Nel villaggio di Loknar non c’è festa più attesa di quella della Vendemmia, un appuntamento immancabile per tutti i cittadini che, dopo gli ozi estivi, riprendono le loro attività senza, tuttavia, perder l’occasione di rendere omaggio ad uno dei migliori frutti che la terra dona loro: l’uva color rubino da cui nasce il celebre Rosso di Loknar.
La vendemmia del 276 giunse, tuttavia, carica di un significato ben più profondo di quello di una comune festa di paese.
L’inizio dell’autunno era stato piuttosto turbolento in seguito alla scelta della cittadinanza di ripristinare gli antichi valori del Libero Trattato ed alle tensioni createsi a causa della rielezione del nuovo Consiglio.
Ogni loknariano necessitava di ritrovare un equilibrio nel suo piccolo ma soprattutto di riappropriarsi di quel senso di fiducia e di comunità sui cui il villaggio stesso si fonda.
Il 26 di Solfeggiante il villaggio era in pieno fermento.
I Consiglieri accolsero nel tardo pomeriggio gli esponenti della Lega di Rotiniel ed i locandieri di Amon e del Trivo che, esponendo i propri prodotti vinicoli, contribuirono a trasformare i vicoli di Loknar in un’unica grande osteria permettendo così ai visitatori di riscoprire i piaceri dei migliori vini ardani in fiera.
Il sole tramontò tra un sorso di Canto delle Fate, un bicchiere di Fuoco di Suldanas ed un assaggio di Tinto del Trivio e gli ospiti funrono quindi invitati a seguire tra le vigne i mastri vinai per osservare e prendere parte al rituale della vendemmia.
Inebriati dal profumo delle vigne molti dei presenti si lasciarono guidare contribuendo alla fase di raccolta e trasporto del prezioso ricavato nei tini preparati per la Gara di Pigiatura.
Ben dodici aspiranti pigiatori si sfidarono tra gli applausi e le incitazioni dei presenti ma i piedi che pestarono più di tutti furono quelli di Beron Dovhakran, novizio dell’Accademia, che si aggiudicò il titolo di miglior pigiatore della festa.
Mentre i mastri vinai si mettevano all’opera, gli ospiti furono accompagnati nell’accogliente Tana del Drago Rosso, tirata a lucido ed addobbata per la festa. Le cuoche della locanda deliziarono i palati degli avventori con un menù autunnale che raccoglieva in sé tutti i sapori e gli aromi della cucina tipica loknariana.
Sazi di cibo ma non ancora di vino, quattro temerari presero parte alla Gara del Bevitore mettendo a dura prova resistenza.
La sfida fu combattuta ma alla fine l’unico a restare in piedi – letteralmente – fu Gideon, Confratello di Eldor.
La festa in locanda proseguì fino a tarda notte quando anche le guardie più solerti conclusero il proprio turno concedendosi un boccone d’agnello ed un buon bicchiere di vino.
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