[OND] Incoronazion Ninque Heri
Scritto da : Antanion in data : 25/02/2010 21:07:39


Per Ondolinde il 23 Nenimè fu un giorno di grande importanza.
Quel giorno infatti per volere dei Vàlar supremi e sotto la designazione del popolo Quenya,
Enely Palantir, cessata ogni sventura, tratti gli auspici,
fu incoronata Ninque Heri di Ondolinde la Splendente.
Possano i Valar concedergli la lungimiranza, il decoro, la sapienza necessarii per adempiere a questo gravoso compito.
Beltaine posi una mano sulla fronte e doni Amore e Devozione al popolo dei Tareldar,
Sudanas offra esempi di giustizia ed equità,
Earlaan elargisca profonda saggzza e acutezza di pensiero,
Morrigan dia lei astuzia e velocità d'ingegno!

Gli Alti hann sancito.

Nelle prime ore della sera, giacente il Sole nel mare, oltre le alte montagne dell'Elvenqisst,
Ondolinde si popolò di fiaccole e nuove luci; la progenie degli Eldar abbandonò le proprie dimore e venne a concedere
il dovuto omaggio alla Bianca Dama: ad essi si unirono i fratelli di Tiond ed altri che su Ardania sono ritenuti come giusti:
i Cavalieri dell'Alba e coloro che tra gli uomini sono detti Raminghi varcarono il mare instancabile.
Nella ventunesima ora, luminose le stelle nel cielo sereno di Ondolinde, vi fu tale grande frequenza di Eldar che i più antichi dissero:
"Non vi fu sotto il cielo un giorno simile".
E veramente non vi fu un giorno simile, poichè i lumi e le strade,
le bianche mura ed ogni cosa che ad Ondolinde vive furono colmi di grandissima gioia e letizia.
Tutti i presenti, quindi, afferrarono bastoni luminosi e li levarono alti,
così che anche la terra per un momento, ebbe la sembianza del cielo stellato.



I Molti si avviarono verso le acque adagiate presso Ondolinde,
ed Enely Palantir specchiò il suo viso nel lago, dove le ancelle di Earlaan
poterono scrutare i suoi occhi. Nel contempo le graziose Ninque Herindur la
assistevano con cura e con grazia in ogni suo soave movimeno.



Così fu compiuto il rito, e la Ninque Heri fu purificata in Acqua.
Sia la sua anima limpida e libera da ogni nequizia,
sia il suo spirito accolto nella saggezza degli antichi,
sia il suo destino accompagnato da un vento marino.
Venne dunque il tempo che Ondolinde conobbe la sua Ninque Heri:
il Tulip attendeva nella rocca della città.
Qui fu udito il sacro giuramento, e l'aria rifiorì di luce quando i petali
del Tulip, colmi di nuova gioia si fecero di un bianco ignoto.
Grande fu la meraviglia nell'udire il canto sublime del Bianco Albero
e nel veder la Ninque Heri attorniata da un intensa e divina luce.
La magia in quella sacra stanza divenne profonda,
i Vàlar sebravano essere lì, testimoni assieme agli Eldar.








Il sacro rito si concluse, fra la meraviglia dei presenti e la suprema grazia
che aveva accompagnato il Suo svolgersi.
Gli eldar furono invitati a concludere la serata sulla terrazza del Palazzo Reale
dove era stato allestito un sontuoso banchetto.
Tra musica, danze e vivande la notte si concluse serenamente.

Sia lode alla Ninque Heri Enely Palantir
Sia lode ai Valar
Sia lode al Tulip
Sia lode ad Ondolinde Eterna


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