[Tiond] Gli artigli che squarciano le Tenebre.
Scritto da : Estel Morh in data : 11/12/2008 12:14:49

Un altra sera alla Verde, quieta e placida come sempre.
L'ora era propizia per guidare i giovani germogli e le giovani foglie nel portare equilibrio su Ardania.
I Tawarwaith si radunarono tra le fronde e i rami, preparandosi per la spedizione.
Meta scelta per la missione Zaar Vagor, l'isola infestata da creature di tenebra e ombra, resti di un oscuro Male che aveva sconvolto Ardania in passato.
Un antico conto era in sospeso con queste creature, dai tempi delle tenebre eterne che avvolsero il Mondo.
Le devastazioni portate dalle tenebre nelle terre sacre della Verde erano ancora vivide nelle memorie e nel cuore degli elfi piu' antichi.



La pozza oscura, circondata da lampi segnava l'entrata ai cupi cunicoli dove l'oscurità regnava ed ogni sorta di artefizi maligni vi si annidavano.
Si trovavano davanti loro dei cunicoli freddi e tetri, con strani marchingegni sulle pareti e strane trappole di origine sconosciuta.




I passi rapidi li diressero al centro dei cunicoli, laddove sapevano annidarsi una creatura possente, maligna.
Un Dragone immenso, dal corpo fatto di ombra e tenebre si aggirava in quei luoghi.
Piu' volte il popolo dei Tawarwaith si era scontrato con questa creatura ed era giunto il momento di pareggiare i conti e ottenere Vendetta.
I sindar si radunarono dinnanzi ai sacerdoti per preparare le proprie anime ed i propri corpi allo scontro piu' duro che il popolo della Verde avesse mai affrontato.
Giunta era l'ora di abbattere le tenebre.
Polvere di Cristallo fu gettata sulle fronti dei Sindar, invocando la protezione di colei che illumina la Notte, Morrigan.
Come la luce delle stelle rischiara la notte, quella delle loro anime avrebbe ristabilito l'equilibrio in quelle nere stanze.
Copioso sarebbe scorso il sangue dei nemici della Verde, e con il sangue dei sacerdoti furono consacrati gli Edhil a Suldanas.
Poiche' il Sangue della stirpe eletta fosse saldo, forte e mondasse quelle sale da quelle oscure progenie.




Alte risuonarono le parole dei sacerdoti Maelbreth ed Estel:
"Gwadeir qui ci attente una prova grandissima!
Una creatura di immenso potere e incredibili doti magiche pervertite al Male ci attende oltre quella soglia!
Che Morrigan vegli su ognuno di noi stasera ed in queste Ombre sia la nostra Luce!
Che Morrigan devi le sue malefiche magie, che i vostri corpi le contrastino!
Noi Stanotte saremo solo Predatori!
AN TIOND AN SULDANAS!"



L'immenso dragone si abbatte' sulle schiere dei Sindar che non vacillarono e si lanciarono con vigore contro il nemico.
I Dardi sembravano scagliati da Suldanas in persona per la loro precisione e potenza, mentre il Dono di Morrigan, implacabile, si abbatteva sulla temibile creatura.
Cadde, sconfitta, tra gli ululati dei Sindar e le preghiere ai Belain, che avevano protetto i sindar permettendogli una vittoria rapida e senza perdite.




Entrando in quella che sembrava la sua tana videro con preoccupazione che non era vuota.
Una creatura fatta di buio e tenebre sembrava come addormentata sopra un piedistallo e niente sembrava scalfirla o ridestarla.
Proseguirono tra i cunicoli affontando nemici di ogni sorta, giganti di tenebra alti e possenti, sfere nere enormi e maligne, strani demoni volanti capaci di usare potenti magie.



Come un fiume in piena dilagarono per i cunicoli ricacciando le tenebre, finche' le uniche ombre che si aggiravano per quei cunicoli erano quelle delle loro persone.
Finalmente placati nell'ira, dopo aver consegnato Vendetta ad un antico nemico, i sindar ritornarono tra i rami della Verde.
Suldanas e Morrigan avevano loro arriso, ed i loro artigli avevano squarciato le tenebre.

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