Canale Caladan
Scritto da : Haradion in data : 07/04/2008 21:57:07

6 Adulain 272

Un tempo terra aperta a tutti, anche la Fortezza del Sacro Verbo ha dovuto
munirsi di confini e fortificazioni, atte ad ottenere un miglior controllo
del territorio, e dei visitatori.
Ora, la terra ove sorge il maestoso Monastero dalle alte mura di pietra,
somiglia piuttosto ad una piccola penisola, delimitata ad Ovest e a Sud da due corsi d'acqua.
Il secondo di questi è in realtà artificiale, opera dell'uomo per la difesa dell'uomo,
ed è varcato da due ponti, uno di libero accesso ed uno il cui accesso è impedito da un piccolo cancello.
Questo canale, è stato questa sera benedetto e battezzato, nel nome degli Dei,
perché si ponga a difesa delle terre che racchiude, simbolica barriera
forgiata nell'elemento cui Danu affida la propria benedizione.
Per la cerimonia, officiata da padre Haradion ed assistita dai numerosi fratelli
presenti, in giornata si è compiuto un piccolo rito preparatorio:
Haradion stesso, Lady Felicya la prima Guardiana ed un novello postulante del
Monastero, Alar Kyaramell, si sono occupati di procurarsi un piccolo flacone
dell'acqua benedetta che sgorga dalla fontana nel sotterraneo della
Cattedrale dedicata a Danu, sulle rive del grande mare nei pressi di Hammerheim.
Raggiunto con non poche difficoltà causate dai difetti di vista dell'unico che,
in realtà, conoscesse il posto, i tre si sono soffermati per alcuni istanti ad ammirare
la splendida costruzione nella stanza ottagonale, piena di misticismo e mistero.



Il celebrante, a corto di cerimonie ormai da diverso tempo, riteneva necessario
un suo ritorno in quei luoghi, per riacquistare un contatto con la sua divinità,
e portare nuovamente la luce delle stelle sui fedeli.
Riempita la boccetta, la compagnia fece ritorno senza intoppi al Monastero, dove si occupò
di allestire l'altare, ove la grazia di Felicya ha fatto la sua parte,
ed il piccolo banchetto preparato per la sera.
La solerzia di Zephyro Storm, predicatore locale, è stata di grande aiuto per i preparativi:
si devono a lui gran parte delle vivande consumate in serata,
mentre gli ospiti ancora ringraziano padre Ravy Gart per lo squisito vino di
produzione locale, frutto delle vigne che ricevono l'aria balsamica dei monti che sovrastano
l'intera zona. La cerimonia si apre con un semplice saluto e ringraziamento
ai presenti, una benedizione, e l'invocazione dello sguardo degli Dei sui fedeli.
Senonché, verso quella che sembra la fine di un'omelia,
il celebrante muove qualche malfermo passo verso il ruscello, immergendo il bastone
come se cercasse un appoggio.



Sotto gli occhi preoccupati dei fratelli, Haradion s'immerge nel ruscello fino alla cintura,
memore dei gesti compiuti innumerevoli volte ed atti ad ottenere, tramite l'acqua,
un contatto più profondo con la sua Dea.



Una volta preso contatto con il suo elemento, Haradion rivolge la propria supplica
ai Giusti, invoca la loro benedizione sul corso d'acqua, e mescola
l'acqua della sorgente benedetta con quella del ruscello, compiendo un brusco
movimento in acqua che provoca una piccola nube di spruzzi.
La luce delle Stelle, quella sera, fu brillante per chi venne raggiunto
dalla piccola nuvola di acqua benedetta sollevata dalle mani del predicatore.

Scorri ora, canale Caladan, a difesa delle terre che racchiudi!

Dopo la cerimonia, asciugati gli abiti, anche il celebrante raggiunge gli ospiti
ed i fratelli che gustano le specialità della cucina locale.


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