[ELD] L'ultimo saluto alla Fortezza Mezz'elfica
Scritto da : Sharka Wolf in data : 03/02/2011 00:55:14

Erano passate tre settimane ormai dall'ultima volta che avevano messo piede in quelle terre, i Grimlock avevano reso la fortezza inabitabile e il terremoto inaccessibile. I confratelli si ritrovarono in piazza ad Amon, come secondo gli accordi presi con gli umani della guerriera, quella notte avrebbero tentato l'impossibile nell'ennesimo tentativo di salvare la loro Fortezza, quella che per molti era solo una buia grotta in antro remoto delle terre selvagge ma che per loro rappresentava tutto, un sogno, una speranza, una nuova vita... Mai prima d'ora si erano sentiti tanto impotenti di fronte agli eventi, mai come stavolta ogni loro mossa appariva disperata ed inutile, ma non vi rinunciarono, non potevano farlo! Non sarebbe stato giusto nei confronti di tutti i fratelli che avevano dato la vita per creare tutto quanto, per quelli che diedero la vita per difenderlo e per quelli che ancora oggi sperano in una nuova rinascita. Erano appena passate le nove della sera, i loro visi celati sotto il cappuccio mostravano la loro rabbiosa frustrazione, per giorni non pensarono altro che a preparare quest'ultimo attacco, consapevoli che sarebbe servito a ben poco ma che avrebbero portato a compimento. I manti rossi di Amon iniziavano a diventare sempre più numerosi, la piazza in pochi minuti si riempì e non appena i due schieramenti furono pronti si destarono dalla loro quiete e brandendo le armi marciarono verso la vecchia Amon, li giunti persino i briganti cedettero il passo all'armata, nascondendosi nell'ombra dei ruderi. Entrarono nel tunnel e raggiunsero il cunicolo che li conduceva presso l'ingresso di Eldor,non appena giunti li dove il crollo aveva ostruito l'unica via d'entrata legarono grosse funi attorno ai macigni e picconandovi attorno nel tentativo di frantumare i detriti, tirarono via con forza i massi liberando l'accesso alla Fortezza.

Dopo aver ascoltato le direttive i due eserciti entrarono all'interno del corridoio ove un Grimlock sembrava attenderli, forse attirato dai rumori degli scavi; la battaglia iniziò cruenta sin da subito, il Grimlock era molto grande e faticava a muoversi in quel corridoio stretto, ma nonostante ciò resisteva bene ai colpi dei guerrieri che tentando di farsi strada tra le macerie cercavano di farlo arretrare verso la piazza. Tra fragor di fendenti e fischi di frecce lo sguardo dei confratelli si posava sulle macerie che ricoprivano il pavimento della Fortezza, le stanze ormai irriconoscibili custodivano malinconici ricordi dei tempi andati, scene che nella mente si susseguivano rapine e travolgenti e che nel cuore lasciavano un vuoto assai profondo. Per cinque lunghi anni quella grotta era stata la loro casa, per cinque lunghi anni avevano combattuto per difenderla, ed ora erano li, per l'ultima volta, per l'ultima lotta, a combattere una guerra già persa ma che ad ogni costo andava conclusa.

Mentre i loro sguardi si perdevano tra il polverone delle macerie la loro attenzione tornò sul Grimlock che ormai privo di forza vitale si accasciava al suolo, oltre il suo cadavere la piazza li accoglieva con ancora i fiori e le piante rigogliose ed in buono stato.

Che ironia... la stessa natura che ci ha vinti, è stata battuta da se stessa. Tanto piccoli e delicati questi fiori, eppure sono ancora qui a testimonianza della loro forza.

Mentre i guerrieri riprendevano fiato, alcuni dei confratelli mostravano agli Amoniani la pianta della sede, spiegando loro i luoghi ove stanziavano i Grimlock e quale fosse il modo migliore per raggiungere tali zone, ma nel momento stesso in cui si discorreva ecco che i Grimlock sfondarono la parete del teatro irrompendo nella sala e dando inizio ad un'altra battaglia.

