
Per sette giorni un'aquila aveva percorso Ardania, lanciando il suo messaggio. Alfine, i chiamati erano giunti, condotti alla Bella dal richiamo amico.

Qui, essi attendevano, condividendo come di consueto le proprie esperienze, in attesa di qualcosa, che, sapevano, non avrebbe tardato.
Ed ecco: l'Aquila, l'uccello del richiamo, ricomparve.

L'aquila si rivelò essere colui il quale, per quel buio periodo, aveva retto l'Ordine sostenendolo da Paranor, e sorvegliandolo da quel luogo, aveva inviato i Druidi quali messi della Madre e dell'Equilibrio, a difenderlo e predicarlo in ogni angolo della terra: Enoch, il Gerofante.

Enoch quindi parlò: "Molti cicli si sono susseguiti, per grazia della Madre, da quando chiesi a voi tutti e ai nostri fratelli che posano i loro scalzi piedi sul suolo ardano di spargerci su Ardania come piccoli semi, per portare nuovo vigore e linfa all'Ordine. Ciò affinché la Madre goda perpetuamente dei servigi dell'Ordine.". Continuò: "Devo ringraziarvi per l'opera che avete compiuto, insinuandovi come piccoli ruscelli che scavano la nuda roccia." Rosie obiettò sull'efficacia della loro azione: "Eppure, il nostro lavoro è stato come tirare un pugno su questi ruscelli... siamo rimasti soli, i più si sono dispersi e non hanno riconosciuto nè seguito il vostro richiamo.". Ma il saggio anziano proseguì: "Ho parlato di semi, non a caso: il frutto dell'opera che avete compiuto ha posto le sue radici ed è prossimo a germogliare. Abbiate fiducia." Proseguì dunque con un'ammonizione: "Non soffermatevi a guardare il presente, non tenete lo sguardo basso: alzatelo, e volgetelo all'orizzonte!" Quasi all'unisono, d'impulso, tutti e cinque gli ascoltatori eseguirono il gesto, in un moto comune e sincrono, come un'unico corpo.

Qui, alfine, giunse il suo annuncio, che in un solo momento fece comprendere la ragione del richiamo, e fece sorgere stupore in tutti i convenuti: Enoch annunciò che il suo tempo era concluso, e che i tempi erano maturi perchè una nuova guida conducesse per mano l'Ordine verso il suo nuovo fiorire. Scorrendo lo sguardo su tutti, Enoch rivelò il nome di colui che avrebbe retto la guida dell'Ordine, da quel momento in poi, come rivelatogli dalla volontà della Madre. Fissò gli occhi profondi sulla figura di Rosie che nonostante l'imponenza propria della sua nascita nordica, s'era fatta piccola, fra lo sconforto precedentemente manifestato e l'attesa del responso. Eppure, per lei furono le parole e i gesti di Enoch. La raggiunse e le donò le insegne del Gerofante, fra la felicità di tutti e lo stupore dell'interessata. Enoch disse: "Che la freschezza e la bellezza di questo dono della Madre possa accompagnarti, da adesso in poi, in quello che forse ti potrà apparire come un compito gravoso: su di te che si son posati gli occhi della Madre, e sarai tu a succedermi a capo dell'Ordine, mia cara Rosie". Il tutto, la giovane ma ferma ragazza l'ascoltò con stupore, mentre un sorriso di approvazione e partecipazione si dipingeva sui volti degli altri.

La risposta di Rosie fu chiara: "Se questo è il disegno che Ella ha tracciato per l'Ordine della Quercia, io accolgo il suo volere. Che Ella ci mantega fronde dello stesso albero, e che i ruscelli che rappresentiamo si riuniscano in un immenso mare". E così avvenne che Enoch non fu più Gerofante, e che Rosie assurse al primo seggio dell'Ordine di Druir, come nuova guida.

Non rimase altro che manifestare la propria felicità da parte di tutti verso la nuova eletta guida: così fu. E il cerchio fu avvolto. Così la Madre ha voluto. Così sia.

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