Il Madrigale di Althea nelle Westlands
Scritto da : Lidya Ar Glirar in data : 15/05/2008 12:05:49

Nel regno delle Westlands la giornata del 12 Madrigale venne, nell’anno 272, dichiarato di festa e di commemorazione, in onore alla signora dei boschi Althea e della regina Leanna, figlia del Re Ametraal Da Silva, devota alla dea e a cui dedicò in vita molte ricorrenze e celebrazioni.

La città venne addobbata per l’occasione, i sentieri esterni rilucevano dei profumati fiori di pesco piantati in lunghi viali dalle contadine del regno secondo la tradizione. Ogni aiuola di tempio o palazzo venne decorato coi peschi in fiore o rigogliosi di frutti.
Nella grande piazza di Hammer una fioraia allestì il suo banchetto colmo di pesche mature, da offrire ad Althea, e di cactus, i doni che per tradizione innamorati ed amici si scambiano a ricordo che anche sulle spine può nascere un meraviglioso fiore.

La giornata di festa ebbe il suo apice e la sua conclusione la sera quando nel tempietto di campagna, dedicato ad Althea, a Nosper, si riunirono gli hammin insieme agli alleati di Rotiniel, ai Cavalieri dell’Alba e a una delegazione dei druidi.




Giunta la Regina delle Westlands Lady Satine Lenoir degli Whig la cerimonia ebbe inizio.




Furono offerti i primi frutti della stagione, allestiti in un cesto cerimoniale da Siaren che, per rappresentare la fecondità della natura, indossava abiti cerimoniali di colore verde e decorazioni di foglie.




I frutti maturi immolati ad Althea vennero accompagnati da un rigoglioso cesto di frutti di ogni tipo e regione che, benedetti dalla Sacerdotessa Lidya, furono lasciati sull’altare per essere poi consumati insieme a tutti i fedeli.

Si alzò quindi devoto e solenne il canto cerimoniale ad Althea

Madre di tutte le Madri
Signora di ogni bosco e foresta
Colei che fa nascere e morire le foglie
Che fa splendere i colori
E regola il ciclo della Vita
Moglie e Madre degli Déi
Noi ti chiediamo ancora una volta
Benevolenza ed amore
Perché la vita si rinnovi
Ed il tuo favore renda rigogliose le nostre terre

La Sacerdotessa ricordò la leggenda antica della creazione del mondo, quando Crom diede ad Althea i capelli di Nyp con i quali la dea plasmò gli alberi e la vegetazione.
Per rinnovare questo divino evento Lidya chiese ai presenti di lasciare una ciocca di capelli simbolica nel sacchetto che Menesteo, giovane seguace del dio della sapienza Oghmar, fece passare tra i presenti.

La partecipazione al rinnovato rito della creazione fu solenne e numerosa.




I venti invocati con voce altisonante dai celebranti giunsero e portarono via con loro i capelli facendo volare leggeri e lontani quei fili mescolati di ogni razza e credo in un unico intento di inno alla vita.

Silenziosi e lenti tutti si avviarono lungo i viali di pesco che da Nosper collegavano ad Hammer passando per il Sacro Albero, donato anni prima dai druidi alla città con il favore della Madre.

Lì dinnanzi al meraviglioso pesco il druido Alafer invocò la Madre tra meravigliosi e straordinari fenomeni della natura, pioggia fresca, neve candida, vento e luce forte ed intensa che avvolse l’Albero Sacro.




Tutti i presenti furono invitati a sfiorare la corteccia dell’albero per ascoltare l’energia vitale che emanava forte.




Il rituale trovò la sua conclusione presso i campi di Hammer, benedetti dal druido, dove i presenti si scambiarono i cactus in segno di amore e amicizia.




Non rimaneva quindi che festeggiare la conclusione della festa dedicata ad Althea presso la locanda, decorata con fiori, frutta e semi colorati dalla locandiera Siaren.

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