Un tonfo, un ruggito, un rapido movimento del busto, la spada del cavaliere si conficcò sotto la scapola del Grimlock trapassandolo da parte a parte, ma a nulla servì, esso voltandosi con furia inaudita colpì ferocemente il guerriero che parato il colpo con lo scudo venne sbalzati di qualche metro. Due frecce penetrarono nel collo del Grimlock mentre i balestrieri lo bersagliavano alle gambe; schizzi di sangue tingevano le polveri sul pavimento mentre l'energumeno afferrava un masso e lo sollevava da terra per scagliarlo contro il suo nemico, un fulmine lo prese in pieno facendolo vacillare, poi un colpo di spada al ginocchio e il Grimlock rovinò per terra mentre il macigno gli fracassava il cranio. Il guerriero tornò dunque sul cadavere del Grimlock afferrando l'elsa della sua spada estraendola dal cadavere ormai senza vita. Un'altro di quei mostri era stato abbattuto, ma chissà quanti ancora ne avrebbero dovuti incontrare. In un momento di calma il Midian si avvicinò alla teca ove era posta la spada dei fondatori, un cimelio dei tempi di Ceoris, unica testimonianza materiale della prima confraternita, era ancora li, intatta, come se in quel punto della sala nulla fosse accaduto, la sua lama ancora era lucida e tagliente con l'incisione ancora ben visibile. Il Midian la raccolse e procuratosi un fodero ve la ripose e la legò ai fianchi.

Intanto i due eserciti entravano all'interno dell'arena, e qui la lotta divenne massacro, ben cinque Grimlock li attaccarono contemporaneamente in una stanza poco più piccola della piazza, i maghi iniziarono ad evocare e scagliare fulmini e saette, i guerrieri posizionatisi in formazione resistevano a fatica ad ogni loro attacco per dare modo agli arcieri da dietro di colpirli a morte con le loro frecce. Il sangue scorreva copioso dai corpi flagellati dei Grimlock mischiandosi al veleno usato per indebolirli, i maghi davano sfogio delle loro arti più temute mentre qualche passo in dietro il curatore soccorreva chi bisognava di urgenti attenzioni.

Nello stesso istante in cui il silenzio tornò ad invadere la sala una forte scossa tellurica investì l'intera struttura, blocchi di pietra si staccarono dal soffitto mentre un polverone si alzava sempre più dalle macerie. Gli Eldoriani e gli Amoniani corsero dunque nella piazza e qui si apprestarono a recuperare tutto quanto era possibile portare in salvo, trofei, reliquie e bauli vennero presi e trascinati fuori dalla Fortezza mentre altri guerrieri respingevano l'avanzare dei Grimlock che da buie gallerie facevano la loro comparsa.

Quando tutti i beni furono portati in salvo gli Amoniani iniziarono a far premura all'esercito per rientrare in città, poiché la struttura rischiava di crollare da un momento all'altro, ma il Midian chiedendogli ancora qualche attimo, giusto il tempo di salutare per l'ultima volta tutti i ricordi di quei cinque lunghi anni e soprattutto i fratelli che in quella Fortezza avevano lasciato molto di più. Portata nella piazza la lapide scolpita la fissarono vicino a tre enormi macigni e qui, accompagnati dalle parole del caro amico Sallius, i confratelli volsero ai loro cari l'ultimo saluto.

A memoria di tutti i mezz'elfi che hanno combattuto e dato la vita per un sogno. Avete dato la vita per difendere ciò in cui credevate, ed oggi siamo qui a commemorar le vostre gesta, nella pietra sarà scolpito il vostro ricordo, perché nella pietra rimanga inciso per sempre, a testimonianza di quanto avete fatto per amor della vostra gente, a testimonianza di ciò che Eldor è stata, è, e sarà sempre.


Addio.

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