
*Scritto da Jaegar Rainhart*
*Illustrato da Xandra Phem*
Il 7 Adulain 273 Amon celebrava l'ultima giornata della Festa della Rinascita; per la chiusura della festività che segnava l'avvento della Nuova Amon era stato ideato un ambizioso torneo, in cui i partecipanti avrebbero dovuto sfidare delle fiere con un equipaggiamento sparuto, armati di coraggio e astuzia da contrapporre all'istinto e alla ferocia delle bestie.

Fu così che durante il periodo precedente al torneo i migliori sarti di Amon furono chiamati a intrecciare pesanti reti, i migliori fabbri a forgiare solide catene e gabbie inamovibili, mentre i carpentieri Imperiali iniziavano il progetto di un'arena adatta al nuovo torneo, che dato il forte attaccamento degli Amoniani all'arcaico idioma che contraddistingue i saluti e le urla di battaglia della Guerriera avrebbe preso il nome di Torneo De Noxii.

Tutta la Legione con l'aiuto dei civis si mobilitò per procedere alla cattura di fiere feroci e creature crudeli, portando il vessillo Amoniano in terre ostili agli uomini.

I preparativi furono ultimati con solerzia e disciplina, e l'arena venne edificata poco al di fuori delle mura Nord della città, opera mirabile dei più esperti carpentieri dell'Impero.


Prima dell'inizio del Torneo ogni squadra di combattenti venne chiamata, perquisita accuratamente ed equipaggiata con armamento leggero e un'arma a discrezione di ogni partecipante, nonchè di poche bende per curare lesioni causate dai feroci avversari.

L'agone era stato suddiviso in diverse Arene: in ognuna di esse uno o più rappresentanti di ogni squadra avrebbero dovuto affrontare le creature ostili e sconfiggerle nel minor tempo possibile; le due squadre con il miglior tempo si sarebbero disputate la finale contro le fiere più micidiali, tenute appositamente per l'ultimo evento.
I concorrenti, il cui ingresso nell'Arena era stato sorteggiato, non conoscevano l'identità delle creature che avrebbero dovuto affrontare, dando alle feroci bestie il vantaggio della sorpresa; in più avrebbero dovuto fronteggiare due fiere in ogni Arena.
Le squadre pronte furono chiamate in arena al cospetto dell'Imperatrice Xandra Phem e dei giudici di gara, l'ultima sera della Festa della Rinascita stava per iniziare e il torneo fu dedicato a Zenithar Almasy, Prefetto del Pretorio perseguitato dall'Eretico e bandito dalla Guerriera sotto il suo governo.


I tamburi solenni scandirono l'inizio del Torneo e si fece il silenzio...

Dopo che i Senatori di Amon con l'aiuto di un sacerdote pronto a soccorrere eventuali feriti si sistemavano per poter evitare pericoli di morte per i concorrenti, il primo dei partecipanti fece il suo ingresso nell'Arena.


Messe in azione le potenti leve, la grata della gabbia si alzò, rivelando i primi avversari che sarebbero stati affrontati in singolar tenzone da un rappresentante per ogni squadra; piccoli, orridi mostriciattoli uscirono dalla loro prigione, contorcendosi in maniera grottesca sui loro arti deformi, prima di slanciarsi verso il loro avversario, snudando le zanne e conferendo alle loro fattezze mostruose un aspetto ancor più folle e inumano.





Una volta superata la prima Arena, fu il turno della seconda, in cui ancora le squadre sarebbero state rappresentate da un solo elemento; gli spettatori lanciavano occhiate cariche di aspettativa e orrore alla gabbia, da cui provenivano sibili mortiferi; quando la grata della prigione si aprì, i corpi sinuosi e striscianti dei serpenti giganti delle terre fredde fecero la loro comparsa dinnanzi ai contendenti, mentre i loro denti, colmi di fiele capace di congelare gli arti, erano ansiosi di conficcarsi nelle carni dei loro avversari.

Nella terza Arena il numero dei combattenti che ogni squadra avrebbe dovuto schierare si elevò a due, data la pericolosità delle fiere che avrebbero dovuto affrontare; dalle gabbie provenivano ruggiti e bassi ringhi, e quando esse si aprirono gli Orsilince balzarono fuori con agilità, mostrando i guizzanti muscoli degli arti e leccandosi voracemente i denti a guisa di sciabola, ansiosi di gustare le carni dei loro nemici.

L'ultima arena affrontata da tutte le squadre presenti, rappresentate ancora da due elementi, era molto attesa; gli sguardi ansiosi degli spettatori saettavano frequentemente verso la gabbia, cercando di distinguere i particolari e identificare le fiere che i combattenti avrebbero dovuto fronteggiare; infine la sorpresa fu svelata, quando chinandosi per passare attraverso la grata spalancata i Troll dei Ghiacci emersero in tutta la loro mostruosità, mostrando stolide espressioni di odio e furore mentre si avventavano sugli sfidanti.
Al termine della quarta Arena vennero effettuati i conteggi dei tempi impiegati da ogni squadra per sconfiggere le fiere; e a qualificarsi per la finale furono due squadre di Helcaraxe, la prima composta da Bjarni Herjlfsson, Hank Wolfang e Uriel Vail, mentre la seconda formata da Drakard Blackwolf, Njorak von Kessel e Torkard Valdarsen.
Per l'Arena destinata a decretare il vincitore il regolamento stabiliva che l'intera squadra vi avrebbe preso parte, poichè i ferali esseri che costituivano l'ultimo gradino verso la vittoria erano assolutamente letali; gli Amoniani si erano addentrati nelle foreste orientali delle terre selvagge, alla ricerca del Clan Orchesco, la cui cavalleria era composta da orchi che usavano come destrieri enormi lupi dal pelo nero, addestrati sin da cuccioli a odiare gli umani e tuttavia ad apprezzarne la carne; quando le gabbie si aprirono i mostruosi quadrupedi si gettarono contro gli avversari, ringhiando e sbavando copiosamente; tuttavia al termine degli scontri furono gli uomini a riportare la vittoria contro le bestie.
La squadra che era riuscita a sbarazzarsi nel minor tempo di tutte le bestie fu quella di Drakard Blackwolf, Njorak Von Kessel e Torkard Valdarsen, che vennero premiati dall'Imperatrice in persona e da ella proclamati i vincitori del primo torneo De Noxii, insieme alla squadra che era riuscita a classificarsi al secondo posto meritando anche un lauto premio.

Le squadre vennero richiamate in arena tra urli e festeggiamenti.

La premiazione sancì la fine del primo torneo De Noxii, la nuova tradizione dei giochi amoniani.


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