
La notte del 24 forense dell’anno 272, il Tiondino Aeltherfif intraprese un pericoloso viaggio dalla sua Città, ormai conquistata dai fedeli di Luugh, sino al villaggio di Ilkorin per assolvere al compito affidatogli dall’Haran Tinuvel: chiedere aiuto agli amici Quendilen al fine di far scappare il numero più elevato possibile di Civili tramite dei portali che li avrebbero condotti a Ondolinde.
Una volta trovati tutti, si riunirono all'interno della sede dell'Alleanza per non attirare troppi sguardi su di loro.
All'interno, Penderrin rispiegò a tutti il piano e si raccomandò di uscire senza farsi notare e di muovere a nord verso la sua barca. Lì si sarebbero riuniti e sarebbero partiti alla volta di Tiond.



Penderrin, Capitano della nave “L’Atrocità dei Mari”, diede a ogni membro dell’equipaggio una botte d’acqua piena e delle pozioni incendiarie per affrontare, nel caso, ogni tipo di nemico in mare aperto. Il viaggio era breve, ma comunque molto insidioso.

Il vento fu favorevole alla loro causa e, in poco tempo, si ritrovarono sulla costa di Tiond dove li aspettava, ansioso, l’Aran Tinuvel.

Il Signore della Verde guidò i Quendilen tra i boschi spronandoli a essere veloci e il più silenziosi possibile per non farsi scoprire. Il gruppo seguì i suoi ordini fedelmente fino a raggiungere la grotta dove i Tiondini che resistevano agli invasori travavano rifugio.

Una volta all’interno, dopo i saluti amichevoli, Penderrin spiegò, a coloro che non conoscevano il piano dell’Haran, che erano venuti a prestare soccorso ai Civili al fine di concedere loro la possibilità di agire contro gli invasori.
Per farlo, i maghi Jared Fargas dei Quendilen, detto l’Incredibile, e Kislve della Verde si sarebbero addentrati in due punti differenti della Città per aprire due portali magici.
La segretezza e il silenzio erano vitali al fine della buona riuscita del piano e quindi anche tutti coloro che rimasero nella foresta parlarono a bassa voce e non uscirono allo scoperto per non rischiare di farsi scoprire.


I Tiondini che vivevano ormai da giorni in condizioni disperate erano molti, ma comunque speranzosi e pronti a muoversi in qualsiasi momento dietro i vessilli della Verde.
Da giorni aspettavano un occasione come quella e i loro Amici e Compagni erano venuti per dargliela.

Quando i due maghi partirono per la loro missione, Penderrin chiese colloquio a Estel Morh, Alta Kyermol di Tiond, per capire quale sarebbe stata la seconda fase del piano. L’urgenza della partenza, infatti, non gli aveva permesso di capire nel dettaglio la situazione. L' Somma Sacerdotessa si dimostrò gentile nelle parola, ma determinata nel portare avanti il loro piano.

Nel mentre, l’incredibile Fargas si addentrò nella foresta della Verde e lì compì il suo dovere: aprì il portale magico e mise in salvo tutti i Civili che trovavano rifugio in quella zona.

A quel punto tornò all’interno della caverna e lui e tutti i suoi Compagni si nascosero dietro delle tende e rimasero in silenzio assoluto in attesa di sapere se anche il mago Kislev era riuscito a portare a termine la sua missione.

Kislev, nel frattempo, muoveva silenzioso nella foresta avvolto dalla sua magia per raggiungere il centro della Città; li era atteso dai suoi stessi Cittadini con ansia e timore.

Ora i Civili di tiond erano in salvo e gli Eretici non avevano più nessuno da utilizzare come ricatto; Tiond presto avrebbe fatto la sua mossa per riprendersi la Città perduta e i Quendilen si sarebbero di certi mossi con loro per contrastare il comune Nemico.


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