[Kard Dorgast] La Guerra del Naggrund
Scritto da : Dakkar Felekdum in data : 10/05/2008 20:17:58




Due razze contrapposte…
Da una parte i nani, nati per creare e inventare, difendere la propria stirpe e combattere per il Regno di Djare…
Dall’altra gli orchi, il cui unico obiettivo è distruggere e devastare tutto ciò che incontrano sul loro cammino…



Un territorio…
Il Naggrund, che nella lingua dei nani vuol dire “territorio devastato”



Un Dio della Guerra per gli orchi, Azghork…
Un dio della Guerra per i Nani, Korg…

Niente accomuna queste due razze se non odio reciproco e guerra eterna!



4237° Ciclo Solare
Mese di Cot, Inverno
Naggrund – Regno degli Orchi

Erano passate circa novanta rotazioni dalla Battaglia presso il Grande Cancello Meridionale, durante la quale molte tribù di orchi si erano riunite per assediare la città dei nani durante il Periodo delle Ombre.
Ultimo di una serie di episodi in cui gli orchi hanno incrociato le loro ridicole armi arrugginite contro il metallo forgiato dai figli del Fabbro, i nani hanno accumulato per molto tempo una sete insaziabile di vendetta.

La terza rotazione del mese di Cot del 4237° Ciclo Solare, il Concilio di Guerra si riunisce stabilendo all’unanimità di muovere guerra agli orchi: fino a quel momento, i nani si erano limitati ad incursioni lampo e attacchi rapidi alle postazioni nemiche.
Poche rotazioni dopo, l’avanguardia dell’Armata Djaredin allestì un accampamento dopo un cruento scontro, nel cuore del territorio nemico, ai piedi di un rilievo roccioso che prese poi il nome di Crag Angaz, la Montagna di Ferro.



La Guerra del Naggrund si è protratta per diversi mesi: ad ogni rotazione nani e orchi si ritrovavano faccia a faccia. Non vi era angolo in tutti i territori degli orchi, in cui non avvenissero scontri.
Il clangore delle armi e il cozzare sugli scudi era l’unica melodia udibile in quella parte di Ardania: una melodia fatta di sacrifici, distruzione, tormenti, sofferenza… una melodia di morte.

Ma tra le molte battaglie sostenute dai due eserciti, tre furono quelle che decisero l’esito della guerra.



Ventiduesima rotazione di Cot

L’Armata Djaredin marcia verso una fortezza degli orchi al cui interno erano custodite rudimentali ma micidiali macchine da guerra.
La loro distruzione avrebbe consentito ai nani di avanzare ancor più all’interno dei territori nemici: sarebbe stato uno scontro decisivo per il prosegui della guerra.
Così mentre i veterani dell’Armata proteggevano l’accampamento da potenziali e impreviste incursioni, un nutrito manipolo di giovani barbe guidate dallo Djare marciò contro le postazioni orchesche.
Ad attenderli c’era un nutrito schieramento di orchi di ogni specie, spalleggiati da troll e giganti.
Il piano era semplice ma allo stesso tempo estremamente pericoloso. I nani avrebbero ingaggiato le linee nemiche in corpo a corpo, attirando tutto lo schieramento nemico su di sé sperando che gli infami orchi non avessero aperto il fuoco sui propri compagni.
Nel frattempo i cugini Bardak Cuordifuoco e Deharan Testadipietra, ne avrebbero approfittato per eludere la sorveglianza e infiltrarsi all’interno dell’accampamento nemico: l’obiettivo era far saltare le catapulte.



I nani si disposero davanti ad un piccolo bosco per coprirsi le spalle da eventuali attacchi: gli alberi avrebbero ostacolato un eventuale attacco da parte di un gruppo numeroso di orchi.
Ma vennero comunque ingaggiati sia sul fronte che sulle ali dello schieramento: la superiorità numerica del nemico era schiacciante, ma i nani, abituati a combattere in condizioni simili, non si persero d’animo ma spinti dalla determinazione o ostinatezza tipiche della loro razza, mantennero la posizione.
Lo scontro però si prolungò oltre il previsto e come se non bastasse, le catapulte cominciarono la loro pioggia di morte, non curandosi di chi colpivano.
La situazione stava precipitando, i nani erano stanchi e contavano tra le loro fila diversi feriti.
Improvvisamente si udì un forte boato alle spalle dello schieramento orchesco: un colonna di fumo si alzava dal centro del forte, mentre le fiamme cominciarono ad alzarsi dall’interno.



Gli orchi sospesero per un momento l’attacco, girandosi a guardare lo spettacolo creato dai mastri genieri djaredin: era il momento che i nani stavano aspettando…
Lasciati gli enormi scudi, i nani imbracciarono asce e martelli con entrambe le mani, gettandosi contro la prima linea nemica e prendendola alla sprovvista: le urla di guerra dei nani promettevano morte ai loro nemici.
E così fu… Colti alla sprovvista, gli orchi non seppero riorganizzarsi e cadevano uno ad uno sotto le micidiali armi dei nani.



