Memorie dell'invasione Ophidian
Scritto da : Rashed Udeen in data : 25/01/2005 16:13:28

23 Orifoglia dell'anno 268, una sparizione getta Tremec nello sconforto. Kurosh il Grande, nostro sultano, e' stato rapito. Non si hanno notizie precise e richieste di riscatto.
Il giorno passa lentamente, non si sa ancora nulla. Sorto di nuovo il sole cominciano i preparativi per il grande torneo previsto per la stessa sera. Talib, il Gran Visir, decide che l'evento non verra' annullato. Crede che cosi' facendo attirera' anche l'attenzione dei rapitori.
Gli schiavi, sin dalle prime luci dell'alba, si adoperano per la costruzione del massiccio rettangolo di gara.
Quando il sole s'immerse nelle profonde sabbie, le torce cominciarono a brillare e i primi spettatori riempirono le numerose panche.
I combattenti vincitori del torneo avranno il grande privilegio di essere ammessi al cospetto degli Immortali, anche conosciuti come Feddhayn.
Il Gran Visir siede sul piccolo trono costruito per l'occasione, circondato dalle sue guardie.
Mentre a Iaga Ibn Shadi e' affidato il compito di arbitrare e coordinare gli scontri.
Gli sfidanti sono molti e la competizione si preannuncia lunga ed emozionante. Gli scontri si susseguono senza sosta, e molti duellanti si affrontano alla "tremecciana" ovvero spogli di tutto e armati solo di lame leggere.
Alla fine degli scontri il Gran Visir si alza e proclama i due vincitori. Rashed Udeen e Abdallah Shamal hanno sbaragliato la concorrenza e si sono aggiudicati l'ambito premio.


I festeggiamenti, pero', durano poco.. dalle porte della citta' si alza un gran frastuono, tutti accorrono e si trovano davanti un folto gruppo di predoni. Tutti col volto coperto e le mani armate.
Il loro capo, tale Usul, comincia a contrattare con Talib il prezzo della liberazione del Sultano, i due si danno appuntamento in punto ben segnato su una mappa, subito dopo si allontanano velocemente. Tutti i cittadini in grado di combattere si avviano assieme al Gran Visir per ragiungere l'appuntamento. Arrivati sul posto Talib consegna il denaro e si allontana con il capo dei briganti. In men che non si dica un'orda di predoni esce dalla giungla e si avventa sui Tremecciani.


La battaglia infuria violenta, i lama dei predoni uccisi scappano terrorizzati. Solo pochi aggressori si salvano trovando rifugio tra le dune, il resto cade a terra esanime. La sparizione del Gran Visir, l'attacco a sopresa e la mancata restituzione del Sultano ha fatto capire che si trattava di un diversivo, di una trappola.
Tornati a Tremec, capiamo. Era solo un trucco per far abbassare le difese dell'Oasi. Arrivati all'ingresso due enormi serpenti incrociano le poderose alabarde e ci sbarrano l'entrata.


Strisciando si avvicina un serpente piu' piccolo, ma non meno spaventoso, che sibilando parla la lingua comune. Ci avverte che la citta' e' occupata, che gli Ophidian hanno preso il completo controllo della citta' e che tengono in ostaggio la popolazione intera e hanno nascosto il Sultano e il Gran Visir in un posto sicuro, come garanzia.


Lo sgomento pervadeva i volti dei Tremecciani, che, presi di sorpresa, non poterono fare a meno di accettare le condizioni dettate.
La notte si concluse cosi', con ogni cittadino relegato nella propria tenda in attesa dei primi compiti in veste da schiavo.
Ma prima di riposare il corpo, i Tremecciani dedicarono le proprie attenziondi ad Akkron, affinche potesse guidare i loro passi.


Il mattino seguente tutto era calmo, un silenzio innaturale invase la citta'.
Il sole e' stranamente coperto da nubi, evento raro nel deserto. Quasi a rappresentare la tristezza di Akkron per l'accaduto. E le serpi in tutto questo esercitavano il loro potere.


I giorni passarono, e le serpi presero il controllo di ogni attivita'.
Si impossessarono del palazzo e la loro Regina si sedette sul trono del Sultano


In tutto questo i cittadini non accettarono passivamente la situazione, ma dovettero fare buon viso a cattivo gioco. Tramavano tra di loro, in silenzio, o in Tremecciano antico per non farsi sentire dalle serpi.
Quasi tutta la popolazione di Ardania mandava emissari per offrire aiuto, ma cio' che gli altri non capivano e' che' non era possibile un attacco militare, alla minima avvisaglia tutti gli ostaggi sarebbero stati eliminati.
Una sera in gran segreto i cittadini si riunirono in una tenda, al cospetto anche del Grand Druido delle Terre Selvagge. Tutta la notte fu passata a pianificare una rivolta e a valutare rischi e problemi di ogni azione.


