Il Drago di Perla
Scritto da : Lowell Dew in data : 12/09/2011 14:07:35

La libreria profumava di legno di abete, la luce gialla delle candele illuminava l’archivio della nuova caserma. Sfogliai alcuni rapporti e mi soffermai su quello scritto qualche mese prima dal mozzo Vincent, che ormai non faceva più parte della Splendida.

“… quest’oggi ho avuto un incontro ravvicinato con un drago dalle scaglie color perla… dopo una lunga chiacchierata ha espresso un particolare interesse alle ricchezze aurifere del nostro glorioso regno….ha detto di esigere un dono in oro da parte del nostro Sovrano per via della sua superiorità e grandezza. In allegato la mappa”

Nell’ultima pagina del resoconto era stata abbozzata una mappa del golfo, poco sopra il tempio di Danu con una grossa X posta al centro del golfo stesso.

Nei giorni seguenti il Re mi convocò a palazzo, seduti attorno ad un tavolo accavallò le gambe e iniziò a parlare guardandomi con espressione seria:

“Avete letto il rapporto del mozzo, questo mi risparmierà del fiato. Questa sera avrà luogo una missione il cui scopo è ottenere maggiori informazioni su tale creatura, con l'aiuto dell'Ordine della Quercia. Il Sommo Gerofante, Anyndel, giungerà alla Capitale a breve e la "recita", così è corretto chiamarla, avrà luogo.
All'atto pratico Anyndel fingerà di essere un ambasciatore hammin, sarà accompagnato dai Martelli Dorati via mare sino al luogo ove dovrebbe risiedere il drago. Naturalmente la missione sarà guidata dai Martelli Dorati ma il compito principale è quello di ottenere informazioni sul drago e, dunque, è necessario assecondare le richieste del Sommo Gerofante.”



Il Re proseguì mostrandomi un bauletto pieno di preziosi gioielli creati dalle abili mani di Raya:

“Il contenuto di quel bauletto fa parte del dono che Hammerheim offrirò al drago per motivare l'incontro. Precisamente il Gerofante intende riferire al drago che lo scopo è quello di valutare la maestosità della creatura in modo da potergli donare un quantitativo adeguato di ori e oggetti preziosi.
Il Drago dovrebbe trovarsi in prossimità della baia fra la Cattedrale e la spiaggia poco ad ovest. Data la sua capacità di annusare l'oro dovrebbe uscire dall'acqua da solo, senza che dobbiate cercarlo con troppa solerzia.
Il Comandante Alethor mi ha avvertito che all'interno del magazzino della Caserma sono riposte delle armature d'oro di cui i Martelli debbono disfarsi, e dunque una parte di esse potrebbe essere utilizzata assieme a quei gioielli.”

Quella stessa sera radunai gli uomini e spiegai loro la situazione, li osservai uno per uno mentre attendevamo l’arrivo del Sommo Gerofante: Leon Norman, Caleb Grabstein, Alika Thiomonden, Raya, Mikhas, Ametryl Farabel, Wiranos, mi fidavo di ognuno di loro e insieme, se fosse stato necessario, avremmo combattuto ancora una volta uniti, spinti dal coraggio e dalla curiosità di vedere questa creatura tanto maestosa quanto arrogante che minacciava la nostra amata città.
Mi distrasse il bussare alla porta della caserma, il Gerofante era arrivato, salpammo sull’ Allegra Compagnia alla volta del golfo.



Girammo attorno a degli scogli sotto la cui profondità era nascosta una caverna, il Gendarme Norman si spogliò e scese a dare un’occhiata, poco dopo l'acqua gorgogliò e il Drago ne emerse in uno sfavillìo perlato e meraviglioso.



Pochi dei presenti se ne resero conto ma eravamo gli unici uomini dei nostri tempi a vedere una creatura la cui specie era ormai scomparsa da Ardania.




Il giorno successivo stilai un rapporto che consegnai al Comandante Alethor e a Re Dreyfus:
“Arrivati nei pressi della grotta abbiamo atteso che emergesse, abbiamo provato ad attirare la sua attenzione gettando monete in mare ma non si è fatto vivo. Il Gendarme Norman è sceso a nuoto nella grotta ed ha chiesto al drago di emergere per conferire con il Gerofante. Poco dopo il drago è emerso chiedendo chi fosse l'ambasciatore.
Il Gerofante gli ha offerto due scrigni, uno preparato da Hammerheim, l'altro dall'Ordine della Quercia. Il Drago ha preso entrambi e, apprezzando i doni, ha concesso di rispondere ad alcune domande.
Ha detto di chiamarsi Silol, che nella lingua elfica significa "risplendente" o "brillante". A suo dire è molto più potente dei comuni draghi poichè egli è in grado di comprendere la vera essenza della natura e in particolare ha un grande legame con l'acqua. L'aspetto perlaceo azzurro deriva appunto da questo legame e in effetti ci ha mostrato che, nonostante la mole, era in grado di muoversi con notevole grazia e agilità sulla superficie marina.
L'acqua lo sostiene e lo rende più potente di qualsiasi altra stirpe. Ha spiegato che è in grado di scatenare fulmini e acqua in una forza incontrollabile, al cui confronto le burrasche di mare sembrerebbero miti. Ci ha mostrato parte di questo potere, ha agitato le ali finchè hanno cominciato a crepitare e miriadi di fulmini si sono abbattuti attorno alla nostra imbarcazione, poi dalle fauci ha soffiato un getto di pericolose schegge di ghiaccio.
Il Gerofante ha dato al drago un'armatura in oro come dono di commiato, il drago ha auspicato un'altra visita ancora più ricca..”





