[HLX] Festa di Primavera al Nord - 25 Macile 274
Scritto da : Jennifer Dhorvan in data : 31/03/2010 16:27:18

E alla fine giorno e notte tornavano ad eguagliarsi. Quando al tramonto il canto dell’Aquila aveva annunciato l’arrivo della stagione degli Alberi, la Primavera, Helcaraxe era pronta ad accoglierla come i padri dei padri avevano fatto in passato. Era il 25 Macile dell’Anno Imperiale 274 e sotto la Rocca i primi nordici iniziavano a riunirsi. Dopo mezza clessidra la piazza era gremita di fratelli del nord e alleati pronti ai festeggiamenti.

Quando Bjorn Hjorvaror, Jarl Dei Ghiacci Stridenti, Signore del Clan dell'Orso Nero, Colono di Hulborg, Mastro Birraio del Nord, Grigliatore di Orecchie e Protettore della zuppa di funghi, Custode della ricette delle Patate Arrosto annegate nel vino e Gran piallatore di assi, giunse nella pizza della Rocca tutti si incamminarono verso l’uscita a Nord, e davanti al Tempio della Forgia Egli incaricò la Gael Jennifer Dhorvan di guidare la processione fino alla piana dove il Sacro Frassino si erge su ogni cosa.

Al passaggio dei nordici ogni Troll cadde in una pozza di sangue, e quella notte più nessun Teschio Rosso avrebbe avuto il coraggio di posare il suo piede fuori dalla tana. E alla fine eccolo, solo e imponente più di qualsiasi alto picco dell’Orus Maer, l’Yggdrasill.

Tutti si sistemarono ai suoi piedi e il primo a prender la parola fu il Barone Claus Von Kessel, che con la sua voce possente come Tuono nella Tempesta iniziò ad intonare un antico canto che parlava del sacro albero, memoria del suo vissuto tra il popolo del Nord.

Pian piano il ritmo incalzante di quei versi di sapienza e tradizione coinvolse tutti gli astanti in una grande danza, e ad ogni strofa tutti rispondevano gioiosi “Ne faccio Parte”.

Terminata quella danza consacrata a Jurth e salutata con un grande brindisi, la Gael Jennifer insieme agli altri Gael Algatros, Helrond e Claus risalirono la collina dell’Yggdrasill e ai suoi piedi si disposero per officiare il Rito delle Radici, in cui avrebbero cosparso di nuovo fango vitale ogni radice del Sacro Frassino.

Il rituale fu assai complesso. Fuochi nei quattro punti cardinali vennero accesi utilizzando rametti secchi di Frassino comune, per liberarne l’essenza. A fianco al fuoco da un lato venne posto a terra un lingotto di Mithryl, il metallo che racchiude in sé le forze dell’universo e le lega in un’unica essenza, e dall’altro lato venne posata la runa Hagalaz, il Ghiaccio, l’essenza del cosmo e la radice dell’essere. Tali sono infatti i simboli dell’Ogham del Frassino, colui che apre la Stagione degli Alberi, e con essi il rito doveva esser segnato. E intanto l’Aquila cantava tra le bianche fronde, e ogni cosa pareva essersi fermata. Infine nel fuoco vennero bruciate foglie di Fusaggine, l’Albero dell’offerta, perché così gli Spiriti chiedevano.

Tutto era pronto, ora si poteva procedere per la preparazione del fango, ed è questo che i Quattro fecero. Ad uno ad uno versarono su di esso acqua pura di fonte, e poi il fuoco ne purificò l’essenza. Quando quel balsamo naturale fu preparato, i Gael iniziarono a coprire il vecchio fango con il nuovo.

Così era giunto il momento dei doni al Grande Spirito del Frassino. Ad esso vennero offerti Luppolo, la bevanda che ogni nordico ama; Semi di Grano, in segno di buon augurio per iniziare la stagione della semina; Mele, affinché le primizie siano abbondanti; e Carne, per propiziare la stagione di caccia. A tutti gli astanti infine venne rivolto lo stesso invito, e a turno in molti lasciarono i loro doni. Ma prima di incamminarsi nuovamente verso Helcaraxe La Bianca Gael Jennifer interrogò i cieli, leggendone i segni nelle nuvole. Questo vide, e con voce sicura lo rivelò ai suoi fratelli: “Ho visto l’Albero, che con la sua chioma al vento annuncia forza e fortuna, e insieme abbondanza nelle messi.” “Gioite Fratelli!! Perché Jurth ci sorride ancora!!” “Ho poi scorto le Onde che si scagliano tra le Stelle, preannunciando una stagione di grandi cambiamenti che porteranno a un miglioramento” “Gioite Fratelli!! Perché in Jurth c’è la forza per affrontare ogni mutamento!!”” “E infine Fratelli ascoltate, perché una prova è alle porte. Ho visto infatti l’Ascia, simbolo di guerra, che preannuncia una battaglia imminente.” “Gioite Fratelli!! Perché in Jurth c’è il coraggio per affrontare ogni battaglia!!” Detto questo, Jennifer invitò tutti a tornare verso Helcaraxe perché era giunto il momento del Palio dello Slepnir, la gara tra i più forti stalloni per decretare il campione che avrebbe tramandato la sua linea di sangue ai destrieri dei guerrieri dell’Esercito dei Ghiacci Stridenti. Una grande arena era stata allestita nei pressi di Kaek Valdar, e alberi e fiori abbellivano con grazia tutta la piana.

Numerose bestie si scontrarono, alcune troppo giovani per quella sfida, altre estremamente potenti.

Ma alla fine lo stallone della nordica Sigelinda chiamato Liuto si dimostrò l’unico degno a rappresentare per quell’anno la forza e la potenza fecondatrice di Slepnir, il nero cavallo a otto zampe di Aengus, e alla sua allevatrice venne consegnato il Premio dalla Biarki Rajuca Festhuck.

Venne così portata la Bianca Giumenta per l’accoppiamento, e la nuova linea di sangue prese inizio in quell’unione.

Tutti erano pronti per andare a consumare il Banchetto di Primavera, ma con grande sorpresa gli Djaredin invitarono i presenti a fermarsi per vedere il dono che avevano portato per i loro cugini del Nord.

Con i loro bizzarri archibugi illuminarono il cielo di variopinti colori, e enorme fu lo stupore della folla che ammirava quello spettacolo di luce, allegro come il primo vento di Primavera.

Quando le ultime luci dei nani si furono esaurite Jennifer, Ostessa del Troll Ubriaco, invitò tutti ad andare a consumare il grande Banchetto di Primavera, a base di cacciagione e primizie di stagione.

La Primavera era stata accolta come i padri dei padri avevano tramandato, e un periodo di abbondanza iniziava a brillare sui ghiacci come rugiada del mattino.

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