Dalla riunione viene fuori anche una possibile soluzione, molto tempo prima che accadesse tutto cio' un cittadino di Tremec aveva avvistato nel deserto un cacciatore di Ophidian.. una figura quasi leggendaria. E compito dei cittadini adesso era cercare questo cavaliere.
Finche' una guardia non ha interrotto il tutto cacciando con la forza i presenti.
Ora aspettiamo che i semi delle trame diano i loro frutti.. il 24 Nembonume dopo un mese di schiavitù il popolo tremecciano decide di impugnare le armi e rincoquistare la libertà perduta. Nelle ore piu fredde della sera,Lomril il druido,l'allievo del Grande Jaco,prepara il rito della neve in una tenda dell'Oasi dove sono riuniti tutti i tremecciani e alcuni abitanti di Loknar.Con se ha della sabbia,dell'acqua e ovviamente la benedizione della Grande Madre.
Quando il rito si conclude,alle parole "Varganos Armonia" i cieli si oscurano e nel fragore di lampi e tuoni comincia a nevicare,in tutta la città soffia un vento gelido e pungente come quello a cui sono abituati gli abitanti di Helcaraxe.
Gli Ophidiani non amano il freddo,anzi lo odiano intensamente, così la pioggia e la neve fanno scappare alcuni di loro,mentre altri in preda al panico si avvicinano minacciosi vicino alla tenda,attirati da una insolita concentrazione di energia.
In un men che non si dica la furia tremecciana si scaraventa contro di loro e tra le urla dei guerrieri e le arcane formule dei maghi,gli scontri scoppiano ovunque.La sabbia si colora di sangue,la terra viene scossa da energie devastanti e un eco di morte raggiunge i monti del Canyon Maledetto.Senza problemi in breve tempo gli Umani hanno la meglio e fanno irruzione nel palazzo sultanale dove da tempo ormai risiede la Regina degli Ophidian

Sola difronte agli sguardi ostili dei suoi nemici invita loro a rassegnarsi e promettendo di tornare scompare nel nulla grazie ai suoi poteri magici.La popolazione è al sicuro e Tremec sembra essere tornata finalmente alla libertà.
Ma non è ancora finita:dei massi pesantissimi ostruiscono l'entrata della città e il Sultano e il Gran Visir sono ancora nelle mani degli Uomini Serpente."Dobbiamo andare alla piramide e liberare gli ostaggi,quindi occore spostare al piu presto quei massi" suggerisce Quenton il Feddayn,ma la cosa sempra piu facile a dirsi che a farsi.Ishnark,la cui forza è ben nota a tutti, abbraccia uno di questi e tenta piu volte di sollevarlo,ma i ripetuti tentativi non portano i frutti sperati,nonostante le urla di incitamento dei presenti.Saranno le potenti evocazioni di un mago a riuscire nell'impresa,delle bestie demoniache dalla forza improponibile che con facilità solleveranno i massi e li scaraventeranno via chissa dove.


Ora,sono tutti difronte alle porte dell'Oasi il primo passo verso la libertà è stato fatto e nel cuore di ognuno arde un profondo sentimento di vendetta.Ancora una volta,al centro della folla, Quenton richiama a se l'attenzione:"TREMECCIANI nella Piramide ci sono troppi Ophidiani,non possiamo affidarci solo alle nostre forze,dobbiamo escogitare qualcosa".Nel chiasso generale,tra una proposta e l'altra, una voce si leva alta sopra le altre,è quella di Rashed Udeen:"Da tempo ormai,i ripetuti scontri tra gli Uomini Serpente e gli Uomini Ragno coltivano odio e rancore da entrambe le parti e ogni occasione è buona per farsi guerra.Attiriamo gli Uomini Ragno vicino la Piramide e lasciamo che siano loro a decimarli.


Detto fatto la proposta viene approvata da tutti e Iaga Ibn Shadi venuto a sapere di un attacco dei Terathan nelle vicinanze di Loknar si direge verso il villaggio e grazie al suo charme e alla sua intelligenza riesce a spingere i Ragni verso la piramide.I pellerosa appena avvertono il loro odore escono infuriati e approfittando della confusione,tremecciani e loknariani entrano nel loro covo dove scoprono un ala segreta di recente costruzione.
Facendosi strada tra mummie,sfingi e serpi finalmente giungono difronte alla cella dove sono tenuti in ostaggio il Sultano e il Gran Visir,ad aspettarli c'e' un enorme Ophidiano di guardia.Ucciderlo richiederà l'impegno di quasi tutti i presenti. Finalmente tornato all libertà più che lasciarsi a patetiche parole di commozione e di conforto,il Sultano ritrova "Vento del Deserto" e impugnando la grande scimittara guida la fazione ancora una volta alla ricerca della Regina.

Fatalità l'incontro avviene nell'immediato,Il sultano e la Regina sono nuovamente faccia a faccia,solo che ora ora la situazione è completamente rovesciata.Un manipolo di combattenti circorda Seth'Sariss ed è pronto a saltargli adosso in qualsiasi momento.Le minaccie le piombano contro come massi e negli occhi dei suoi nemici avverte nitidamente il rancore che nutrono nei suoi confronti.
Ma nonostante ciò essa non è affatto preoccupata e a sua volta guarda i presenti con sguardo minaccioso."Stolti,il mio potere va ben oltre le vostre stupide conoscenze,ritornerò ve lo prometto".Pronunciate queste sibilanti parole scompare nuovamente nel nulla in un ritornato stupore generale.

Di fatto però essa è stata cacciata sia da tremec che dalla piramide,ormai il deserto delle Terre Selavaggie non le appartiene piu e nonostante la promessa probabilmente ci vorra molto tempo prima che potrà tornare a strisciare in questi luoghi.
Finalmente i tremecciani tirano un sospiro di sollievo,possono tornare nell'Oasi da uomini liberi e il Sultano può nuovamente sedere sul suo trono.Egli è commosso e guarda con orgoglio gli uomini valorosi che con lo stesso orgoglio lo guardano a loro volta.Kurosh il Grande con somma felicità ringrazia i suoi sudditi e i generosi combattenti di Loknar,che senza indugiare sono venuti in soccorso dei tremecciani. Oggi è un giorno di festa per Tremec.


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