
Una leggera brezza attraversava il Dùndoriath, quella sera, e le foglie sugli alberi ne approfittavano per giocare un pò fra di loro. Era il loro giorno dopotutto, ne avevano tutte le ragioni. Quattro Tirith uin Taur erano stati invitati dal popolo silvano, per l'amore e la preoccupazione ch'esso aveva per il bosco. Infatti molte erano state le fatiche affrontate da quest'ultimo, e gli elfi, suoi protetti e protettori, ne erano ben consapevoli. Era stato quindi indetto un periodo di riposo per la sacra foresta, un periodo in cui essa avrebbe potuto riposare e riacquistare le forze affievolite con il tempo. La decisione aveva dato i suoi frutti, e nuove gemme avevano preso dimora su quelli che, fino a poco tempo prima, sembravano rami spenti e stanchi. Ma questo non era sufficente, e i sindar lo sapevano bene. A tale proposito erano state spedite missive d'invito e di preghiera, affinché i Saggi si recassero alla Verde, a portare le loro doti taumaturgiche e la loro benedizione al rinato bosco. Riunitisi tutti nella radura di fronte all'albero ingresso di Tiond, gli elfi e i Saggi si spostarono in direzione del sentiero che si sviluppa ad anello, al centro della penisola ove sorge la Verde. Il primo Seme della Rinascita venne piantato all'inizio del sentiero, mentre il cielo stesso forniva il suo dono più grande, la pioggia, ristoro per ogni essere vivente. Il Seme venne benedetto con arcane preghiere, sì che potesse crescere sano e forte, e dare il buon esempio agli alberi più prossimi.

La piccola processione procedette fino ad un altro angolo di bosco, ove i quattro Saggi piantarono il secondo Seme della Rinascita; anch'esso sotto la rinfrescante e benedetta pioggia, dono degli Dèi. Qui i Saggi chiesero a ciascun elfo di dedicare una parola o un pensiero al Seme, in modo da infondere in esso le volontà del popolo silvano. Il Seme sarebbe cresciuto snello e aggraziato, ma resistente, in modo che i fusti a lui adiacenti potessero trarne ispirazione, e non piegarsi più al male che striscia sotto il terreno.

Ma un altro cantone di foresta aveva necessità di ristoro, e il gruppo si diresse alla sua terza tappa; qui i Saggi piantarono il terzo e ultimo Seme della Rinascita, chiedendo ad ogni singolo elfo di raccogliere nelle mani un poco della benedetta pioggia e di versarla sul giaciglio del Seme, in modo che potesse apprezzare fin dall'inizio della sua vita, l'amore che gli elfi silvani provano per ciascun membro della sua stirpe, tale Seme sarebbe quindi cresciuto saggio e protettivo, in modo da diffondere negli altri alberi lo stesso affetto per il popolo della Verde.

L'ultima tappa è dedicata alla vena del bosco, colui che ha donato la vita e che è stato maggiormente intaccato dalla rabbia Nera; il Salkien Duin, il fiume che attraversa il bosco di Earlann. Il fiume venne benedetto dai Saggi, e con esso gli elfi si dissetarono, a sigillare il loro legame con lui.

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