[Amon] Libro dei Ricordi: un incontro singolare
Scritto da : Xandra Phem in data : 31/03/2009 16:21:06

Popoli nemici, o semplicemente indifferenti da tempo, mortali di razze differenti, continenti, credi, usanze, distanti.
Popoli così contrapposti ed entrambi così radicati nelle proprie idee e forti nelle proprie convinzioni.
Essenziali, rigidi, rocce di difesa e lotta gli uni, longevi, specchio di storia e di misticismo e natura gli altri.
Umani di Amon gli uni, ed Elfi di Tiond ed Ondolinde gli altri.

L’incontro storico si respirava già nell’aria da tempo, da quando gli amoniani si mossero chiedendo un incontro ai Re di quelle terre, il Doriath del nord, dai quali da troppo tempo erano stati banditi.

Il primo contatto, tra questi due popoli era avvenuto in quelle terre precluse ai mantelli rosso imperiale, alla presenza dell’Aran e della Ninque Heri, con la promessa di concludere le trattative nelle terre imperiali alla presenza di tutti i regnanti delle città coinvolte.

E così fu.

Quella sera, il 19 Macinale del 273, Amon era pronta a ricevere gli elfi come non avveniva da tempo immemore.

La Legione fiera nelle sue armature bianche lucenti attendeva ordini per ricevere la delegazione delle regnanze elfiche e le loro scorte, i civis e i viaggiatori di passaggio rispettavano il solenne silenzio di una città che chiusa per indole e storia, si apriva ai propri antagonisti storici.

Gli ordini del Prefetto Xandra Phem furono precisi e fermi. Rigore, disciplina e contegno dovevano caratterizzare l’esercito delle terre umane di frontiera, il manipolo partì per ricevere gli elfi e condurli alla Guerriera.




Ad attendere i Re elfici l’Imperatore Sharendar ed il Prefetto sugli scalini del Mastio, la sede del potere militare amoniano, dinnanzi le guardie di drappello schierate.




Quando la Legione scortò gli elfi attesi, sulla piazza calò il silenzio, il seguito del Doriath si allineò ai lati della piazza, le guardie amoniane lasciarono il passo aprendo gli schieramenti ordinatamente, i quattro regnanti si presentarono dinnanzi ai potenti di Amon.




Ondoline la Splendente rappresentata dal suo Aran Mahel Eruannon e dalla sua Ninque Heri Ritolla.




Tiond la Verde, rappresentata dal suo Haran Aeltherfif e dal Dagor Amlug Màneharnon.




Gli ospiti furono fatti accomodare nella stanza delle riunioni al Mastio, ci furono le presentazioni ufficiali e le reciproche intenzioni sui discorsi da trattare, tutti registrati con dovizia di particolari dal giovane storico amoniano Steziak Varlik, al quale fu concesso l’onore di assistere a questo straordinario incontro diplomatico affinchè ne registrasse memoria ed esiti sugli annali amoniani.




I lialoghi fra i tre popoli furono lunghi e ricchi di particolari.
Affrontate le questioni del bando l’Alleanza Elfica, interamente rappresentata dai quattro regnanti elfici, ne accordò la rimozione agli amoniani secondo le stesse modalità che Amon applicava all'ingresso degli elfi nei territori da essa dominati.

Fu decisa la rappresentanza diplomatica di Ondolinde presso l’Impero e di essa fatto ritratto, designando Ritolla come ambasciatrice per la Bianca Ondolinde.




Scambiate informazioni di interesse comune e inviti reciprocamente civili, nonostante gli storici dissidi e le lontananze tra i due popoli, l’incontro si concluse e gli elfi furono accompagnati fuori dal Mastio dai due amoniani.




L’incontro si era concluso e la Legione comandata dal Prefetto Phem si occupò di scortare gli ospiti fuori dalle mura laddove, la bianca magia elfica, avrebbe potuto aprire, sotto lo sguardo vigile del Tribuno Arcano amoniano Jaegar Rainhart, quel varco che due popoli e due terre avrebbe collegato. Gli elfi sparirono nel portale.

La storia avrebbe rammentato un incontro unico e raro a ripetersi, così come i presenti, e quelle pietre del Mastio che di colori, suoni, odori e intenti era fermo testimone dell’Impero.

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