
Nella notte del 27 Orifoglia 272 l’Aran di Ondolinde, Mahel Eruannon, ed i Germogli di Luna, Sacerdotesse Custodi del Segreto di Morrigan, chiamarono tutti i fedeli ai Valar a riunirsi presso Ilkorin, per prendere parte all’antica e mistica Cerimonia dei Sogni.

Su un palco allestito dalla città di Ondolinde, da sempre protettrice del rito, sull’altipiano che sovrasta il villaggio, le tre Sacerdotesse, Estel Morh, Midne Merwen, e Ranyafea Silmerano, chiamarono le tre guide dei popoli elfici a raccontare i sogni che la Dea mandava loro, affinché potessero essere interpretati per ricavarne auspici per il futuro dei tre Reami Elfici.

Prima di ascoltare i sogni, le Sacerdotesse guidarono i fedeli in una preghiera alla Dea, affinché Ella le illuminasse e le aiutasse nel loro compito. Durante il complesso rituale, da un cristallo posto al centro del palco si liberarono innumerevoli luci dorate: la Dea era con loro!

Dopodiché, uno ad uno, i tre Sovrani narrarono ai presenti i loro sogni:
il primo a prendere la parola fu l’Haran di Tiond, Aeltherfif, che raccontò della visione di un albero dal fusto rosso e dalla chioma verde smeraldo. La seconda a parlare fu Lindel, Tari di Rotiniel, che parlò invece dell’incontro con un cervo cavalcato da Ninfe. Infine fu la volta di Mahel Eruannon, Aran di Ondolinde, che narrò di tre vie, ed una sola scelta.

Alla fine di ogni racconto, una delle Sacerdotesse, ispirata dalla Dea, spiegava il significato del sogno appena udito: Estel Morh raccontò quindi di un grande cambiamento che avrebbe riguardato la Verde, Midne Merwen parlò della nascita a Ceoris di un istituto di cultura e d’arte, e Ranyafea Silmerano mise in guardia sulla necessità di decisioni equilibrate nel futuro della Splendente.
Infine i tre Germogli si riunirono in un’ultima invocazione alla Dea, affinché le loro parole potessero essere d’aiuto ai popoli elfici.
Terminato il rito, Idril Minyatur salì sul palco e recitò una poesia, creata da lei e Gori Gengaior, che narrava di come Morrigan avesse donato la magia agli elfi:
“Si narrà che un dì, troppo remoto
insoddisfatta Lei era del creato
allecreature dei Valar predilette
parte di sé avrebbe di certo donato
Ma le di lei idee non furon benaccette
dai Valar che le fecero neglette
Sicchè colei che degli Inganni è la Signora
macchinò chè l'Antica stirpe Lo ricevette
L'aria colma di luce a Belatine cara
nel più alto punto del creato catturò
L'essenza dell'acque a Earlann cara
nel più basso fondale de' mari prelevò
La più antica terra a Suldanas cara
dal più antico albero del Doriath imprigionò
La lava infine, all'Invidioso cara
nel più crudele dei vulcani defalcò
Dall'unione di tali elementi realizzò
un globo dalle mille forme e colori
a seconda di colui che lo mirò:
Globo della Conoscenza, lo si disse a posteriori
In un oscuro e ignoto antro fu collocato
nè Dei, nè Eldar lo avrebber mai trovato
Nuireletion dei Tingoltin fu il depositario
Del dono che all'Antico Popolo fu ereditario
Gracile, esile, non al combattimento avvezzo
una visione in sogno fu il mezzo
per far si che costui Lo scoprisse
e alla sua razza tramandasse
Partì armato di coraggio e nulla più
Ma i Valar intuiron ciò che si celava laggiù
Orribili abomini invocò l'Ermafrodita
Per sbarrargli la strada con una sortita
Nulla potè contro di essi il Quenya
che in fin di vita cantò una sacra Nenia
Beltaine in lui ebbe visto l'animo onesto
e la vità gli fece salva con pietoso gesto
Fu così ch'egli infine apprese
le conoscenze che la Dea gli aveva rese
cinque dì e cinque notti vi rimase
e quando egli ad uscire si persuase,
la sua pelle aveva nuovo fulgore
e le pupille eran più affusolate e pure
Ed Egli andò per le terre ramingo
Insegnando questo dono a chi era degno
Le quattro scuole fondò col suo operato,
che nel nome di Morrigan avrebbe continuato
A cercare in questo mondo la conoscenza,
guidate sempre da estrema sapienza.
Poi di Nuireletion più nulla si seppe
Sparendo come neve dalle alte vette
Portando con se il segreto del Globo tanto caro
Ma lasciando a noi un dono si caro.”
I fedeli seguirono rapiti la storia, abilmente cantata con voce soave da Idril, e alla fine si lasciarono andare ad un lungo e commosso applauso, prima che le Sacerdotesse invitassero tutti ad avviarsi ad assistere all’ultima parte della Cerimonia, nella quale elfi che avevano ricevuto il Dono avrebbero sfoggiato la loro abilità durante emozionanti duelli di magia.

Fu così che al cospetto dei tre popoli elfici, quattro potenti maghi i sfidarono tra loro, finchè uno di essi, Khelavaster di Ondolinde, non prevalse.
Le stelle brillavano luminose nel cielo quando i convenuti alla cerimonia diressero i propri passi verso casa, riflettendo su ciò che le sacerdotesse avevano detto. Avrebbero i consigli di Morrigan aiutato i tre regni elfici?
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