla: Hey non ci provare! Fanno 300 dobloni!
Per un attimo Bandiera si fermò e studiò il giovane Margaret che cercava una via di fuga. Incrociò il suo sguardo, scosse la testa.
Margaret: *sigh*
E mentre quello pagava la giovane meretrice Bandiera le strizzò l'occhio e continuò a camminare.
La sua attenzione fu attratta dal vecchio Arzillo che animatamente discuteva con Sorcio riguardo la grandezza di un ratto...
Arzillo: ti dico che era più lungo di tre braccia!!
Sorcio: Impossibile ti dico che non esiste!
Pochi gradini e si trovò sul castello, dinanzi alla barra del timone, e lì di sotto, oltre il parapetto la ciurma si accalcava cercando un buon posto per udire le parole del capitano.
Continuavano ancora a venire ritardatari mentre Bandiera si preparava e il Reverendo si era messo alla sua sinistra per dargli manforte.
Bandiera: Ciurma ascoltate!
Reverendo: già ascoltate!
Bandiera: chi mi sa dire che giorno è oggi?
Reverendo: già! chi lo sa?
Margaret: il giorno della paga?
Arzillo: il giorno della meretrice?
Barba: il giorno del grog?
Ma ecco che il mozzo Civetta con fastidioso zelo rispose
Civetta: Il giorno di Danu!
Bandiera: Esatto! si rivolse poi ad un piccolo marinaio che a stento si riconosceva sovrastato dagli altri
Zolfo! mettiti al pontile! Non permettere a nessuno di loro di scappare!
Molti guardarono stupiti il capitano mentre il grassoccio nano si apprestava ad eseguire l'ordine... alcuni avevano già capito
Mozzi... oggi è il giorno della messa!
Panico e sgomento prese i superstiziosi marinai che in cuor loro temevano più di ogni altra cosa la Dea e la sua punizione. Alcuni corsero, altri urlarono, altri ancora si misero a sussurrare tra loro e loro abbozzi di preghiere.
Quando furono recuperati tutti il capitano riprese il discorso
Ciurma ciurma... oggi nel giorno della Dea siamo qui per chiederle ancora una volta il suo favore!
Mai si è sentito di marinai che se ne infischiassero... ella è senza dubbio la signora del Mare!
Ratto: ma non sono i Corsari i padroni dei mari?
Su di lui si volse l'occhio del capitano carico di disprezzo
Mai! Il mare è della Dea... e solo rispettando le leggi del mare noi Corsari possiamo sopravvivere...ebbene...
 Tutti tacquero... apparentemente pensando, molti solo trattenuti dal timore di sbagliare ed esser puniti con la frusta
il mare dà... il mare prende. E' l'unica fondamentale legge. Non siate troppo sicuri di voi e non crediate mai di essere esenti da questa legge... Pregate la Dea ed ella vi concederà le stive delle navi che solcano le onde!
Grandi ovazioni si levarono da quella massa di furfanti, e le urla attiravano a bordo quei pochi ritardatari ancora rimasti a terra. Spuma il Nostromo tra le ultime fila sogghignava ben conoscendo il senso del discorso del capitano.
Ma ora ciurma... per darvi prova di quel che dico... vi narrerò una storia!
Dal diario di bordo di Sam Premoscio...




Quando ebbe finito l'impegnativa lettura James si volse ai suoi uomini
Chi mi sa dire la morale della lettura?
Barba: non andare a letto col capitano?
Arzillo: non andare sul letto del capitano?
Zolfo: fare attenzione a dove si lascia il cappello?
Ah-ha! Esattamente! L'attenzione ciurma è ciò che dovete mettere in tutto ciò che fate! Tenete sempre d'occhio il mare e non giurate il falso sulla Dea!
Mentre Zolfo ancora si pavoneggiava per la risposta data, la ciurma guardava con perplessita verso il timone, profondamente segnata dalle parole del capitano, o semplicemente segnata... o semplicemente stupida.
Quando noi solchiamo il mare, e arrembiamo navi, non facciamo altro che punire coloro i quali che troppo sicuri lo solcano e che più non prestano attenzione alla legge del mare!Noi diventiamo strumenti nelle mani della Dea!
Barba: Posso fare il sestante io?
*sigh* e sia... fà il sestante...
fece un altro passo in avanti a quel punto e a gran voce disse
Ciurma! La Dea ci ha dato l'occasione per redimerci e farci perdonare i nostri peccati! Domani sera solcheremo i mari!
HAR HAR HAR!
ed ora... buone notizie! Non c'è bisogno di aspettare domani! Potete cominciare a redimere i vostri peccati da ora... Spuma vieni qui!
Parlottarono i due ed infine Spuma si levò in cappello e scese sul ponte, tra la ciurma, con espressione compiaciuta in volto.
Lasciate pure un'offerta! Sentitevi liberi!
Già molti si andavano nascondendo e cercavano vie di fuga quando Bandiera estrasse la Sputafuoco. E mentre lui con la mira seguiva il cappello, quelli rassegnati ci ficcavan dentro ciò che di valore avevano.
57 dobloni, 2 smeraldi, un dito monco e una coscia di pollo.
Ed ora levatevi dalla mia vista...
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