Rivoluzione di Hammerheim: la dura lotta
Scritto da : Hangius in data : 23/02/2005 16:15:55

La città era spaccata in due: la zona Sud di Hammerheim controllata dai Rivoluzionari, che avevano trovato riparo alla Caserma dei Martelli Dorati. La zona nord era invece controllata dai lealisti, disposti a difesa del palazzo reale. Ancora nessuna traccia di Grifis, probabilmente barricato nel palazzo o... "partito per un viaggio" come avrebbe detto in seguito.

L'attacco del giorno prima a palazzo aveva portato i rivoluzionari ad un passo dal prenderne possesso. Molti rimpiangevano l'occasione fallita, in una situazione che via via si faceva sempre più delicata, con le forze lealiste che crescevano di giorno in giorno. Attacchi sporadici venivano portati al campo dei rivoluzionari. Molte furono le vittime, tra cui moltissimi civili che sostenevano le idee alla base della rivoluzione. Si trattava principalmente di contadini, pescatori e gente povera, affamata dal governo Grifis e pronta a lottare per cambiare le sorti di Hammerheim. Molti di loro non avrebbero più rivisto le loro famiglie, non sarebbero più tornati dai loro figli.. ma erano morti combattendo con onore in nome della giustizia.
All'interno della caserma, si studiavano tattiche per tentare di portare attacchi al palazzo reale, convinti che tutto sarebbe durato pochi giorni, una settimana al massimo. Nessuno immaginava le grandi fatiche e i lunghi giorni di combattimenti che li attendevano...



Di lì a breve ricominciarono gli scontri. I primi attacchi arrivarono dai lealisti, riorganizzati e numerosi, forti della loro esperienza, misero in crisi i rivoluzionari fin da subito. Tra le loro fila vi erano i migliori combattenti che Ardania abbia mai conosciuto, uomini esperti e abili, ma forse anche loro erano impreparati ad un combattimento per le strade della città.



Gli scontri furono durissimi. Entrambe le fazioni in guerra erano impreparate a battaglie di questo tipo: correre costantemente per le vie della città, barricarsi tra i negozi, combattere di continuo fino allo stremo delle forze e vedere la propria città distrutta e devastata da una guerra civile senza precedenti. Ma ognuno di loro tenne duro, impararono a rialzarsi dopo una caduta, fronteggiare il nemico mettendo da parte la paura e combattere gli uni per gli altri. Nel frattempo chi si era dichiarato neutrale, trovava riparo a Rotiniel o a nosper, nel campo di accoglienza allestito da Twarandid.



Le battaglie che seguirono furono sempre più dure. I rivoluzionari cominciarono ad attaccare ripetutamente a palazzo, con brevi ma intense sortite.






Intanto la situazione di Hammerheim attirava l'attenzione delle altre città ed istituzioni di Ardania. Tra questi i druidi, nel loro costante tentativo di far concludere la sanguinosa guerra e far tornare la pace in città. La guerra distruggeva tutto senza pietà, spezzava le vite umane così come quelle degli animali, sconvolgendo ogni equilibrio naturale.



Così come i druidi, anche Rotiniel, oltre all'aiuto fornito agli esuli della città, tentò di riappacificare le due fazioni in diverse occasioni. Ma nessun accordo di pace fù possibile, ogni mediazione si rivelò inutile. Del resto Grifis vedeva solo il suo Impero e lo spettro di sè stesso: la gloria passata, la grande Hammerheim di un tempo...Hangius pensava al futuro, incline a scacciare definitivamente Grifis dal trono, a costo di morire nel farlo. Inutile discutere, l'unica cosa possibile ormai era continuare combattere, ognuno per i propri valori, ognuno per i propri ideali... Gli dei avrebbero premiato i giusti.
Altri tristi eventi si verificarono. Chi ancora reggeva le sorti di Hammerheim aveva in mano un grande potere. Calunnie e falsità di ogni genere cominciarono ad abbattersi su chi aveva l'unica colpa di combattere per la sua gente. Accuse false vennero mosse contro Charis, che affiancava Hangius al comando della rivolta. Sulla base di prove costruite di proposito, la chiesa umana riunita accusò Charis di eresia, senza la benchè minima possibilità di difesa, senza la benchè minima prova certa e inconfutabile di quanto sostenevano. Senza la possibilità di provare la sua innocenza, ignorando le sue preghiere agli Dei, la sua dimostrazione sincera di fede negli giusti Dei.
Un ricatto arrivò invece da chi si professa portatore di fede. Doveva lasciare la rivoluzione,lasciare il suo uomo e il suo popolo. In questo caso, allora, non sarebbe stata eretica. Charis si ritirò al Nord, con la speranza di avere un'occasione per dimostrare la sua fede, per scacciare quelle ingiuste accuse. Venne messa sotto sorveglianza, trattata alla stregua di un criminale.
"Rinuncia alla rivoluzione, rinuncia ad ogni carica futura derivante da questa e allora non sarai eretica. Rifiuta e sarà la tua condanna." Furono più o meno queste le condizioni imposte dalla chiesa di Helcaraxe.

Era troppo.. Hangius rimasto solo ad Hammerheim non resistette più di un giorno senza di lei. Il secondo giorno si precipitò al porto e salì sul primo traghetto diretto al Nord.



La cercò ovunque e finalmente la vide uscire dalla locanda. Nessuna guardia al seguito, il soldato di ronda aveva appena voltato l'angolo. La prese per una mano e la trascinò dentro ad un negozio.

"Tu vieni con me" disse Hangius.
"Non dovresti essere qui.." replicò Charis.

A quel punto bastò uno sguardo, i due si avviarono di nascosto all'imbarcazione ormeggiata sulla costa Ovest e pochi attimi dopo il freddo mare del nord accolse il loro viaggio di ritorno verso Hammerheim.



La popolazione accolse con gioia il ritorno di Charis. Nessuno di loro credeva nelle falsità della chiesa, nessuno che avesse combattuto insieme a lei e patito le stesse sofferenze. L'unione dei rivoluzionari diventò maggiormente salda, l'animo di tutti sollevato e pronto a combattere ancora, e ancora.



Altri durissimi scontri seguirono, altro sangue versato per le strade di Hammerheim...









Il conflitto aveva ormai raggiunto l'apice, le due fazioni si combattevano in modo estenuante ogni giorno e le condizioni della città si facevano sempre più critiche. Di questo passo non ci sarebbe stato nessun vincitore, solamente una Hammerheim distrutta.

Bisognava agire in modo deciso e terminare il conflitto il prima possibile.

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