Matrimonio ad Hammerheim
Scritto da : Eru Silme in data : 08/10/2008 15:28:00

- IN RIGA! Due file contrapposte. Svelti, allargatevi un po'... no no, più in qua tu, un passo più là voi due! Ecco, così... Arrivano! Pronti, Fratelli!".

La solita litania.
Comandi uditi più volte, su mille campi di battaglia insanguinati.
Tonfi di passi affrettati, clangore delle armature, il più sottile frusciare del cuoio e delle vesti.
Due schiere, con la livrea dell'Ordine dei Cavalieri dell'Alba, gli emblemi di grado ben in vista sul petto; armature scintillanti, che emanavano barbagli d'oro al minimo movimento.

Ma per una volta, non era la guerra.
Sotto gli occhi dei due testimoni degli sposi, ecco arrivare Kharmon, l'ex Generale, solido e potente nell'incedere, negli occhi una pari misura di apprezzamento per l'ordine delle schiere, e di apprensione per il passo che sta per compiere.





- CAVALIERI DELL'ALBA! SALUTATE!


Le urla si levano al cielo, ancora una volta: ma non è sfida al nemico, oggi, è gioia per il compagno di mille battaglie. Ed ecco Corinne Tandersar, cavaliere del Regno. Per una volta anche lei ha smesso i panni della combattente, dell'ufficiale, accantonate le responsabilità avanza al braccio di uno dei testimoni, salutata da un altro coro dei Fratelli.






Tutti dentro, nella luminosa cattedrale, mentre il profumo dei fiori si spande nell'aria mescolandosi all'odore annoso degli incensi; dietro l'altare, un po' emozionato forse dalla sua prima celebrazione in questo luogo sacro, il giovane Gastaghir, futuro Guardiano del Tempio.
Gli sposi prendono posto, e la cerimonia inizia.
E' strano, il tempo passa in fretta, mentre la mente si divide fra le parole del sacerdote, le risposte della coppia e dei testimoni, e al tempo stesso negli occhi dei cavalieri veterani passano immagini di altre cerimonie, altri riti.
A volte lieti, a volte tristi.
A volte compiuti nella riposante frescura di un tempio, a volte su un campo di battaglia di fronte a schiere urlanti.
Ma qui, non vi sono urla o sangue, e le armi riposano nei foderi, quasi a puro ornamento, così come le scintillanti armature cerimoniali d'oro, forgiate apposta dai mastri fabbri del Monastero.






Passa poco tempo: venti minuti? Forse. Poi ecco di nuovo le schiere all'uscita, le acclamazioni e gli applausi, gli scambi di doni.
E poi via, diretti in taverna, in corteo per le vie cittadine.

Forse oggi non si salva Ardania dal male. Forse non si compiono grandi passi sulla via della conoscenza. Forse non si sono viste gesta di coraggio.

Ma gioisci, Hammerheim! Oggi si celebra la vita!

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