Passarono diversi giorni dall’incontro quando una notizia corse fra le strade cittadine: il Forte Zefiro era stato allagato, il drago lo aveva eletto sua dimora.

Fu stabilito un piano, con la collaborazione dei druidi avremmo ucciso il drago ed eliminato la minaccia sul nostro popolo.
Una parte degli hammin fu affidata a me: Nadine Venthal, Kharmon, Morsdek, Jadan Kotar, Vincent, Marianne Heaney, Caleb Grabstein. Ci sporcammo con della terra e indossammo abiti da lavoro per nascondere le armature, ci dirigemmo al Forte e là fingemmo di essere dei minatori.
Alla vista del drago Lord Kharmon s’impettì con fierezza e mentre il drago ci studiava con i suoi occhi perlacei il lord strinse un pugno con rabbia, temetti che scattasse in un gesto d’ira e si abbattesse contro il drago facendosi uccidere e mandando in fumo il nostro piano, cercai di distrarlo, gli spazzolai una spalla fingendo di pulirlo dallo sporco e sembrò funzionare.
Stetti poi ad ascoltare il dialogo fra Vincent e quella maledetta bestia.
Vincent: < ..ricordo bene l'atto di clemenza nei miei confronti e sono venuto qui per ripagarlo. Ricordo bene quanto amate l'oro ed ho assoldato un gruppo di minatori hammin per scavarne quanto più possibile e donarlo a voi. Scaveranno per due giorni: giorno e notte!
Inoltre uno dei minatori mi ha indicato un luogo che sembra essere ricco di oro e altri metalli preziosi, abbiamo anche fatto qualche scavo per confermare la voce ed è risultata veritiera... ma forse solo un piccolo filone..ricordo bene la vostra abilità nel fiutare l'oro e siamo venuti qui per chiedervi di venire ad indicarci il luogo migliore, di quel filone, ove poter scavare e... ad osservare anche il lavoro..se vi aggrada...>
Sil'ol il Drago di Perla:< VERRO' CON VOI AFFINCHE' POSSIATE DEDICARVI ALL'OPERA PER COMPIACERMI>
Prima di andare annusò nell’aria percependo la presenza di oro su di noi, Vincent ci esortò a donare quanto avevamo, lo gettammo a terra e con le grosse zampe il drago raccolse le nostre misere monete.



Il Drago raggirato ci seguì in una grotta dove alcuni druidi travestiti fingevano di scavare e sul fondo grossi mucchi di oro grezzo brillavano preziosamente. La bestia si fece avanti e quando fu al centro della grotta i druidi Haryon, Eredrik Vehemas e Reyn cominciarono a salmodiare le antiche parole “TA BREA` FEARG ORM, DAMNU ORT” il drago si voltò e gli hammin cominciarono a picconare maldestramente la roccia per distrarlo, i druidi proseguirono battendo un colpo a terra dopo aver pronunciato determinate parole. La terra sotto il drago cominciò ad ammorbidirsi e i druidi incalzarono cantilenando all’unisono:
“Do chorp De Targor Dia,
Titim gan eiri Ort,
Loscadh do Muchad bhi Ort,
Ta Brea` fearg Orm”
La terra si mosse attorno alle zampe artigliate imprigionandole in una morsa resistente, gli hammin indossarono i guanti e le gorgere che avevano tolto per travestirsi da minatori, Caleb Grabstein, come previsto dal piano corse fuori a chiamare il resto degli hammin nascosti nel bosco. Il Comandante Bedwyr Alethor fece irruzione seguito da Re Dreyfus da valorosi soldati come Bastian Arbuthnott e Aedan.
Quando fummo certi che il Drago non potesse più muoversi gli gettammo addosso degli intrugli infiammabili e tutto attorno a lui crepitarono alte fiamme mortali.


Nel chiasso tuonavano le voci hammin:
Bedwyr Alethor: “IN GUARDIA HAMMIN! …..PRIMA LINEA!..... NON FATELO PASSARE!”
Kharmon “LASCIATE UNA VIA DI FUGA PER I FERITI…..ALIMENTATE IL FALO’ COMPAGNI…..CARICA ME DANNATO….STASERA TORNEREMO A HAMMERHEIM DA VINCITORI, HAMMIN”
La bestia agitava le ali ma le forze l' abbandonavano lentamente, emise un ultima scarica di energia prima di crollare a terra, attorno al suo corpo inerme gli uomini, i bipedi come ci chiamava lui, esultavano vittoriosi.

Una volta debellata la minaccia non rimaneva che sistemare Forte Zefiro, il Re mi affidò la direzione dei lavori per prosciugare l’acqua che lo allagava.
Si fecero avanti pochi volontari ma sufficienti al lavoro che ci aspettava. Ametryl Farabel fornì a tutti degli abiti da lavoro.. secondo i suoi gusti!




Dalle parti putride del terreno sbucarono topi molesti probabilmente disturbati dalle tinozze che usavamo per raccogliere acqua. Una volta uccisi riprendemmo a lavorare e quando finalmente il terreno fu prosciugato seppellimmo in una buca fuori il forte le piccole carcasse per evitare che trasmettessero malattie.








Non rimase che attendere che la calda luce di Aguardar completasse il lavoro asciugando l'umidità dal terreno, Forte Zefiro sarebbe presto tornato ad essere un degno avamposto della Splendida e il Drago di Perla una storia da raccontare.

Comandante Lowell Dew

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