L'Abbraccio fra Fanie Miriel e Jan Larkin
Scritto da : Jan Larkin in data : 15/03/2010 14:10:11

L’aria era carica di emozione a Rotiniel il 25 forense per il sacro rito dell’abbraccio che avrebbe legato per sempre i due elfi Teleri Jan Larkin e Fanie Miriel.

Alla decima ora serale la piazza della Perla dei mari si era riempita di ospiti e amici dei due teleri venuti da ogni dove. Jan Larkin li condusse dunque nel luogo che era stato scelto per celebrare il rito, la sorgente dove nasce il fiume “Raggio di Luna”. Poco dopo è arrivata Fanie, bellissima nel suo raffinato abito. I due elfi si sono trovati sotto l’albero al centro del prato, circondati da tutti gli amici. Fra gli altri era presente una delegazione di Amon guidata dall’imperatrice Xandra Phem, la Lasse Calen di Tiond, Delilah Ethiriel, con altri Sindar di Tiond, l’Aran di Rotiniel Galdor Ringeril insieme alla senatrice Flora Majere, e i cittadini di Rotiniel, alcuni Ramjalar e gli amici di Eldor.

Subito ha cominciato Jan Larkin guardando negli occhi la sua amata. Dopo aver dichiarato di non essere molto bravo con le parole, tanto quanto con la musica, ha fatto cenno a Eeta Van Oviez perché cominciasse a suonare e ha intonato un canto composto per l’occasione:
Da cento lame è stato colpito
il mio cuore è rimasto ferito.
A lungo lo ha ghermito il dolore,
come ferro rovente è stato curato,
lasciate al tempo le piaghe lenire,
come scudo di Mithril s'è indurito.
Così inattaccabile è divenuto,
non l'avrebbe più scalfito nessuno,
ma arido come sabbia del deserto,
nulla vi avrebbe trovato sito ameno.
Eppur ha prevalso la pazienza infine,
come l'acqua che lenta scava la roccia;
nella mia vita sei entrata con passo lieve,
donandomi la tua luminosa amicizia.
Hai carezzato la mia anima con gli occhi,
le difese alla tua semplicità son crollate,
ora nuova vita rende i giorni più ricchi,
alla tua dolcezza le paure si son dissolte.
Ecco il mio cuore è tuo, rinnovato.
Ama, felice e ricco di emozioni ora,
è il mio dono per te, il più stimato,
luminoso ma delicato, abbine cura.
Appena finito di parlare Jan ha appeso la collo dell’amata un ciondolo con conchiglia in azurite in cui era incisa l’espressione “Il mio cuore”, come pegno del proprio amore.
Fanie allora ha preso la parola dicendo: “Melamin, siamo qui sotto questo albero, davanti a tutti i nostri amici,per unirci nell'abbraccio, così come fecero Suldanas e Beltaine tra i rami del Tulip e come loro, rimanere uniti per sempre”. E poi ha continuato: “voglio ballare con te, al suono di una dolce melodia, la danza della vita gettando davanti ai tuoi piedi petali di allegria. Per te ricamerò con fili d'oro giornate solari, mai crepuscoli. Con preziosi pizzi di tenerezza cucirò frasi da sussurrarti con leggerezza e distillerò, come un alchimista, l'essenza della felicità, per regalartela in una coppa di ametista”. A quel punto i due elfi si sono stretti nell’abbraccio solenne, fra il giubilo dei presenti.

Poi Fanie ha preso per mano Jan portandolo sotto la statua del delfino, di fronte alla sorgente del “Raggio di Luna”, invocando la benedizione dei Valar: “Jan, noi siamo come due gocce d'acqua che si uniscono e diventano una. Lo fanno senza rumore, delicatamente, brillando. Si avvicinano, si toccano, si uniscono e non si potrà mai separarle uguali a prima. In una rimarrà sempre qualcosa dell'altra”.

Conclusa la cerimonia, il gruppo degli invitati si è spostato verso sud dove erano stati allestiti tavoli e panche per poter banchettare all’aperto. Tutti hanno mostrato la propria felicità con regali di vario genere, tutti apprezzati dalla coppia, che ha trascorso la serata in piacevole allegria in mezzo agli amici festanti.

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