Due quenya, una promessa
Scritto da : Vanadis Leuconoe in data : 24/02/2005 16:23:14

21 Ninui, dell’anno che gli edain numerano 269. All’interno della quiete della Valle Celata due Quenya stanno per scambiarsi promesse d’amore, di fronte agli dèi e ai propri fratelli. Vanadis attende la dolce Phaerearien, e nel mentre volge il proprio pensiero agli Antichi. Poco lontano, Ella è quasi pronta…

…indugia qualche istante ancora di fronte alle sue confidenti. Ma con decisione scende le scale, e spedita cammina verso il Bianco Tempio, laddove i chierici splendenti pregano Beltaine Progenitrice. Laddove Egli la attende.

Una piccola folla, si assiepa. Con lo sguardo rivolto ai propilei, Vanadis sente avvicinarsi i passi leggeri delle elfe; con le loro lanterne e le loro voci esse giungono, sussurranti antiche litanie.

Ecco Phaerearien. Un bianco abito veste, trapunto di piccole luci: il suo viso bellissimo è incorniciato da una fine acconciatura. Simile ad una dea, Ella appare, scortata da Lilith, Elanor e Loth come un prezioso e fragile fiore.

Gli elfi osservano i due tenersi per mano, e in silenzio alcuni annuiscono placidamente. Giunti essi sono, a testimoniare di un’unione e di una promessa sincera.

E sfilano i presenti verso la Celata Foresta, con Vanadis e la sua Bianca Stella a capo del gruppo, finché agli elfi non appare un albero rigoglioso, con fronde lunari e la corteccia calda di luce. Ecco il luogo adatto e preposto dagli dèi - affinché di due sentieri se ne faccia uno comune - laddove Vanadis e Phaerearien si fermano in un tacito accordo.



I due si guardano in viso, mascherando i propri battiti dietro a piccole frasi e lievi sorrisi. Vanadis cinge le tempie di Lei con una verde ghirlanda, Phaerearien compie il medesimo gesto.

I due si guardano in viso, senza che niente possa distrarre i loro occhi. E come avvenne per Suldanas e Beltaine le loro braccia s’intrecciano vicendevolmente, a suggellare la loro unione per le future ere, fintantoché abiteranno in Arda.

Numerosi sguardi, osservano e ne manterranno ricordo. Tra di essi, il devoto Gil Sereg: dalla sua bocca Earlann emana una pia benedizione e un augurio di vita felice.



E dopo il rito, giunge il tempo della festa; uno splendido banchetto attende di essere onorato. La giovane Lilith fa strada ai due elfi e al loro seguito, affinché si raggiunga il luogo consono per i brindisi e i liuti dei bardi. Un grande desco è stato allestito, di sopra ai flutti che lambiscono i campi della Splendente.



Ognuno prende posto, ognuno reca omaggio a Vanadis e Phaerearien. Si scambiano i doni, si alzano i calici!





E come presagio di un generoso futuro, un seme d’ulivo giunge ai due elfi da Paranor per mano del Gerofante stesso. Sia lode agli dèi, sia lode ai Quenya!

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