L'assedio Spezzato
Scritto da : Adharan Herones in data : 14/03/2008 12:58:11

Archivi della città di Rotiniel

Oggetto: Comunicato alla Cittadinanza - Ossedio di Tiond.

Data: 10 Macinale 272


Cittadini della Perla.
Il momento di felicitazione è dunque giunto così come i giusti dei avevano promesso ai propri figli.
Com’era auspicabile gli eserciti dei drow sono finalmente in rotta.
L’occupazione infausta della Verde è stata spezzata questa sera dalle forze elfiche unite che hanno ricacciato gli oscuri laddove dimorano lontani dagli occhi dei giusti.
Per troppo tempo la stretta di morte e paura perpetrata da mani drow e dei loro servitori ha tenuto sotto scacco, con l’utilizzo di vili minacce e tramite l’uccisione di cittadini inermi ed innocenti, i prodi difensori che con coraggio e tenacia hanno arginato le atrocità degli eretici figli di un dio immondo.

Mai sia detto che Rotiniel rifiuti di stringere la mano amica tesa, se questa si prodiga ad una giusta causa.

Ecco il motivo per il quale, dopo giorni di coraggioso supporto, il contingente stanziato a Ilkorin, sotto l’assedio drow, si è unito al resto dell’esercito che al completo si è mobilitato alla difesa del suolo patrio.
A nulla sono valse le vili parole del nemico, non certo a piegare l’animo indomito delle genti del Doriath, a nulla sono valse le loro vuote minacce, se non a concedere ai coraggiosi guerrieri la forza necessaria a dimostrare che non c’è nemico che il popolo elfico unito, possa mai temere.

Ilkorin, laddove gli eserciti delle tre città elfiche si sono uniti ancor riecheggia della gioia e dei canti che in questa notte sono stati innalzati ai Giusti dei, poichè il loro occhio ha vegliato sulle azioni dei loro figli.
L’orrore perpetrato dal nemico era vivido negli occhi di tutti quando la nostra amata Tari ne ha descritto le atrocità al suo amato popolo invitandoli a combattere per i propri cari, quando l’ammiraglio Galdor ha esortando il suo esercito a sconfiggere il nemico con la forza e l’ardore che gli sono propri.



Forte il suo sguardo, implacabile la voce nel grido di rabbia delle genti del Doriath che in questa notte si sono battute per la libertà di quella che ora con sicurezza possiamo chiamare “casa”.



Gli eserciti schierati riempivano la piana, perfino dal bosco si poteva percepire la forza e il coraggio nei cuori di quei guerrieri. Perfino ora il cuore oscuro del nemico ha paura al ricordo dell’immensa potenza di coloro che li hanno battuti.

Tremava la terra del Doriath al passaggio dell’esercito.




Tremava il cuore del nemico all’avanzata dell’imponente armata.




Non un passo ha ceduto al nemico che sotto la soverchiante forza delle tre città elfiche altro non ha potuto se non battere in ritirata. A nulla sono valsi i patetici sforzi dei figli indegni d’una terra che non li vuole.






Per ben due volte i prodi combattenti hanno spinto il nemico fin nel sacro bosco.
Per ben due volte gli stolti passi dei reietti si sono diretti laddove solo la morte li avrebbe attesi.




Tra gli alberi della Verde hanno cercato il riparo, ma perfino la terra ha risposto alla chiamata dei suoi Figli, e nel folto intricato della città che volevano soggiogare, i corpi esanimi degli eretici e dei loro vili alleati ancora giacciono a monito di chiunque si opponga alla potenza del popolo eletto.

La disfatta è stata totale.

Con l’esercito drow in rotta e con i reietti ormai sconfitti e in fuga, gli eserciti finalmente hanno potuto calcare di nuovo il suolo della città sindar.
Mai quegli alberi furono alla vista più belli, mondati dall’orrore del nemico e dalla brutalità di un popolo maledetto.
I figli della Verde aprono di nuovo i loro occhi sotto le accoglienti fronde della propria casa.




Gli eserciti trionfanti, uniti nell’ideale di libertà e sicurezza cantano ancor le lodi di una vittoria già annunciata. Mai lo spirito battagliero del popolo eletto si piegherà al volere oscuro.
Mai i giusti dei permetteranno la sconfitta dei propri figli.




Non dimentichiamo però i caduti che seppur esigui hanno donato la vita alla causa dei giusti, e non scordiamo il senatore Mith, che ancora preda dei reietti patisce le pene del popolo oscuro.
Un pensiero a quei prodi che tanto hanno donato per la vittoria dei difensori del Doriath.
Come mai prima umani, elfi e mezz’elfi uniti sotto l’unica stella della battagliera volontà, innalzano ora il loro monito al cielo.

Mai nessuno osi ancora opporsi alla potenza del popolo del Doriath, mai nessuno osi ancora insozzare questa terra benedetta dagli dei coi propri ideali contorti e malevoli.

Poiché noi vi combatteremo e vi annienteremo ad ogni costo!






*fine del comunicato*

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