
Rotiniel, 24 Orifoglia 274
27 Narbeleth della 36° parte della 21° Fioritura del Tulip
La sera era limpida e chiara, i primi venti dell'Autunno iniziavano a soffiare.
Lentamente i fedeli si apprestavano a raggiungere la nuova piazza di Rotiniel, camminando sui maestosi ponti, oltrepassando i canali e le nuove e maestose costruzione.

L'occasione di tale celebrazione era il consueto rito della Benedizione delle Acque autunnale, in cui si rende grazie al Vala Earlann per tutto ciò che egli ha dato ai suoi fedeli e per la protezione sui commercianti marittimi.
In questa occasione si festeggia anche la chiusura dei commerci navali per via delle tempeste invernali, approfittando di questo periodo per la manutenzione delle navi.
Inoltre il momento era propizio per unire alla celebrazione rituale anche una solenne benedizione dell'opera maestosa degli artigiani e dei costruttori, che avevano da poco portato a compimenti una ristrutturazione dell'intera città; si erano seguiti gli antichi progetti poco tempo prima rinvenuti, appartenuti ad Ersyh stesso, figlio di Marip'in degli Elenion.
La cerimonia era organizzata come di consueto dalla Via della Fede del Tempio di Rotiniel, era presenti ad officiare i sacerdoti di Earlann Fanie Miriel e Nendur Menel, supervisionati dalla Somma Sacerdotessa Midne Merwen.

Lentamente la piazza si fece gremita, con l'arrivo anche delle delegazioni di Ondolinde e Tiond. Molte delle personalità più influenti e importanti del Doriath e della Collettività erano presenti, tra cui l'Aran della Splendente Elenadil Laereth e la Bereth della Verde Ireth Minyatur.


Dopo aver accolto tutti i pellegrini giunti a partecipare, il Gran Maestro del Tempio Fhyldren diede formalmente il benvenuto da parte del Tempio e del Senato della Perla, e introdusse spiegandolo il rituale che stava per avere luogo.
Il rito vero e proprio ebbe inizio quando i sacerdoti, salmodiando, cominciarono a raccogliere l'acqua della sacra fonte di Falmalonde, che da secoli troneggiava ormai nella piazza di Rotiniel; quell'acqua quella sera sarebbe stata portata in giro per le vie cittadine, ed usata per benedire i luoghi di interesse.

La Somma sacerdotessa rivolse una preghiera all'Antico Spirito che in quelle mistiche acque trovava dimora ed egli rispose alle invocazioni dei sacerdoti comparendo agli occhi dei fedeli.

Con fare bonario rivolse loro il suo sguardo ancestrale e saggio in cui si potè chiaramente leggere il suo compiacimento per il rispetto che la Collettività riunita tornava a tributargli, ricordando di venerare la sua figura in simili occasioni.
I fedeli vennero condotti poi verso i moli e i cantieri navali, cuore pulsante della vita dei teleri, dove il sacerdote Nendur Menel invocò la benedizione dell'Aran Tumno ringraziandolo per le correnti propizie in mare, che muovevano pesca e commerci. Prima di ripartire verso la tappa successiva i Sacerdoti deposero delle conchiglie ai piedi della statua del Vala, come tributo simbolico della loro devozione.

Dopodiché il corteo si mosse alla volta del mercato, nella nuova e restaurata zona commerciale, fervente centro di scambi economici e culturali, dove la sacerdotessa Fanie Miriel invocò la benedizione di Earlann sugli artigiani della Perla, ringraziandolo per l'ispirazione e per la maestria che ad essi sempre concede.

L'ultima benedizione venne dispensata ai campi, nella zona rurale della Perla, dove i sacerdoti ringraziarono l'Illume Saira per l'acqua che generosamente aveva mandato a dissetare i raccolti.
Poi ricondussero il corteo verso il Tempio, dove si sarebbe svolta la tappa conclusiva del rituale.

Rientrati entro le mura cittadine, i fedeli si soffermarono nel Chiostro ad ammirare la nuova costruzione dell'intero Quartiere del Tempio, che finalmente dopo decenni tornava ad ostentare la sua elficità anche nell'estetica, con strutture voluttuose e rigogliosi giardini che facevano da contorno a quel luogo mistico di preghiera e conoscenza.

Quando i fedeli ebbero preso posto nel Tempio di Earlann e Morrigan, i sacerdoti si apprestarono a versare l'acqua della fonte nella vasca consacrata collocata dietro all'altare.
Durante l'esecuzione di quell'atto rituale la Somma Sacerdotessa celebrò con le parole la simbolica armonia che quel gesto rappresentava, tra il glorioso passato e il luminoso presente della Collettività.
In quel momento delle piccole, ma intense luci apparvero cominciando a fluttuare sulle limpide acque della vasca. Un altro segno della benevolenza dei Valar e degli Spiriti Antichi che da sempre popolavano la terra sacra degli Eldar!

La cerimonia si avviò al termine accompagnata dalle ispirate parole di Nendur Menel, che guidò l'animo dei fedeli in un ultima sentita preghiera.
Un'intensa luce si sprigionò davanti ai sacerdoti, avvolgendo completamente la sala, mentre i sacerdoti invocavano la benedizione dei Valar sui fedeli.

La cerimonia, con quell'ultimo segno della benevolenza e della gloria che i Valar manifestavano al loro popolo, ebbe fine.
La serata proseguì con un tipico banchetto attorno al fuoco, presso la spiaggia, alla maniera telera, per sostentare anche il corpo oltre che lo spirito, in quella sera speciale.

Alcuni, forse i più temerari, raccontano che i festeggiamenti allegri e gioiosi si protrassero a lungo nella notte, e che i presenti rimasti furono coinvolti in bagni al chiaro di luna tra le onde limpide e accoglienti, nel pieno delle usanze degli Elfi del Mare.
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