[LKN] La distruzione di Loknar
Scritto da : Maluan in data : 13/03/2011 21:15:33

“Oggi le tenebre sono scese come tre anni fa ad oscurare il cielo alla quarta ora della sera, da quel momento brancoliamo letteralmente nel buio”
(21 Nembonume 274, Diario della Notte, Maluan)

Non sarebbe trascorso molto e i loknariani avrebbero conosciuto i loro nuovi acerrimi nemici, molto più pericolosi e possenti dei Terathan che dalla fondazione nel 268 avevano imparato a conoscere e fronteggiare.
La sera del 21 Nembonume una distesa, quasi infinita all’occhio umano, di cadaveri maciullati dei figli di Ghaunadaur si presentava innanzi le mura di Loknar. I “Grimlock” avevano fatto la loro comparsa sulla superficie di Ardania. In lontananza imbastivano e preparavano qualcosa, assecondati dalle tenebre, una cosa della quale presto gli abitanti della Casa di Elok avrebbero fatto presto amara scoperta.




“I Grimlock hanno sferrato una pesante offensiva che ha danneggiato le mura del villaggio e ha seminato morte e distruzione fuori e dentro di esso. I pastori non sono riusciti a mettersi in salvo e sono morti nell'attacco, le creature ora si cibano dei greggi che erano rimasti fuori. Esse sono riuscite ad oltrepassare le mura e ad arrivare alla piazza della città. La statua di Elok è stata infranta da un colpo di clava di una di queste creature, alcune guardie hanno perso la vita nella difesa, ma comunque la città è riuscita a resistere all'attacco. La Casa di Elok è sotto assedio, pile di cadaveri ingombrano le sue vie.“
(25 Nembonume, Diario della Notte, Maluan)



Per quattro interi giorni i neromanto resistono stoicamente alle orde Grimlock e ai loro continui attacchi volti alla città e con forza difendono l’aspro frammento di rovine che la città di Loknar sta diventando.

Nella notte del 29 Nembonume però a nulla vale il coraggio, il valore e la forza dei loknariani che in netta inferiorità numerica e di forze vedono radere al suolo quella che consideravano la propria casa. In lontananza i sopravvissuti allo scontro, ritiratosi sull’Isola della Sorella di Derit, assistono impietriti allo scempio della loro patria e al rumore sordo di macerie infrante che si espande fino alle loro orecchie.