[HLX] Festa d'Estate, A.I. 274 - Parte II
Scritto da : Jennifer Dhorvan in data : 31/07/2010 14:00:43

La sera successiva Helcaraxe attendeva festosa l’arrivo degli uomini che avrebbero sfidato gli animali del Nord. Era stata allestita una grande arena proprio fuori Kaek Valdar, e vicino era stata piazzata un’ampia tenda dalla Birreria il Troll Ubriaco, dove erano pronti succulenti panini a base di porco e boccali di Birra Troll preparati da Jennifer e dalla cuoca Sabine. Le due nordiche avevano ingaggiato come banchisti del tendone il Valdar Borghat Vaderson e il giovane Voghen. I due volenterosi si misero subito a lavoro. Vennero presi d’assalto dagli ospiti appena giunti che senza perder tempo si misero in fila per accaparrarsi quelle prelibatezze.

Non fu facile per Jennifer richiamare l’attenzione dei presenti intenti a riempirsi la pancia, ma alla fine si radunarono tutti intorno all’entrata dell’arena. Lì la Gael spiegò che il torneo era stato organizzato non solo per uno scopo competitivo, ma soprattutto perché quelli erano i Giorni delle Bestie, quando l’Estate con la sua energia scalda le pellicce degli animali rendendoli forti e vitali. Per questo in tale stagione essi dominano sugli altri elementi, ed è il periodo migliore per confrontarci e acquistare da essi nuova forza.

Le bestie già erano tese perché sentivano l’arrivo della sfida, e il Rumenal Mannurath invocò su di loro la benevolenza di Jurth.

Era ora di accogliere la sfida. Diversi uomini - nani, nordici e stranieri del Sud - si misero in fila davanti a Jennifer ed ella spiegò loro le regole della competizione. Doveva essere uno scontro alla pari tra uomo e bestia, quindi non erano concessi incantamenti ed altri espedienti che l’uomo è solito usare. Ai coraggiosi fu distribuito un equipaggiamento scarno ed essenziale, un’armatura fatto in pelle dei ghiacci e ossa, e dei semplici artigli, così da potersi avvicinare il più possibile alle bestie che nulla conoscono all’infuori del proprio corpo.

Nell’arena furono fatti posizionare nei cerchi di pietra i quattro animali: Sjalavrak,il bianco lupo dal manto folto, saggio e forte legato al territorio; Zannarotta, il regale leopardo che attraversa la neve e nessuno lo domina; Urkraft, l’orsolince dalle lunghe zanne e dalla forza di roccia; e Freddaspira, la grande serpe, letale come la folgore dell’inverno.

I primi che si cimentarono nell’impresa, forse sottovalutando la potenza di quelle fiere bestie, non riuscirono a battere il bianco lupo e tutti ne rimasero colpiti. Quello che credevano essere facile si rivelò assai arduo e allora l’entusiasmo crebbe in quella piana innevata.

Il primo a riuscire a battere il lupo e poi il leopardo fu un nano dalle braccia come ferro, ma le zanne di Urkraft vinsero sulla sua maestria.

Quando fu il turno del Guardiano dei Ghiacci l’arena esplose in un giubilo di acclamazioni. Kane senza indugio si scagliò contro le bestie con precisione letale, e giunse infine a sfidare Freddaspira. La serpe sembra eseguire una danza mortale con i suoi morsi e i suoi veloci movimenti, ma il guerriero aveva dalla sua l’esperienza di innumerevoli battaglie e alla fine la lasciò all’angolo sfinita.

Altri come il Guardiano riuscirono a compiere l’impresa. Il nano Groin, saldo come la roccia della terra degli djaredin; il guerriero Tyggve, in cui il sangue del nord scorrendo nelle sue vene fiero lo guida; Il Maknar Bianco che con la sua ira ha piegato la bestia. Solo loro riuscirono a varcare il quarto anello, e furono alla fine richiamati da Jennifer in esso e li la folla li acclamò come vincitori. Ma la sfida non era ancora terminata, un’altra prova li attendeva. Mentre la Gael parlava infatti dal bianco bosco si sentì un forte ruggito che fece vorticare i fiocchi di neve come tempesta. Un grande orso bianco apparve maestoso sulle sue possenti zampe e si fermò proprio davanti ai quattro vincitori, guardandoli fiero e minaccioso.

Eccola quindi la bestia che sola regna sulle terre innevate. Esso è insieme il guerriero e il saggio che tutto insegna all’uomo del Nord. Il padre che non abbandona mai i suoi figli e si sacrifica per essi. La vera sfida era questa: combattere insieme al gigante del Nord ad armi pari e i quattro accettarono, non poco preoccupati ma impavidi e orgogliosi come guerriero deve. Gli scontri furono cruenti. Anche se i quattro erano tutti abili nell’arte della guerra ciò che dovevano affrontare non era un esercito ma la furia del Nord!

Alla fine degli scontri Jennifer richiamò la folla, e a tutti disse che non c’era vincitore, ma che con quella sfida il Nord voleva dimostrare quanto fosse preziosa la terra in cui abitavano e quanto gli animali che l’animavano fossero fieri e forti, degni del massimo rispetto e così l’uomo che si confrontava con loro degnamente.

Tutto finì nella gioia di Wunjo, che brilla sulla festa e promette sorrisi all’uomo che danza come foglia al cospetto di Jurth.

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