[HMR] L'ampliamento della miniera cittadina
Scritto da : Kalhan Reynard in data : 24/11/2013 14:17:20

Erano i primi giorni di Orifoglia del 277 quando alcuni Djaredin giunsero ad Hammerheim su invito dell'Araldo del Regno, Ederwin Dynrod.
Dopo l'arrivo dei Cavalieri dell'Alba alla Capitale, e con il rifiorire della vita cittadina, la miniera locale riusciva a malapena a soddisfare le necessità di quanti, fabbri, armaioli o minatori, usufruivano dei giacimenti di minerali del luogo per lo svolgimento delle proprie attività commerciali o d'uso personale.

Agli esperti costruttori della Gemma fu richiesto dunque un sopralluogo atto a verificare la possibilità di un ampliamento, reso tuttavia difficoltoso dalla presenza del mare lungo la costa circostante.




Dopo un'attenta ispezione, durante la quale gli Djaredin si sincerarono delle condizioni della cava e si scambiarono idee e pareri, il progetto iniziò infine a prendere forma.
Sulla base di questo, quando ormai ogni preparativo era stato approntato, in Nembonume gli Hammin e i Cavalieri misero mano ai picconi e iniziarono di buona lena ad aprirsi un varco nella roccia. Anche il Primo Ministro Adrag Von Byron e il Gran Maestro Hickaru PhoenixFlame diedero il proprio contributo prendendo parte all'opera, e il gruppo si mosse compatto al ritmo scandito dal tamburo di Zenia: i lavori cominciarono verso Nord per poi spostarsi ad Ovest, congiungendo la miniera cittadina con quella fino a quel momento adibita ad uso riservato della milizia.




Qualche piccolo imprevisto tenne alta l'attenzione, ove qui e là l'affiorare di qualche zampillìo richiese dei lavori aggiuntivi di messa in sicurezza, impermeabilizzando la zona con l'argilla e puntellando le pareti della miniera in più punti, in modo tale da evitare cedimenti.




A lavoro ultimato, non rimase loro altro da fare che guardare con soddisfazione il risultato delle proprie fatiche.

Come sempre in questi casi, l'Aquila dei Mari accolse i festeggiamenti per il termine dei lavori; la stanchezza fu dimenticata, e furono risa e buon umore e ottimo vino a farla da padrone, facendo riecheggiare ancora una volta la locanda dell'allegria generale per un altro progetto andato a buon fine.






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