[SdA] Genesi della Setta dell'Abisso
Scritto da : Vyn von Hagens in data : 10/11/2013 18:16:46


6 Orifoglia dell’Anno Imperiale 277

"Dal principio diversi cammini, diversi modi di agire e di pensare, così come diverse ambizioni contrastavano le une con le altre.
Dal primo istante in cui si riunirono quella sera, i sei percepirono che qualcosa era cambiato: capirono chiaramente che il disegno che l'Oscuro Signore aveva tracciato per loro stava emergendo come una chiara trama, mostrando il cammino da seguire.
Un unico modo di agire, un solo obbiettivo da perseguire unendo le forze e collaborando per uno scopo comune."



Quando la luce cedette al frangersi con l’oscurità del calare della notte, laddove nessun altro poteva giungere, l’incontro ebbe luogo. Stettero per alcuni istanti in silenzio, fissandosi vicendevolmente in quel baratro illuminato solo da fioche candele, ognuno di loro assorto in pensieri che lo portavano indietro nel tempo e lontano da quel luogo come ripercorressero tutte le loro strade in un lento susseguirsi di ricordi. Si scrutarono con maggior decisione come fossero tornati da un lungo viaggio e per un attimo si sentirono appagati e sicuri, certi che quella notte avrebbe portato loro le risposte che da tempo cercavano.

Il tempo era ormai giunto. L’intento che animava quei sei fedeli era comune ed ora che erano l’uno di fronte all’altro sembrava non esserci più alcun dubbio.
Erano anni che ognuno di loro agiva seguendo i princìpi dell'Oscuro, circondandosi di altri fedeli, tessendo trame d'inganno, agendo apertamente contro gli infedeli; ora erano lì, diversi ma non per questo meno uniti nell’obbiettivo che più di tutti li avrebbe resi degni ai Suoi occhi.
Ognuno di loro era oramai consapevole che quell’attesa non era volta che a quell’incontro, che le loro strade non si erano intrecciate per caso ma per Suo volere.
Era giunto il tempo di riunire quelle strade in un unico sentiero, sacrificando parte della propria individualità in favore di un progetto più grande ed ambizioso. Era necessario un atto di fede, un patto di sangue che avrebbe legato i contraenti per l’eternità.
Un giuramento fu pronunciato in Suo nome, il sangue scorse quella notte in Suo onore, sangue di fedeli rinati a nuova vita, uniti nella fede, custodi della verità.

Con gesti lenti il primo dei sei si avvicinò al centro della stanza dove vi era posto un catino in legno, estrasse un pugnale da un piccolo fodero in pelle e vi ci chiuse il pugno intorno, strinse lentamente la presa, tese la mano in avanti e delle gocce iniziarono a cadere all’interno del catino; senza aggiungere nulla porse il pugnale alla sua destra e subito trovò una mano ad afferrarlo.
La cerchia dei sei si strinse attorno a quel recipiente colmo del loro sacrificio. Uno tra loro iniziò ad intonare una litania con voce sommessa mentre offriva quel sacrificio al Primo Nato. Un altro si chinò versando il sangue consacrato sul pavimento, al centro del cerchio: lentamente iniziò a scorrere come seguisse un percorso già tracciato rivelando infine un pentacolo che racchiudeva la cerchia dei sei come un vincolo.


"Oscuro Signore, Primo fra gli Dei, al tuo cospetto compiamo questo giuramento di sangue.
Possa tu benedire questo giorno come la genesi del nuovo culto in tuo onore, che fa dei tuoi dettami le proprie fondamenta.
Possa questo sacrificio rinvigorire la fede di ogni meritevole e concedergli la forza per compiere il suo vero cammino alla luce del sacro verbo e riunirlo sotto l'unico vessillo dell'oscuro signore."



"Nell'Abisso!”


Alla fine della litania i fedeli si apprestarono a compiere l’ennesimo sacrificio, questa volta del sangue di chi si era rivelato indegno del dono compiuto dall’Oscuro all’atto della creazione. Sei cuori di infedeli furono offerti e divorati dai fedeli affinché la purezza di quel sangue non andasse perduta.

Rinvigoriti dal sacrificio appena compiuto, i sei iniziarono a discutere delle basi del nuovo Culto e della Setta che sarebbe stata il nuovo fulcro della fede vashnaariana.
Si alternarono con interventi in quello che era diventato un vero e proprio dibattito dai toni ardenti, bramosi ma pacati, evidenziando ciò che per ognuno aveva primaria importanza.



Non era un mistero che ormai da tempo i fedeli del Primo Nato fossero abbandonati a loro stessi, costretti a nascondersi dietro false maschere e mentendo per primi a sé stessi. Celavano la propria fede in trame ed inganni talmente fitti da perdersi all’interno di essi, offuscando i dettami e il Vero cammino da seguire. Spesso, laddove sorgeva un’improvvisata organizzazione, si pensava solo a primeggiare sugli altri tradendo i propri stessi fedeli, vendendo le loro identità a coloro che si reputano fedeli dei Giusti, menestrelli di menzogne, pronti ad appiccare roghi al primo sospetto, pronti ad etichettare eretico colui che realmente conosce e che realmente agisce per la propria fede non nascondendola.



Non era ciò che i sei volevano creare. Era giunto il tempo di porre fine a quell’incertezza e di ergere la nuova Setta a faro per tutti gli adoratori dell’Oscuro che non si perdesse negli inganni tenendo sempre fermo l’unico obbiettivo; di dare forma ad un nuovo Culto che permetta ad ogni Fedele di ritrovare la vera forza e non di nascondersi. Ognuno di loro aveva esperienze e conoscenze dalle quali sarebbe nato qualcosa di non equiparabile al passato, qualcosa di diverso, qualcosa di superiore, qualcosa per cui Vashnaar sarebbe stato onorato adeguatamente fin quando il grande giorno non fosse giunto, fin quando la Sua potenza sarebbe stata incontrastabile.

Due dei sei, in grado di intercedere in nome del Primo Nato, impartirono le benedizioni cosicché il Suo potere potesse fluire nei loro corpi per il destino che erano stati chiamati a seguire.


"Imprimiamo nella nostra mente questo giorno poiché oggi è l’inizio del tutto.
Ricordiamo il sangue versato, dono del nostro Signore, preludio alla nostra immortalità.
Presto ci incontreremo di nuovo e presto muoveremo i nostri passi con decisione.

Che la benedizione dell’Oscuro scenda su di Noi e ci accompagni ora e per sempre.”



"Vashnaar lo vuole!"

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