Grazie alla Triade, la sortita condotta dai pochi nani ebbe un esito positivo.
Le micidiali macchine da guerra degli orchi erano state distrutte: l’avanzata dell’intera Armata Djaredin poteva proseguire.



4237° Ciclo Solare
Settima rotazione del mese di Zert
Naggrund – Regno degli Orchi

Durante le due settimane che seguirono la sortita, i nani continuarono ad effettuare azioni di guerra contro il nemico: non ci si limitava più solo a brevi incursioni, ma l’obiettivo era radere al suolo le fortificazioni nemiche e sterminarne gli abitanti.
Ma l’iniziale disorganizzazione degli orchi ebbe vita breve: un nuovo capo guerra orco prese il comando della situazione riportando ordine tra le fila orchesse.
Per giorni i nemici dei nani iniziarono a radunarsi. Gli esploratori riportavano notizie allarmanti presso l’accampamento: sembrava che l’interno Naggrund stesse per travolgere il piccolo campo djaredin.
La settima rotazione del mese di Zert del 4237° Ciclo Solare, lo Djare radunò le truppe per dire loro che si sarebbero ritirati: non poteva lasciar morire così tanti nani.
Ma giunto davanti alle truppe schierate, lesse negli occhi di tutti i cugini una voglia irresistibile di combattere: lo stavano pregando di condurli in guerra. Quella sera un unico pensiero correva da una mente all’altra tra i nani:
“Le mura più robuste non sono fatte con la pietra o con il mithryl, bensì con la forza e il coraggio dei guerrieri nani”



Ben presto il nemico circondò l’accampamento prendendolo sotto assedio da tutti i lati, ad esclusione di quello nord dove vi era una collina: i nani non avevano via di scampo.
La fragile palizzata di legno non resse molto all’assalto del nemico e i nani si ritrovarono ingaggiati in un feroce corpo a corpo su tutti i fronti.



Ma i guerrieri djaredin erano veterani di mille battaglie.
Ferrea disciplina, ranghi serrati e l’abitudine a combattere fianco a fianco dei propri compagni fecero si che l’esito scontato di una battaglia venisse capovolto.



Anche quella sera la Triade e gli antenati vegliavano sul Popolo Fiero: i nani avevano ottenuto una vittoria fondamentale e inflitto un duro colpo al nemico.
Tra urla di guerra e promesse al nemico, i nani si diedero ai festeggiamenti per la vittoria ottenuta.






4237° Ciclo Solare
Ventunesima rotazione del mese di Zert
Naggrund – Regno degli Orchi

Ultimo atto della guerra: quattordici rotazioni dopo l’assedio all’accampamento, l’Armata Djaredin marcia contro la città degli orchi per accerchiarla e conquistarla.



Urnskrag, un Signore della Guerra degli orchi, aveva radunato le ultime difese all’interno della città.



L’avanzata procedette veloce e senza grossi ostacoli: in poco tempo i nani si schierarono davanti le mura della fortezza orchesca, pronti a dare battaglia.







Ad attendere i nani sembrava ci fosse l’intera progenie di Azghork, ogni creatura che la mente perversa del Dio aveva creato.



La battaglia davanti le mura della città orchesca, fu cruenta e sanguinosa.
L’iniziale bombardamento dell’artiglieria nanica ebbe ben pochi risultati davanti alla moltitudine dei nemici.
Ancora una volta sembrava che l’esito della battaglia si sarebbe risolto in un corpo a corpo.
Da una parte l’orda del Naggrund: una moltitudine di orribili mostri, belve feroci e affamate, giganti dalla forza smisurata, cinghiali dalle enormi zanne addestrati alla guerra, sciamani pronti a lanciare le proprie magie sui Figli di Korg e la solita infinita marea di orchi di ogni genere.
Dall’altra i ranghi compatti dei nani: giovani barbe e veterani di mille battaglie gli uni al fianco degli altri, il metallo forgiato dai migliori fabbri di Ardania, l’indiscussa disciplina dei nani e l’incontenibile odio verso i nemici di sempre.
Superato lo sbarramento nemico, i nani si riversarono tra le strade della città degli orchi: gli spazi angusti e stretti erano favorevoli allo stile di battaglia djaredin.
I nemici cadevano a frotte sotto i colpi dell’inarrestabile valanga djaredin.



La vittoria non tardò ad arrivare: i nani avevano espugnato l’insediamento principale del Naggrund e ucciso il Signore della Guerra Urnskrag.
La battaglia era finita.
La guerra era finita.
Rimaneva la consapevolezza di un destino che avrebbe visto ancora i nani combattere contro i musi di porco.
Il Morgat Khazador Teiwar aveva custodito una scintilla della Fiamma Eterna del Tempio all’interno di una lanterna e la usò per appiccare un incendio che avrebbe purificato la zona.
Seguirono brevi festeggiamenti e sentiti ringraziamenti alla Triade e agli antenati: dopodiché ognuno pensò ai feriti e a riportare indietro i caduti sugli scudi da battaglia.



I nani abbandonavano il Naggrund per fare ritorno al loro amato Regno.
L’indomani avrebbero ripreso le loro attività di sempre, determinati più che mai a raggiungere i propri obiettivi e ad onorare la Triade e gli Antenati.

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